L’inatteso quando drastico blocco delle cessioni dei crediti derivanti dai bonus edilizi e degli sconti in fattura approvato giovedì pomeriggio con un decreto dal Consiglio dei Ministri e in vigore dal 17 febbraio scorso, è una doccia d’acqua gelida per tante piccole e medie imprese, anche della nostra regione. Il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati si allinea alle parole del presidente nazionale di CNA e definisce quello che sta accadendo “un incubo”. “A livello nazionale – afferma Corrarati – sono 40 mila le nostre aziende che ora rischiano la chiusura, di queste decine anche sul nostro territorio. Si parla di circa 300.000 famiglie coinvolte in Italia. Bisogna trovare una soluzione e farlo anche in tempi stretti”. Il blocco deciso dal Governo con l’intento di salvaguardare i conti pubblici (ad oggi si stima un carico finanziario per ogni cittadino di 2.000 euro) varrà solo per le opzioni future e cioè quelle a partire dallo scorso 17 febbraio. Per quanto riguarda, invece, il passato, resta tutto confermato, mentre, per i lavori in essere è prevista una disciplina derogatoria. Il decreto conferma il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti delle imprese edili a corto di liquidità. “Non si sta salvaguardando un settore che già ha pagato molto negli ultimi mesi per le continue modifiche. Imprese che tra l’altro stanno pagando a carissimo il prezzo per aver rispettato una legge dello Stato. Senza contare che il tutto si tradurrà anche nel blocco della tanto invocata transizione energetica”.
Foto: Claudio Corrarati, presidente CNA Trentino Alto Adige/c-Groppo