Da oggi il repertorio di oltre 400 pagine è disponibile in formato pdf sui siti web dell’Archivio provinciale di Bolzano e del Tiroler Landesarchiv di Innsbruck. Si tratta del materiale di ricerca del patrimonio della “Commissione culturale sudtirolese”, facente parte del progetto ”Ahnenerbe” delle SS, attivo tra il 1940 e la fine della guerra. Oggi nel capoluogo si è tenuta una conferenza stampa presso la Soprintendenza ai Beni culturali. “Il repertorio è stato redatto secondo gli standard archivistici internazionali e rappresenta un’importante base per le ricerche future”, ha sottolineato l’assessora provinciale Maria Hochgruber Kuenzer. “Questa collaborazione transfrontaliera è un passo importante per avvicinare ulteriormente i due territori”.
“Si tratta di concentrarsi su questo difficile patrimonio culturale e renderlo accessibile come parte del processo di riconciliazione con la storia nazionalsocialista”, ha sottolineato la soprintendente provinciale, Karin Dalla Torre. “Allo stesso tempo, questa documentazione meticolosa è oggi uno strumento importante per la conservazione dei monumenti storici”. Per il nuovo direttore dell’Archivio provinciale di Bolzano, Gustav Pfeifer, i materiali raccolti dalla Commissione culturale sudtirolese rappresentano tuttavia una “cospicua cava per la ricerca storica”. “Il repertorio offre per la prima volta un quadro a visione d’insieme del patrimonio disperso della Commissione culturale”, ha dichiarato Pfeifer. “Questi documenti sono di grande importanza per l’Alto Adige in termini di storia contemporanea e politica culturale”.
La Soprintendenza ai Beni culturali detiene una parte importante dei materiali della Commissione culturale, soprattutto nel settore della “ricerca e costruzione di case”. Alla conferenza stampa sono stati esposti alcuni originali del maso “Forstner in Eschenbach” a Auna di Sotto (Renon). Il principale redattore del repertorio Roland Unterweger (Tiroler Landesarchiv), è entrato nel dettaglio della creazione e della struttura del libro, che spera “possa ispirare future ricerche”. Infine, Christoph Haidacher, direttore del Tiroler Landesarchiv, partner principale del progetto, ha sottolineato la buona collaborazione tra il Tiroler Landesarchiv e l’Archivio provinciale di Bolzano nella preparazione del mezzo di corredo, il lavoro congiunto che ha portato alle informazioni su questa specifica raccolta. La priorità di finanziamento “Cultura della Memoria”, attualmente in vigore fino al 2024, sarà prorogata fino al 2028.
La Commissione culturale sudtirolese, in un’azione ad ampio raggio e attraverso l’attività di diversi gruppi di lavoro, era incaricata di individuare i beni culturali materiali e immateriali (dagli usi e costumi, attraverso le attrezzature tipiche, i racconti e la musica popolari, i marchi di famiglia, i dialetti, i modelli edificali, gli archivi, i registri parrocchiali, fino alle arti figurative, alla preistoria ecc.) con l’intento, da un lato, di dimostrare in armonia con l’ideologia nazionalsocialista le “ataviche radici germaniche”, dall’altro di garantire agli optanti tedeschi e ladini il mantenimento della propria “identità” e della propria storia nel futuro territorio di insediamento.
Oggi la documentazione risultante da queste attività di raccolta e indicizzazione è disseminata in 15 sedi e 37 istituzioni a Bolzano, Brunico, Innsbruck, Vienna, Salisburgo, Trento, Selva di Progno, Berlino, Monaco, Coblenza, Ratisbona, Marburgo, Lipsia, Friburgo in Brisgovia e Washington. Essa costituisce un “tesoretto” composto di piani, disegni, documenti, schede, foto e altre testimonianze di quel periodo.
Foto, da sinistra: Karin Dalla Torre, Simon Terzer, Alexandra Roilo, il direttore Pfeifer, l’assessora provinciale Hochgruber Kuenzer, Roland Unterweger e Christoph Haidacher/c-Soprintendenza provinciale ai beni culturali/Alessandro Campaner