Martedì, 10 gennaio presso la Galleria Civica di Bolzano avrà luogo alle ore 17:30 l’inaugurazione della mostra „Menestrella del Lager“ – disegni e filastrocche di Aura Pasa – Bolzano 1944-45. Si tratta di un’iniziativa realizzata dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.
La mostra e le iniziative di gennaio legate al Giorno della Memoria sono la significativa conclusione delle iniziative legate all’indicazione di Bolzano Città della Memoria, nonché un nuovo inizio per lo sviluppo della Memoria viva delle Resistenze e delle Deportazioni nell’anno in cui saranno ricordati i 75 anni dell’entrata in vigore della Costituzione e gli 80 anni dell’inizio della Resistenza.
I disegni realizzati clandestinamente nel lager e pubblicati in parte solo molti anni più tardi, esattamente nel 1982 dal cognato Giovanni Dean, noto professore antifascista veronese sono stati messi a disposizione da ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) che, arricchendoli con didascalie e notizie, ne ha ricavato una mostra.
Aura (Aurelia) Pasa, che nasce a Mel (Belluno) il 17 ottobre 1907, fin dalla prima giovinezza risiede a Verona. Diplomata alla Reale Accademia delle Belle Arti di Venezia, insegna disegno in istituti inferiori e superiori. Liberale e democratica, dal settembre 1943 inizia la sua attività di partigiana combattente, prima al fianco del fratello Angelo, poi nelle file del Battaglione Montanari, che comprende una cinquantina di giovani veronesi, tra cui due donne in collegamento con la montagna. Il 12 ottobre viene arrestata su delazione, portata nella sede dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI) della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nei pressi del Teatro Romano (oggi Piazzetta Martiri della Libertà). Dopo 8 giorni di interrogatori viene consegnata alle SS con l’accusa di essere “antifascista, antitedesca e staffetta della divisione Pasubio” e rinchiusa in una cella sotterranea. Il 28 ottobre viene trasferita nel campo di concentramento di Bolzano, dove rimane fino al 29 aprile ’45.
Durante questo duro periodo non perde mai la voglia di raccontare. Con rime scanzonate e il linguaggio dell’arte, vignette e bozzetti narra la vita del campo, sapendo cogliere gli aspetti meno drammatici o il sorriso anche nei momenti più dolorosi.
Alla Liberazione porta con sé i taccuini che è riuscita a disegnare durante il lavoro coatto nella sartoria del campo e le rime scritte per alleviare le ore delle compagne di prigionia.
Il Comune di Bolzano inaugura in contemporanea anche una mostra con i disegni rielaborati dopo molti anni dal ritorno da una lunga peregrinazione in campi di concentramento e di sterminio dal deportato polacco Marian Kolodziej.
Il calendario ANED 2023 con 12 dei 54 pannelli di cui la mostra è composta sarà a disposizione a offerta libera durante l’inaugurazione e può essere richiesto via mail ad anpi.altoadige@gmail.com