“Dei figli”, in Alto Adige sui palcoscenici di Brunico, Bolzano e Vipiteno lo spettacolo di Mario Perrotta

Dei figli, spettacolo di Mario Perrotta vincitore del Premio Ubu 2022 (premio fondato nel 1977 dal critico Franco Quadri e considerato il riconoscimento più importante di teatro in Italia) come miglior nuovo testo italiano giunge nelle stagioni dello Stabile bolzanino, suo coproduttore assieme a Fondazione Sipario Toscana Onlus e la Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale, dal 10 al 12 gennaio. La prima tappa altoatesina avrà luogo a Brunico martedì 10 gennaio all’Haus Michael Pacher, mercoledì 11 lo spettacolo sarà in scena al Comunale di Vipiteno e giovedì 12 gennaio giungerà a Bolzano nell’ambito della stagione In Scena del Teatro Cristallo. L’orario è sempre quello delle 20.30. Dei figli conclude la trilogia “In nome del padre, della madre, dei figli” che Perrotta ha scritto con la consulenza drammaturgica dello psicoterapeuta Massimo Recalcati, provando a ragionare su quella strana generazione allargata di “giovani” tra i 18 e i 45 anni che non ha intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Non tutti, per fortuna, e non in ogni parte del mondo. Ma in Italia sì, e sono tanti. In una casa che è un limbo, purgatorio, per chiunque vi passi ad abitare si intrecciano le vite di quattro personaggi interpretati oltre che da Perrotta, da Luigi Bignone, Matteo Ippolito e da Dalila Cozzolino, finalista ai Premi Ubu 2022 come miglior attrice emergente.
I biglietti per le recite di Brunico e Vipiteno sono acquistabili alle casse del Comunale di Bolzano (mart.-ven. ore 11-14; ore 17-19 e sab. ore 11-14), on-line sul sito del Teatro Stabile di Bolzano www.teatro-bolzano.it e a partire della 19.30 alle Casse dei rispettivi teatri. I ticket per la recita al Teatro Cristallo sono in vendita on-line sul sito www.teatrocristallo.it , alle Casse del Teatro Cristallo (lun.-ven. ore 16.30-18.30; mart. e giov. ore 10-12.30 e 16.30-18.30) e il giorno di spettacolo a partire dalle 19.30 presso le Casse del Teatro.

Foto/c-Luigi Burroni