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Merano, aumenta la pressione fiscale sulla classe media, dure critiche dei Verdi

22 Dicembre 2022

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Merano, aumenta la pressione fiscale sulla classe media, dure critiche dei Verdi

Tra poche settimane entrerà in vigore a Merano la nuova tariffa rifiuti. Una novità che nasce dall’introduzione della raccolta porta a porta dell’umido. Conseguenza di ciò il fatto che la quantità minima accettata di rifiuti residui verrà ridotta di un terzo. Se il nucleo famigliare è composto da una persona soltanto (come il 41% dei e delle meranesi) il limite minimo accettato sarà di kg 74,77. Per una famiglia di due persone: kg 124,80. Ogni chilogrammo in più, che richiederà svuotamenti ulteriori, verrà addebitato con una tariffa di € 0,42. La filosofia è senz’altro positiva: chi diligentemente separa i propri rifiuti, paga di meno.
Ma non tutto può essere smaltito nelle campane o nei centri di raccolta come residuo riciclabile. Per questo motivo abbiamo suggerito alla giunta che famiglie e genitori single con bambine/i piccole/i possano godere di un margine superiore fino a kg 175 per stare all’interno della tariffa base, equivalente, nello specifico, a mezzo chilo di pannolini al giorno – offerma la consigliera Marlene Messner facendo presente che coloro che utilizzano i pannoloni per motivi sanitari beneficiano già da parte del Comune, grazie a una misura introdotta dalla giunta Rösch, di un’agevolazione nel loro smaltimento. Alleanza, Civica e SVP hanno bocciato la proposta perché equipara famiglie con redditi diversi, accomunate dal solo fatto di avere bambini/e sotto i tre anni. La stessa impostazione tuttavia, cioè nessuna distinzione sul reddito, la si ha appunto anche per lo smaltimento dei pannoloni per le/gli anziane/i.
La stessa giunta poi diminuirà la fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale dell’IRPEF. Ad oggi l’aliquota è dello 0,1 con un’esenzione che tocca i redditi fino ai € 55.000 annui. Grazie a questa amministrazione purtroppo quella esenzione varrà soltanto per i redditi fino a € 28.000 annui.
Questo vuol dire che per quelle famiglie e per quelle persone che hanno stipendi nella media (intorno ai € 1.500 mensili) e che in questo periodo devono far fronte all’inflazione, all’aumento delle bollette, agli affitti impegnativi, dovranno fare ora i conti anche con l’introduzione del tributo IRPEF, prima non dovuto. Si tocca così quella fascia sociale, medio e medio bassa, che guadagna quel tanto da non poter godere di eventuali sussidi e contributi sociali e che quindi vive esclusivamente del proprio reddito” ricorda la consigliera Julia Dalsant.
il consigliere Ladurner ritiene sia giusto che rimanga sacrosanto il principio che più ha, più può e deve dare. Specie in momenti difficili come questo. Per questo il gruppo dei Verdi aveva proposto un emendamento che da un lato mirava a continuare a garantire l’esenzione dall’IRPEF comunale per i redditi inferiori ai € 55.000 annui e, dall’altro, chiedeva un maggiore contributo ai redditi più alti, portando l’aliquota da 0,1 a 0,3. La maggioranza, quindi Civica, Alleanza e SVP non hanno accettato la proposta che ha visto invece l’adesione convinta di tutta l’opposizione. Ancora una volta a pagare di più saranno coloro che hanno maggiori difficoltà.”
Con queste decisioni su tariffe e canoni, Civica, Alleanza e SVP dimostrano ancora una volta che questa amministrazione cittadina non ha un’anima sociale e che le politiche di sostegno a chi ha effettivamente bisogno tardano a venire – concludono i Verdi.

Foto. Merano, municipio

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