Sull’autonomia differenziata è condivisibile l’appello del Presidente della Conferenza Regioni Massimiliano Fedriga nel non immaginare l’autonomia come una lotta di potere tra Stato Centrale e territori, ma una certa dialettica non è necessariamente un male – scrive in una nota il senatore e vicepresidente vicario del Gruppo per le Autonomie, Luigi Spagnolli. Argomenta inoltre che l’autonomia è soprattutto uno strumento per accorciare la distanza tra i luoghi della decisione e i cittadini, con lo scopo di ottimizzare i costi e migliorare la qualità dei servizi per i cittadini, naturalmente rispettando gli impegni economici, in buona parte già esistenti, da parte delle Regioni ricche nei confronti delle Regioni più povere. Tuttavia è evidente che una certa quota di dialettica con lo stato centrale è inevitabile e che questa cambia da Regione a Regione, perché ciascuna ha il diritto di tarare la propria autonomia sulle proprie peculiarità sociali, economiche, culturali, orografiche. Lo sappiamo bene noi dell’Alto Adige e del Trentino, che abbiamo costruito la nostra Autonomia in decenni di confronto, anche acceso, con lo Stato e con le sue articolazioni in ordine politico, amministrativo e giudiziario.
Giusto quindi rimarcare la nobiltà degli obiettivi – conclude Spagnolli – ma non bisogna nascondersi che per strappare competenze e risorse ad uno Stato centralista da oltre 150 anni bisogna e bisognerà sempre lottare, nell’ambito della Legge s’intende.
Foto. Luigi Spagnolli