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Rifugiati dall’Iran nel Kurdistan iracheno

12 Ottobre 2022

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Rifugiati dall’Iran nel Kurdistan iracheno

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) lancia un appello all’Unione Europea affinché aiuti i rifugiati curdi dall’Iran che scappano nel Kurdistan iracheno. Dopo gli attacchi delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, hanno urgente bisogno di aiuti umanitari. A causa dei bombardamenti degli ultimi giorni, centinaia di persone sono rimaste senza casa, soprattutto donne, bambini e anziani. Da anni cercano rifugio nel vicino Kurdistan iracheno. Ora hanno paura di rimanere nei rifugi che ancora non sono stati distrutti dagli attacchi iraniani.
Da settimane le Guardie rivoluzionarie iraniane bombardano case, scuole e altre strutture nel Kurdistan iracheno utilizzate dai rifugiati. Decine di persone sono state uccise, tra cui donne e bambini. L’Iran afferma di aver utilizzato oltre 73 missili balistici e numerosi droni kamikaze contro i “terroristi”. Per paura di ulteriori attacchi, i corpi delle persone uccise vengono seppelliti solo di notte. Poiché un attacco può arrivare in qualsiasi momento, i bambini hanno paura di andare a scuola e le famiglie evitano le proprie case. Per paura dei sicari iraniani, i feriti spesso non vogliono farsi curare negli ospedali pubblici. I servizi segreti iraniani e turchi sono molto attivi nella regione. Non è raro che i curdi vengano uccisi da sconosciuti nelle loro case o nelle strade.
L’UE deve fare il possibile per assistere le vittime del regime dei Mullah. L’Iraq non ha un governo funzionante da mesi. Il Paese non è in grado di proteggere i propri confini e di fornire assistenza umanitaria ai rifugiati provenienti dal Paese vicino. L’UE non dovrebbe quindi limitarsi a un generico sostegno a parole. Se davvero condanna le azioni dell’Iran contro i manifestanti nel proprio Paese e i rifugiati in Iraq, deve anche aiutare le vittime. La maggior parte dei rifugiati curdi provenienti dall’Iran risiedeva alla periferia della città di Koya, sulla strada principale tra Arbil e Sulaymaniyah.

Foto, manifestazione di donne nel 2006 in Iran/c-Archivio GfbV