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Il verde di Merano ha radici profonde

6 Luglio 2022

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Il verde di Merano ha radici profonde

“Quando si agisce è segno che ci si aveva pensato prima: l’azione è come il verde di certe piante che spunta appena sopra la terra, ma provate a tirare e vedrete che radici profonde.”
Da “Racconti Romani” di Alberto Moravia (1907-1990), scrittore italiano.
È stata fissata la data della prossima edizione del Merano Flower Festival, la manifestazione di punta primaverile che anima la passeggiata Lungo Passirio con il contributo di vivaisti e ospiti culturali nazionali e internazionali. Nel 2023 il Merano Flower Festival si svolgerà da venerdì 28 aprile a lunedì 1° maggio. L’appuntamento è assolutamente da mettere in agenda; per la quinta edizione l’Azienda di Soggiorno meranese infatti sta già lavorando al nuovo programma, ricco di novità e animazioni che hanno la natura e le piante come protagoniste: botanica, giardinaggio, incontri con intellettuali, architetti paesaggisti e artisti, intrattenimento e laboratori per adulti e bambini, allestimenti verdi nel tessuto urbano e numerose sorprese che tengono alta la fama di Merano città verde che pratica l’accoglienza e promuove un rinnovato contatto lento, sereno e profondo con la natura e con se stessi.
Con una cerimonia nel corso dell’Assemblea generale dell’European Arboricolture Council (EAC) che si è svolta a Merano dal 9 al 12 giugno scorso, la città di Merano ha ricevuto il premio europeo 2022 per gli alberi urbani, ECOT – European City of Trees Award che viene riconosciuto dal 2007 alle città d’Europa che si sono distinte nella cura degli alberi in contesto urbano. Valencia, Praga, Francoforte, Apeldoorn, Torino in Italia nel 2008, lo scorso anno Vienna, sono alcune delle grandi città che hanno ricevuto il premio. La piccola Merano, città di soli 41.000 abitanti, brilla in buona compagnia per la sua dotazione di verde urbano e per la solerzia e la competenza con cui questo viene curato e integrato incessantemente. Grande soddisfazione nella giardineria comunale e tra i politici locali, che sulla qualità del verde urbano puntano da 150 anni, da quando cioè Merano è diventata località di cura, benessere e turismo di qualità.
Un nuovo albero, un sorbo montano (Sorbus aria), messo a dimora il 12 giugno scorso sulla passeggiata d’inverno di Merano presso il ponte Tappeiner, onora il ricordo di Francesco Decembrini, agronomo e paesaggista noto a livello internazionale, morto prematuramente nel 2020. Decembrini è stato direttore della giardineria del Comune di Merano dal 1978 al 2002, per poi dedicarsi alla libera professione. Grazie alla sua energia e alle inesauribili risorse di creatività, il verde pubblico meranese ha trovato grande impulso e ha potuto nascere quel gioiello che è il giardino di Castel Trauttmansdorff. Nella storia della cultura e coltura del verde italiano resteranno soprattutto le sue battaglie per introdurre un nuovo rispetto per gli alberi e per l’introduzione di un nuovo modo di coltivarli e curarli. Circa 500 libri della sua biblioteca verde sono diventati dal novembre 2021 il Fondo Francesco Decembrini alla prestigiosa Fondazione Benetton di Treviso.
Che cosa ne sappiamo delle sensazioni che i nostri piedi possono trasmetterci? Siamo ancora capaci di riconoscere ciò che viene in contatto con la nostra pelle senza dover guardare? Chiusi in comode calzature, i piedi hanno perso parte della sensibilità che avevano ancora in un passato non lontano, quando le scarpe erano un lusso della domenica per i poveri e un supplizio obbligato per nobili e borghesi altolocati. I neurologi definiscono il deficit contemporaneo di tatto con il termine ipoestesia. Ma in alcuni casi – affermano – è sopraggiunta la disestesia, ovvero il deterioramento grave del tatto.
Così i giardinieri comunali di Merano, un po’ per invogliare al gioco e un po’ per scienza, hanno pensato di aiutare chi passeggia in un parco urbano a recuperare la percezione degli stimoli tattili che provengono dal contatto della pianta dei piedi con alcuni materiali naturali rinvenibili sul suolo di un parco, oppure di un giardino o di un bosco. È nato un sentiero sinuoso nel verde da percorrere a piedi nudi, attraversando aree coperte con sette materiali diversi: ghiaia grossa e fine, ciottoli levigati, legno di larice, pacciamatura di corteccia, pigne, erba. Sono poche decine di metri – 41 per l’esattezza – nel Parco Sissi di Merano in prossimità del cafè Elisabeth – ma sono sufficienti per capire quanto i nostri recettori del tatto dall’estremità del corpo siano ancora in contatto con il cervello e quanto noi siamo “presenti” a noi stessi. Merano è anche questo, una vacanza esperienziale… dalla testa ai piedi!
Quando: sempre, ma nel mese di luglio tutti i giovedì (7, 14, 21 e 28 luglio) dalle ore 18 alle 19.30 il programma “Muoviti a Merano” offre lungo il sentiero, gratuitamente, una passeggiata guidata “Percorso Kneipp” con benefici esercizi idroterapici e in più “Kneipp e poesia”, con la lettura di poesia in tema. Ritrovo presso la statua di Sissi, di giovedì puntualmente alle ore 18,00.
“Passeggiando tra i giardini di Merano e immergendosi nelle riserve dell’Alto Adige non può che irrobustirsi l’idea che in questa parte d’Italia gli alberi vengano rispettati e amati. Certo, non è il caso di farne un’ideologia, un primato locale, ma di certo la diffusione di “Naturdenkmal” – monumenti della natura – tra malghe, boschi, montagne, vallate, campagne agricole e abitati urbani testimonia una cura, un’attenzione storica e personale, sociale quanto individuale. Come non notare la quantità di sequoie secolari disperse nei giardini della città, oltre a esemplari notevoli di ippocastano, acero, cedro e cipresso, come non farsi richiamare dai larici e dai pini cembri primigeni dell’Alpe di Tramin, in Val Sarentino, o dai celebri larici millenari della Val d’Ultimo; dalla foresta di abeti che circonda il lago di Carezza, nonostante la ferita innescata dai venti di Vaia, i castagni, i tigli e i tassi maestosi che si possono incontrare nelle malghe, laddove non si conservano soltanto storie di uomini e di tradizioni, ma anche alcuni dei più annosi testimoni vegetali delle nostre comunità, a testimonianza di un patto sancito, di un profondo legame che unisce uomini e natura.” Tiziano Fratus*
*Tiziano Fratus è stato definito “uno dei più originali e importanti scrittori e poeti di natura in Italia”. Autore di decine di libri con gli alberi e i boschi come protagonisti, ha collaborato e collabora con servizi e rubriche con i quotidiani La Stampa, La Repubblica, Il Manifesto, La Verità. Tra i suoi ultimi libri “Alberi millenari d’Italia” (Idee Feltrinelli Gribaudo 2021) e “Ogni albero è un poeta” (Oscar Mondadori 2022). A settembre 2022 uscirà “Sutra degli alberi” (Piano B Edizioni). Inoltre è la “voce” dei grandi alberi su Geo (RAI 3), alimenta il suo sito internet studiohomoradix.com e “Radio Arbor – Gli alberi parlano” con i podcast che si possono ascoltare su Spotify, Audible, Amazon Music e altre piattaforme. I suoi libri sono tradotti in dieci lingue e pubblicati in venti Paesi.
Il programma Merano Vitae quest’estate offre agli abitanti e agli ospiti della città un gran numero di stimoli per aumentare la consapevolezza del proprio corpo, della mente, dei sentimenti, di ciò che induce benessere, allenta le tensioni, aiuta a entrare in relazione con se stessi. Le proposte vanno dall’automassaggio al riconoscimento e gestione delle emozioni, dal progetto Muoviti a Merano alla scoperta individuale dell’articolato verde pubblico grazie al Merano Biodivercity Tour in 17 tappe, guidati da un’audioguida. Muoviti a Merano suggerisce numerosi percorsi pedonali, in larga parte riscoperti dalla tradizione meranese e riallestiti seguendo i concetti più avanzati di passeggiata salutista, con il contributo di medici ed esperti. Smart e slow, la città intera diventa scenario del vivere con gioia e senza fretta il contatto benefico con la natura, anche per ritrovare quell’energia che durante la pandemia di Covid 19 per molti è venuta meno.