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Il “biopandemismo” raccontato dai professori Marini e Benozzo

24 Giugno 2022

Il “biopandemismo” raccontato dai professori Marini e Benozzo

Dal concetto di “biopandemismo” a quello di “transizione ecologica”. Dal documento dell’OMS del 30 maggio scorso concernente la pretesa eticità della vaccinazione obbligatoria anti-Covid fino agli effetti del conflitto in Ucraina. Sono questi i temi dell’analisi pungente e lucida dei professori Luca Marini (avvocato e docente di diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) e Francesco Benozzo (professore associato di filologia e linguistica romanza presso l’Università di Bologna, grande poeta e arpista, più volte candidato al Nobel) riguardante la situazione contingente, ma anche con la proiezione su ciò che potrebbe accadere nel prossimo futuro. Dopo trenta mesi di virus, della negazione dei diritti inderogabili (tra tutti la preclusione alla vita lavorativa e sociale per i non vaccinati e/o per i non possessori della “tessera verde”) con il rischio della società di sprofondare in una crisi economica senza precedenti, la “legge del tritacarne” potrebbe abbattersi anche su coloro che hanno sposato da sempre la narrazione dominante, senza porsi alcun interrogativo, anzi gettando benzina sul fuoco. Come sottolineato dai due docenti, infatti, a pagarne le conseguenze, alla fine, sarà “l’uomo qualunque”. Già, innanzitutto perché sull’autunno grava la previsione dell’ennesima dose di un vaccino che, oltre ai suoi possibili effetti avversi (le evidenze sui problemi legati alla sicurezza stanno esplodendo, sebbene per chi osi affrontare l’argomento è come toccare i fili dell’alta tensione), a differenza di quanto propagandato dalla “televirologia” negli ultimi diciotto mesi, di risolutivo non ha proprio nulla. Inoltre, all’orizzonte si intravvedono anche inflazione alle stelle, recessione, crisi energetica e, chissà, un Pass confezionato ad arte in vista di razionamenti e altre emergenze.
Autori di Prove tecniche di totalitarismo (2021) e Biopandemismo® (2022), entrambi pubblicati dalle edizioni La Vela di Lucca, i professori Francesco Benozzo e Luca Marini sono stati e continuano ad essere le due voci più critiche e meno ambigue del panorama universitario italiano contro le assurdità messe in campo dal governo italiano negli ultimi due anni e oltre. Fondatori e promotori dell’Osservatorio contro la Sorveglianza di Stato (OSS), del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB), dell’Osservatorio Contro la Transizione Ecologica (OCTE), promotori insieme all’avvocato Olga Milanese del referendum contro il Green Pass, autori di diverse azioni pubbliche contro le misure emergenziali o finto-emergenziali, di recente assistono divertiti al saccheggio sistematico dei loro scritti – fino a pochi mesi fa considerati eretici – da parte di un numero crescente di colleghi, che la presunta fine della pandemia sta facendo uscire allo scoperto.
 
Biopandemismo. Professori Marini e Benozzo: di che cosa si tratta e perché rappresenta un pericolo?
“Si tratta, molto semplicemente, di una nuova strategia della tensione, cui gli Italiani in fondo sono, o dovrebbero essere, abituati. Solo che, al posto degli attentati dinamitardi nelle piazze e sui treni, o degli aerei fatti esplodere in volo, qualcuno sollecita e utilizza evidenze scientifiche controverse e strumentali allo scopo di pianificare situazioni di crisi volte a giustificare l’introduzione o il mantenimento di misure restrittive di diritti e libertà fondamentali, mediante “spinte gentili” fondate sui principi dell’economia comportamentale. Il biopandemismo è cioè da intendersi come un metodo strutturale che agisce e agirà in vari ambiti, e non come una strategia congiunturale legata a un’emergenza pandemica sanitaria”.
 
Riflessioni sulla “transizione ecologica”. Con quali modalità potrebbero trovare applicazione gli strumenti premiali introdotti con l’emergenza Covid?
“Con le stesse identiche modalità che abbiamo osservato per la cosiddetta campagna vaccinale: ossia con il ricatto istituzionalizzato. Non ti sei vaccinato? Niente Green-Pass e niente ristorante, o stipendio. Non avrai i pannelli solari? Niente Carbon-Pass e niente riscaldamento, o acqua corrente. Il tutto basato sulla madre di tutte le truffe, quella del cambiamento climatico, su cui c’è stato un bombardamento mediatico univoco negli ultimi 50 anni, approvato da ogni fascia di popolazione, e che vede misteriosamente insieme a combattere per un unico fine personaggi diversissimi, da Noam Chomsky a Papa Bergoglio, dai grandi esponenti della finanza internazionale agli operai delle piccole fabbriche, dai bambini delle scuole elementari ai rettori delle università”.
 
La crisi in Ucraina e il conflitto in corso sono sufficienti a giustificare l’impennata dei prezzi delle materie prime e l’inflazione?
“Da che mondo è mondo, i conflitti armati sono sempre accompagnati da crisi economiche, ma qui siamo di fronte a una manipolazione sistematica dell’informazione che fa passare per impennata dei prezzi una strategia pianificata di aggressione del cittadino. E non finirà qui, se si pensa alla tanto annunciata riforma del catasto. Del resto, le corporazioni finanziarie transnazionali, mercantiliste e globaliste, sanno che gli Italiani dispongono di due fonti principali di ricchezza: il risparmio privato e il patrimonio immobiliare. E che questo salvadanaio può essere agevolmente e impunemente scassinato mediante gli strumenti offerti da un ordinamento asservito agli interessi di parte: la loro”.
 
Il CIEB ha manifestato notevole preoccupazione circa il documento adottato il 30 maggio scorso dall’OMS: perché?
“Perché c’è da scommettere che quel documento, fondato su affermazioni faziose, fuorvianti ed eticamente infondate, sarà invece presentato da alcuni circoli come l’infallibile linea-guida destinata a pilotare ogni futura pronuncia etico-giuridica in materia di vaccinazione anti-Covid, come ad esempio la sentenza della Consulta sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale attesa per il prossimo autunno”.
 
L’impressione è che, tra sanzioni, lockdown e privazioni dei diritti inderogabili, l’Europa stia facendo “harakiri”. Quale motivo si può supporre dietro questo “suicidio”?
“Nessun suicidio. Questo è un omicidio bello e buono. Le vittime sono le famiglie, i dipendenti pubblici e privati, le piccole imprese, gli artigiani, il ceto medio, in altre e più significative parole: l’uomo qualunque. Il carnefice sono gli stakeholder della tecnologia della comunicazione e dell’informazione, le lobby industriali e mercantili, l’apparato borsistico che mediante i mille rivoli della finanza controlla circuiti scientifici, accademici, comunicativi, culturali, mediatici e politici. È una lotta del bene contro il male: pensi alla deriva eutanasica sdoganata dal Covid. Il problema fondamentale, che ci occuperà per i prossimi anni, è riuscire a riaffermare il primato dell’essere umano sulla scienza e sulla società: altrimenti soccomberemo. E sarà un modo di soccombere silenziosamente, approvato dalle popolazioni, intese come biopopolazioni, vale a dire non più come popolo in quanto corpo politico – defunto da tempo, d’altronde – ma come agghiacciante esito, in atto da tempo, delle post-democrazie; i nuovi totalitarismi sono precisamente questo: dittature mascherate e che hanno l’approvazione acritica delle popolazioni, che non se ne sentono affatto minacciate”.
 
Considerazioni sull’obbligo delle mascherine sui mezzi pubblici fino al 30 settembre, quando sarà nuovamente autunno e i virus respiratori torneranno inevitabilmente in auge…
“Patetico, semplicemente patetico. Occorre purtroppo prendere atto che i responsabili di tutto ciò sono ancora a piede libero solo in virtù della totale collusione dei media e della politica. La confusione delle norme e il caos creato al riguardo è d’altronde parte di quella strategia paternalistica che invita il povero cittadino, divenuto ad arte una persona non in grado di orientarsi nel volontario trambusto normativo, ad affidarsi ciecamente e senza farsi troppe domande a ciò che gli viene imposto di fare”.
 
Nessuna speranza, quindi?
“Al contrario. In questi due anni e mezzo pochi frammenti di verità sono serviti a tanti per prendere coscienza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie risorse, soprattutto culturali. Ed è questo l’obiettivo per cui continuiamo a lavorare segnatamente al di fuori dell’università tradizionale che, con il Covid, ha mostrato a tutti il proprio compiaciuto asservimento al potere e la propria atavica rinuncia a pur minime basi di eticità. Perché se la politica, come la violenza, può essere una scorciatoia per arrivare a un cambiamento, nessun vero cambiamento si produrrà senza la ricostruzione delle basi culturali ed etiche – intese specialmente come consapevolezza individuale – dei cittadini”.

Foto, Francesco Benozzo e Luca Marini