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Romeno, ​un bel paese contornato da pinete attraversate da meravigliosi sentieri che consentono belle passeggiate

12 Maggio 2022

Romeno, ​un bel paese contornato da pinete attraversate da meravigliosi sentieri che consentono belle passeggiate

Romeno è uno dei paesi più conosciuti della Val di Non per la famosa corsa con le racchette da neve lungo il percorso che va da Romeno a Fondo, alla quale ogni anno prendono parte oltre 5000 persone. Collocato su un soleggiato altopiano, il paese è contornato da pinete attraversate da meravigliosi sentieri che consentono belle passeggiate. Il suo nome, Romeno, deriva probabilmente da “Romani” o da “Romaini”, cioè luogo abitato da immigrati romani inseriti tra le popolazioni autoctone. Del suo passato più recente, il paese conserva numerose ed eleganti case su cui sono ancora oggi visibili i dipinti di Mattia Lampi, che a Romeno si stabilì attorno al 1720. Al figlio Giambattista, nativo del luogo, è dedicato un monumento. La Pala dell’Assunta nella chiesa Parrocchiale, molto antica, è appunto una pregevole opera di Giambattista Lampi, un vero capolavoro della pittura neoclassica. Da non perdere è la visita alle tre chiese, realizzate in varie epoche e in diversi stili. Nella chiesa di S. Antonio sono di particolare interesse gli affreschi esterni e quelli all’interno con cicli delle storie riguardanti la vita del Santo. Altri in stile romanico dal sapore bizantineggiante, tra i più antichi dell’intero Trentino, si trovano invece nella chiesa di S. Bartolomeo, già esistente nel 1191, ma forse ancora più antica. Le case dell’abitato, che fonde piacevolmente l’architettura antica con quella moderna, riescono a colpire l’immaginazione e la fantasia per chi le vede per la prima volta. Sono piuttosto massicce ma presentano strutture veramente interessanti. Un esempio ne è Casa Rosati, decorata con bifore ed elementi rinascimentali. A Romeno si vive un Carnevale molto coinvolgente di cui sono protagonisti i locali Lachè. Il Lachè di Romeno si distingue dagli altri che portano lo stesso nome, per l’alto cappello conico completamente rivestito di pietre dure e gioielli (si dice che in altri tempi erano presi in prestito da mogli e fidanzate), sulla sommità del quale vengono poste delle penne di pavone o di fagiano unite a nastri di raso colorato. Ogni cappello presenta una dominante di motivi e colori che lo rendono unico. Il momento culminante del loro intervento nella manifestazione Carnevalesca, si ha quando i Lachè, tutti insieme, eseguono una particolarissima danza tradizionale che è caratteristica della zona.