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FESTIVAL BOLZANO DANZA, 38^ EDIZIONE DAL 13 al 29 LUGLIO 32 APPUNTAMENTI INTORNO AL CORPO PERFORMANTE

25 Maggio 2022

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FESTIVAL BOLZANO DANZA, 38^ EDIZIONE DAL 13 al 29 LUGLIO 32 APPUNTAMENTI INTORNO AL CORPO PERFORMANTE

Creature performanti, sportive, acrobatiche, danzanti. Non pone limiti al pensiero sul corpo la 38^ edizione del Festival Bolzano Danza, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, in programma dal 13 al 29 luglio nelle sale del Teatro Comunale, al Parco dei Cappuccini, sui Prati del Talvera, al NOI Techpark, alla Fondazione Antonio Dalle Nogare e in Val Gardena, nella splendida cornice della Forcella del Sassolungo. In totale 38 appuntamenti di cui 11 prime nazionali, 5 prime assolute, 4 coproduzioni a cui si aggiungono un panel alla Salewa Conference Hall dal titolo Tra danza e sport: creature performanti, proiezioni di film documentari e incontri con gli autori.

“Il Festival di danza contemporanea”, ribadisce Paul Gasser, Presidente della Fondazione Haydn, “vola, quest’anno anche letteralmente, sulle ali della sperimentazione. Bolzano Danza è innovazione e insieme tradizione con i suoi 37 anni di vita alle spalle. Siamo un’istituzione ponte tra le arti, le culture e le generazioni e il Festival Bolzano Danza rappresenta una straordinaria occasione per dimostrarlo. Manifestazione attesa, riconosciuta dal pubblico e dagli addetti ai lavori nazionali e internazionali, è da sempre motivo di orgoglio per noi. Con l’edizione 2022 inauguriamo anche un nuovo sito internet presto affiancato dall’archivio digitale storico attraverso il quale, conservandone la memoria, ci dirigiamo consapevoli al 2024, anno in cui festeggeremo il 40° compleanno del Festival”.

Delegittimare le frontiere, ma anche sfidare le proprie capacità, superare se stessi nel rispetto dell’altro e della natura sono i punti da cui gli artisti e le artiste chiamate a raccolta dal Direttore Artistico di Bolzano Danza Emanuele Masi riflettono e agiscono in questa edizione 2022 del Festival. La domanda intorno a cui tutto ruota è: “nasciamo creature performanti oppure lo diventiamo?”. Così Bolzano Danza 2022 oscilla tra l’impulso a trascendersi, ad andare oltre i limiti e a modificare la realtà (lavori spericolati, ma anche che indagano la trance e lo sciamanesimo), e l’impegno costante a perfezionare le proprie capacità e le possibilità di azione (con durational performance, danze sui pattini), tendenze perfettamente in linea, secondo l’antropologo Massimo Canevacci, con la società contemporanea nella quale il termine “extremo” con la “x” (rimando all’idea di libertà, trasgressione e sperimentazione) è più che mai in auge.

Non poteva che essere Corps Extrêmes, l’ultima creazione di Rachid Ouramdane, ad aprire il Festival al Teatro Comunale il 13 luglio h. 21 (prima nazionale). Autore amatissimo dal pubblico di Bolzano Danza di cui in passato è stato anche guest curator, l’attuale direttore del parigino Théâtre de Chaillot porta sul palcoscenico avventurosi danzatori, artisti aerei, climber e highliner alla ricerca della perdita di confine tra arte e sport su una vera parete di arrampicata. Una sfida verticale, collettiva, finemente coreografata e di grande impatto.

È una declinazione di abilità, coraggio, concentrazione in sintonia con il paesaggio Les Traceurs, performance del famoso highliner, moderno funambolo, Nathan Paulin sulla slackline a diversi metri di altezza sulla Forcella del Sassolungo in Val Gardena. Pensata da Rachid Ouramdane, autore anche della colonna sonora, Les Traceurs apre una riflessione sulla capacità di rispettare i luoghi nei quali gli sport vengono praticati nonché ipotizza una nuova ‘lettura’ del paesaggio che li accoglie (14 luglio, Forcella del Sassolungo, h 16).

Con Dunja Jocic la sfida si traduce in un confronto attraverso il gioco tra mondi, quello reale e quello virtuale. Il suo nuovissimo We, us and other games creato per la compagnia romana Spellbound Contemporary Ballet, in prima assoluta e coprodotto dal Festival, sviscera quelle nuove gerarchie sociali e quei nuovi piani relazionali che si delineano nei giochi virtuali del terzo millennio: una vera e propria fuga, a volte brutale, dal mondo reale (15 luglio, Studio, h. 21).

È l’impulso a trascendersi, ad andare oltre se stessi, il motore di Dans le noir on voit mieux straordinaria performance di Lora Joudkaite, su idea di Rachid Ouramdane, nata dall’incontro del coreografo con la sciamana Céline Dartanian, autrice del racconto che dà il titolo al pezzo nel quale svela la sua iniziazione. Nata site specific, Dans le noir on voit mieux viene allestita per la prima volta a Bolzano in teatro con una sorprendente installazione luminosa di Yves Godin (16 luglio, Studio, h.20).

Sono compagni di avventura, non si sa ancora quanto estrema, i diversi autori firmatari di Roommates, la nuovissima serata proposta dal Ballet national de Marseille – (LA)HORDE, dal 2022, e per un triennio, COMPAGNIA ASSOCIATA DEL FESTIVAL. Sei pezzi coreografici, tra novità e riprese di lavori miliari, che portano la firma del collettivo di direttori (LA)HORDE, di Claude Brumachon, di Franck Chartier (Peeping Tom), di Lucinda Childs e di Chaignaud&Bengolea. Debutto assoluto al Théâtre de la Ville di Parigi il 25 maggio, poi in prima ed esclusiva nazionale a Bolzano Danza (16 luglio, Teatro Comunale, h. 21).

Parte dai ricordi del passato, da agonista dello sci di fondo, First Love di e con Marco D’Agostin. Un lavoro che grida al mondo il ‘primo amore’ del coreografo e performer veneto apprezzatissimo nella scorsa edizione del festival, costruito grazie anche all’incontro di un suo mito da bambino, la campionessa olimpica Stefania Belmondo, di cui viene riproposta la performance straordinaria con cui vinse l’Oro ai Giochi Invernali di Salt Lake City nel 2002 (18 luglio, Teatro Studio, h.21).

Sono corpi spinti all’eccesso dall’affanno di poter fermare il tempo quelli ritratti dalla coreografa americana Meg Stuart – Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2018 – in Cascade. Sette danzatori lanciati senza remore in una nuova dimensione spazio-temporale provano a ridefinire le coordinate della vita sul nostro pianeta avvolti in un universo galattico e sconcertante ideato da Philippe Quesne (19 luglio, Teatro Comunale, h.21, prima ed esclusiva nazionale).

Viene dal Portogallo ma il suo futuribile Cabraqimera ha già girato l’Europa con tappa al Centre Pompidou di Parigi. Catarina Miranda firma un quartetto sui pattini a rotelle nel quale unisce la dimensione plastica e ipnotica del gesto all’ipercinetismo, agli attraversamenti spaziali, a lirici incontri tra performer (20 luglio, Teatro Studio, h.21, prima ed esclusiva nazionale).

Dramma dell’amore perseguitato, Tosca di Giacomo Puccini rivive in danza con Emanuel Gat, coreografo-musicista di rara sensibilità. L’ultima creazione dell’artista israeliano residente in Francia per la sua compagnia, ACT II&III or The Unexpected Return of Heaven and Earth, si concentra sul secondo e terzo atto del capolavoro pucciniano e le voci di tre sublimi interpreti registrate nel 1965: Maria Callas, Carlo Bergonzi e Tito Gobbi. Senza riferimento al libretto, ma con attenzione ai temi universali affrontati dall’opera, Gat spinge i corpi a una ‘conversazione estrema’ con la registrazione musicale (21 luglio, Teatro Comunale, h. 21).

La stessa tensione lirica permea il lavoro che precede Act II&III nella serata del 21 luglio. In Teatro Studio, alle h. 20 va in scena Juliet Juliet Juliet della coppia di autori sempre più gettonata Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi con la MM Contemporary Dance Company, trasformazione ‘plastica’ del sentimento amoroso di Giulietta Capuleti in un’unica traiettoria direzionale coreografica. La solitudine di una giovane donna, seppur clonata, che collassa su se stessa. Antieroico, ma ugualmente audace.

La danza dei dervisci rotanti incontra la giocoleria in YIN, duetto dei virtuosi Cyrille Humen e Van-Kim Tran per la loro compagnia Monad. Attraverso la felice unione di giri vorticosi, manipolazioni acrobatiche di bianche palline, movimenti meditativi e lenti del Tai Chi, due uomini a torso nudo e ampia gonna lunga oscillano tra la tensione al controllo e il ‘lasciarsi andare’ alla trance (23 luglio, Teatro Comunale, h 21).

Corpi performanti in dialogo con la musica animano due lavori ospitati al Festival: All the way around di Meg Stuart e Douglas Weiss, rispettivamente danza e contrabbasso, a cui si unisce a Bolzano per la prima volta la jazzista Martina Carvalho (17 luglio, Fondazione Antonio Dalle Nogare h. 18) e Mille di Beatrice Bresolin e Valeria Sturba, la prima danzatrice e coreografa, la seconda celebre polistrumentista e cantante, proposta al Parco delle Semirurali in collaborazione con Stagione Estiva Don Bosco (prima assoluta 27 luglio, h.21, coproduzione Bolzano Danza e NovaraJazz Festival).

Live music anche per i due lavori in programma firmati Michele Di Stefano: l’ultima produzione per il suo gruppo mk, maqam (26 luglio, Teatro Comunale, h. 21), coprodotta da Bolzano Danza con la rete nazionale RING e Bermudas_Forever, performance di durata e partecipativa proposta sui Prati del Talvera (25 luglio).
In maqam – sistema melodico e tecnica di improvvisazione tipici della musica araba – due musicisti live e sette danzatori viaggiano alla ricerca del profondo e di uno stato superiore sulle note di Amir ElSaffar e il suo santur elaborate all’elettronica da Lorenzo Bianchi Hoesch.

Si torna allo sport, al tennis in particolare, e all’agone amoroso di una scomoda triade con Jeux di Susanna Egri, storica rivisitazione (1979) dell’omonimo balletto creato da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes a inizio Novecento per tre danzatori della sua compagnia EgriBiancoDanza (26 luglio, Studio, h. 20).

Nuovamente ospite al Festival, Alessandro Sciarroni è alle prese in Op.22 No.2 con il ritratto femminile di una donna-cigno. Ispirato dal compositore finlandese Jean Sibelius e dalla sua sinfonia Lemminkäinen Suite (in particolare dal terzo movimento, Cigno di Tuonela), Sciarroni immagina un intenso assolo per una sua storica interprete, Marta Ciappina, sul tema della morte e della rinascita (29 luglio, NOI Techpark, h. 18 + h. 19.30).

Silvia Giordano, invece, pensa al direttore d’orchestra come performer fisico e da lì costruisce il suo nuovissimo assolo interpretato dalla danzatrice ungherese Emese Nady Well, I think of conducting dove la danza oscilla tra la tensione all’individualismo e il bisogno di ‘seguire qualcuno’.

Interpretato da cinque straordinari bambini – coautori dello spettacolo -, due adulti e un chitarrista live promise me prodotto da laGeste (joint venture belga tra Kabinet K e Aterlier ballets C de la B) è un appello, un grido, di due generazioni a confronto unite dallo stesso desiderio di superare le avversità e il limite, tra paura, orrore e bellezza (28 luglio, Studio, h.21).

Gran finale di Festival con una ‘due giorni’ con la COMPAGNIA OSPITE PRINCIPALE DI BOLZANO DANZA, la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart, accompagnata dalla neonata Gauthier Juniors. Tre diversi appuntamenti per una sfaccettata celebrazione della danza e delle sue possibili declinazioni. Si comincia il 28 luglio nell’Eventspace della Fiera di Bolzano con il travolgente Kamuyot di Ohad Naharin interpretato da 17 danzatori, poi il 29 luglio al Teatro Studio per la prima apparizione italiana della Gauthier Juniors in brani di Nacho Duato, Eric Gauthier e Shori Yamamoto (Moves for future, h.20) per concludere in Sala Grande alle 21 con The Seven Sins, diabolica trasposizione in danza dei sette vizi capitali, ciascuno interpretato con originale visione da un autore di fama mondiale: Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sasha Waltz, Marcos Morau, Sharon Eyal, Hofesh Shechter e Marco Goecke.

Per la sezione FAMILY il Festival propone lo spettacolo per bambini dai 5 anni Le secret des oiseaux ispirato al racconto per l’infanzia Jolie-Lune et le secret du vent di Marie-Hélène Sarno, in cui la danzatrice Lora Juodkaite farà rivivere il vento per catturare il segreto del volo degli uccelli, e restituire vita a un piccolo ferito. Creato da Rachid Ouramdane, lo spettacolo prevede un testo e repliche in italiano e tedesco (16 luglio, Teatro Comunale/Sala Prove h. 10.30 + 12.30 italiano, h. 11.30 tedesco).

Bolzano Danza è anche proiezioni di FILM. Una serata speciale sotto le stelle per conoscere i pluripremiati cortometraggi e videoclip di (LA)HORDE mai presentati in Italia venerdì 15 luglio al Parco dei Cappuccini alle h. 22.30 e la prima proiezione assoluta del documentario di Matteo Maffesanti Will you still love me tomorrow? tratto e ispirato dallo spettacolo di successo di Alessandro Sciarroni Folk-s (ospitato anche a Bolzano Danza dove in parte è stato girato il documentario) nell’anno in cui ricorrono i dieci anni dalla creazione (29 luglio, NOI Techpark, h. 18.30).

Divertimento assicurato la sera dell’inaugurazione, il 13 luglio (Parco dei Cappuccini h. 22.30) con la performance ispirata al clubbing ideata da Salvo Lombardo, Outdoor Dance Floor, a cui fa seguito la Silent Disco per tutti (dalle h. 23). Sempre nel Parco dei Cappuccini, il 19,20,21 luglio la creazione per il Festival site specific di Emanuel Gat per i danzatori selezionati dalla rete internazionale “BeInternational”: Il Parco.

Bolzano Danza Festival è affiancato dal 18 al 29 luglio da una ricca proposta di workshops di danza organizzati da Südtiroler Kulturinstitut sotto la direzione artistica di Sharon Booth, e ospita all’interno del suo cartellone la serata-dimostrazione finale degli allievi dei laboratori tenuti da Fabiana Pastorini e Juanjo Hinojosa: DanceWorks (23 luglio, Teatro Studio, h. 20).

Foto, Paul Gasser, presidente della Fondazione Haydn, Monika Loss, direttrice generale della Fondazione Haydn, Emanuele Masi, direttore artistico Festival Bolzano Danza e Sharon Booth, direttrice artistica dei corsi di Bolzano Danza