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Contratto docenti, Uil a muso duro “No alla provincializzazione”

5 Maggio 2022

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Contratto docenti, Uil a muso duro “No alla provincializzazione”

“No alla provincializzazione”. Lo stanziamento di 60 milioni di euro in tre anni per adeguare gli stipendi dei docenti statali a quelli provinciali viene accolto dalla Uil Scuola con una certa freddezza. “Siamo l’unico sindacato a ribadirlo con forza perché è un valore più importante in ottica futura di qualsiasi stanziamento improvvisato” sottolinea il segretario regionale Marco Pugliese. “Aumentare di poco lo stipendio è come un Cavallo di Troia per concedere altro ma l’inquadramento deve rimanere statale. A Trento abbiamo toccato con mano quanto sia assolutamente deleterio consentire una provincializzazione”.
Come uscire, però, dal vicolo cieco di un adeguamento di stipendio che non arriva? “Prevedendo un miglioramento agganciato all’inflazione e un aumento in base al bilancio provinciale senza misure una tantum di 20 milioni di euro concessi all’anno. Sarebbe anche un approccio più responsabile vincolandosi a quello che è realmente l’andamento economico capace di incidere sulla quotidianità delle famiglie. Non serve nemmeno che ci convochino per chissà quali tavoli di contrattazione: la richiesta è chiarissima e il meccanismo molto semplice senza toccare alcuna ora funzionale o di lezione. È solo questione di volontà, non di trattativa perché non c’è nulla di trattabile. Chi si iscrive o è iscritto da noi vuole solo questo e noi siamo sulla stessa lunghezza d’onda”, argomenta il sindacalista Pugliese.
Anche la chiamata della Provincia ai sindacati, infine, viene considerata tardiva. “Ci troviamo sempre al cospetto di linee guida calate dall’alto senza che nessuno ci convochi o ascolti la categoria. Dispongono e poi ci dicono di andare a parlare. Prima decidono e poi colloquiano. Non ha molto senso”, conclude Pugliese.

Foto. Marco Pugliese, segretario regionale UIL Scuola