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Il “silenzio” dell’amore, una storia più grande della vita

2 Marzo 2022

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Il “silenzio” dell’amore, una storia più grande della vita

L’edizione 2022 di OPER.A Festival della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, che quest’anno ha per titolo Larger Than Life, è ai blocchi di partenza: venerdì 4 marzo al Teatro Studio di Bolzano (ore 20) e domenica 6 al SanbàPolis di Trento (sempre ore 20) va in scena Silenzio/Silence, progetto vincitore della terza edizione di Fringe, il concorso di teatro musicale voluto dalla Fondazione Haydn per valorizzare i giovani talenti del territorio regionale.

Ideato dall’Associazione Culturale Anomalia ETS di Pergine Valsugana, con musiche della compositrice polacca Anna Sowa e libretto di Martina Badiluzzi, entrambe impegnate anche nel ruolo di registe, Silenzio/Silence si ispira liberamente al racconto Convalescenza (Fruits of My Woman) della scrittrice sudcoreana Han Kang, che narra di una donna che si trasforma in pianta per sfuggire alla civiltà moderna. La protagonista dell’opera di Anomalia ETS, Linda, è invece turbata dall’amore non corrisposto per Goffredo. Lo spettacolo è ambientato in uno studio televisivo: Linda è una donna delle pulizie che, mentre svolge il proprio lavoro, canta e balla: l’arrivo di un gruppo di musicisti che devono sostenere un provino per uno spot televisivo, dà avvio a una serie di eventi sonori che si abbinano a movimenti scenici. Nell’arco dello spettacolo si assiste, quindi, a un interscambio di ruoli: attori che diventano cantanti, musicisti che si trasformano in attori. Anche la musica gioca con i ruoli e le convenzioni: frammenti sonori sia strumentali che elettronici confluiscono in un linguaggio musicale contemporaneo, dove le sperimentazioni più estreme dialogano con stilemi propri della musica pop e dubstep.

Interpreti: Giulia Zaniboni (Linda), Victor Andrini (Goffredo), Roberta Gottardi (clarinettista), Margherita Berlanda (fisarmonicista), Dorota Jasinska-Urbanska (violinista), Pietro Paolo Dinapoli (chitarrista), Mikolaj Rytowski (percussionista). Scene di Andrea Fontanari. Costumi di Centro Moda Canossa Trento. Lighting design di Martina Badiluzzi e Mario Zanella. Movimenti di Angela Demattè. Make up e hair styling di NOI Parrucchieri. Progetto di Margherita Berlanda. Produzione: Fondazione Haydn Stiftung, con il sostegno di Martin Hugo Kunzi (Zurigo), Istituto di Cultura Polacca di Roma, Consolato della Repubblica di Polonia in Milano, Comune di Pergine Valsugana, Institut Adama Mickiewicza, Cassa Rurale Alta Valsugana e Bersntal. Durata: 45 minuti senza intervallo.

Al termine di ognuna delle due rappresentazioni sarà possibile incontrare, insieme al Direttore Artistico di OPER.A Festival 2023 Matthias Losek, gli ideatori e i protagonisti di Silenzio/Silence. Moderatori: Manuela Kerer, compositrice e membro della giuria di Fringe, a Bolzano; Alessandro Cammarano, critico musicale, a Trento.

Anna Sowa è nata a Tymbark (Polonia) e ha studiato Euritmia con Szábolcs Esztényi ed Elżbieta Aleksandrowicz presso l’Accademia di Musica di Łódź per poi continuare i suoi studi di composizione sotto la supervisione di Zygmunt Krauze e infine trovare nel Musiktheater e nella sperimentazione elettronica il proprio campo di ricerca preferenziale. Co-fondatrice del gruppo di teatro strumentale KALAKARA e membro attivo dell’Associazione culturale Anomalia ETS dal 2018, estende la propria ricerca a svariati campi di sperimentazione contemporanea. Tra le sue collaborazioni, è da ricordare quelle con l’artista visiva Xiaole Zhang e con Off Harnam Group. È stata co-organizzatrice del Festival Kontrolowany a Radom e è membro della IAWM (The International Alliance for Women in Music), della Young Polish Composer Society e del Polish Institute of World Art Studies. «Nella mia pratica compositiva alterno sezioni dove ogni suono o gesto è notato dettagliatamente a sezioni notate liberamente, dove l’improvvisazione e la creatività dell’interprete rivestono la massima rilevanza», osserva la stessa Anna Sowa, «Spesso incito i protagonisti dei miei lavori ad indagare i propri limiti espressivi. Ritengo che la
forza di questo lavoro stia nella ricerca continua di creare equilibrio tra suono, parola, movimento, con la volontà di “giocare” in bilico tra realtà e astrazione».

Friulana di nascita, residente a Rima, Martina Badiluzzi è un’artista che negli ultimi si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, il suo interprete e la scena. Nel 2015 è stata interprete e co-autrice di Fäk Fek Fik – le tre giovani Werner Schwab, spettacolo pluripremiato, presentato al Roma Europa Festival di Roma 2017. Nello stesso anno ha fondato con Giorgia Buttarazzi, Rosvita Pauper, progetto artistico il cui nome è ironicamente ispirato a Roswitha di Gandersheim monaca tedesca, poetessa e prima drammaturga di cui ci siano stati tramandati i testi.

Nel descrivere il libretto di Silenzio/Silence, Martina Badiluzzi racconta: «Il silenzio è un’idea, più che qualcosa di cui è possibile avere esperienza: nel pensare al libretto sono stata folgorata dall’idea che non ci fosse corrispondenza ma solo approssimazione tra ciò che immaginiamo come “silenzio” e la reale possibilità che ciò esista. In questa contraddizione si inserisce la storia dell’opera: una storia di desiderio e amore non corrisposto, di distanze siderali tra esperienza e immaginazione. I protagonisti di questa storia sono passionali, appassionati, i loro sentimenti sono carne viva al vento».