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I drammi di ieri e di oggi raccontati attraverso la storia dell’”eroina delle tre cime”

12 Marzo 2022

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I drammi di ieri e di oggi raccontati attraverso la storia dell’”eroina delle tre cime”

L’edizione 2022 di OPER.A Festival della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, che quest’anno ha per titolo Larger Than Life, presenta mercoledì 16 e giovedì 17 marzo al Teatro Comunale di Bolzano (ore 20) la prima italiana di Toteis, l’opera di Manuela Kerer, su libretto di Martin Plattner, che ricostruisce, per quanto possibile, la vicenda di Viktoria Savs.

Personaggio storico controverso, giovane soldatessa travestita da uomo per seguire le orme paterne e prenderne il posto, Viktoria Savs combatté nelle file dell’esercito austriaco sul fronte delle Dolomiti durante la Prima Guerra Mondiale: per alcuni ha rappresentato un ideale, al punto da essere definita l’”eroina delle tre cime”, per molti altri è stata invece una figura divisiva, la cui vita è tuttora avvolta da ombre che ne offuscano la vera personalità.

Inizialmente prevista nel marzo 2020, rimandata a causa del lockdown conseguente alla pandemia di Covid 19 e poi rappresentata nel settembre dello stesso anno a Vienna in forma ridotta, Toteis viene ora rappresentata a Bolzano nella sua versione completa. Interpreti: Isabel Seebacher (Viktoria), Verena Gunz (Karola, Vikerl), Alexander Kaimbacher (Luis, Peter), Bernhard Landauer (Hansl, Charlotte), Klemens Sander (Eugen), Christian Balzamà, Martina Lazzari, Sarah Merler, Matteo Sala (camerati). Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Walter Kobéra. Regia e scene di Mirella Weingarten. Costumi di Julia Müer.  Lighting design Norbert Chmel. Regia del suono Christina Bauer. Coreografie di Christian Balzamà. Coro Wiener Kammerchor. Maestro del coro Bernhard Jaretz. Coproduzione Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, Neue Oper Wien, Vereinigte Bühnen Bozen.

Le due rappresentazioni saranno precedute alle ore 19 (Foyer del Teatro Comunale) dagli appuntamenti di introduzioni all’opera, con la partecipazione di Manuela Kerer, Mirella Weingarten e Walter Kobéra.

Il titolo di Toteis indica il ghiaccio morto staccatosi dal ghiacciaio attivo e allude alla gamba amputata di Viktoria Savs dopo il ferimento avvenuto al fronte nel 1917. In seguito, Viktoria fu presa ad esempio dal nazionalsocialismo che la elesse a eroina. In verità la sua storia rivela ambiguità e anche i commilitoni le riservarono trattamenti severi, non appropriati a un “eroe”. Per Martin Plattner, autore del libretto, Viktoria Savs «È diventata una marionetta di se stessa ed è stata liquidata in modo piuttosto sbrigativo dai circoli prettamente maschili, dal mondo militare della Prima Guerra Mondiale; anche quando entrò a far parte del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, fu relegata a una “scrivania”. Sostanzialmente ha condotto una vita triste e anonima. Di sicuro ha eseguito alacremente gli ordini ricevuti, ma oltre alle “cerchie di veterani” deve aver avuto ben pochi contatti sociali. In lei non si intravedono né empatia né introspezione».

Nel concepire le sue musiche Manuela Kerer ha fatto ricorso «a diversi espedienti musicali tra cui il raschiare degli archi, che si produce esercitando forte pressione dell’arco sulla corda: il rumore che ne risulta è estremo, fa quasi male alle orecchie. D’altro canto ho trasposto in musica un personaggio che, dal mio punto di vista, è sfaccettato e presento in quanto tale, senza mai “migliorarlo”: come nella vita Viktoria non si è mai discostata dalla sua ideologia, così anche in musica le sue tracce le rimangono addosso». «Naturalmente il tessuto dell’opera è perlopiù espressione del mio mondo sonoro e del mio linguaggio musicale. Ma nelle situazioni più pregnanti lo faccio riecheggiare con note tratte dalla musica popolare, in una sorta di imitazione volutamente insolita», continua la compositrice altoatesina. Che conclude: «Lo spettatore di un’opera può solitamente identificarsi, almeno in parte, con il protagonista principale o con uno dei protagonisti principali, o perlomeno c’è un aspetto di empatia. Con la nostra Viktoria Savs non è invece possibile identificarsi. Tradurre tutto ciò in musica è stata una sfida incredibile, molto stimolante, considerate le sue molte facce. Sarebbe stato riduttivo costringerla in un personaggio solo negativo, limitarla alla personificazione del male. Quando ci si rivolge a lei ricordandole che si limitava a “svuotare vasi da notte”, il suo personaggio risulta tragico; e poi, in tutta la sua cattiveria suscita in me anche un sentimento di pena. Lo stimolo più grande è stato proprio il fatto che abbia scatenato in me emozioni molto contrastanti».

Toteis è un’opera che fornisce al pubblico spunti di riflessione, in un periodo storico come il nostro dove le ideologie divisive appaiono come inquietanti fantasmi del passato che si riflettono tragicamente nel presente.

Manuela Kerer

Nata a Bressanone, ha studiato composizione a Innsbruck e, con Alessandro Solbiati, a Milano. Ha composto per il Solistenensemble Kaleidoskop di Berlino, il Klangforum Wien, die reihe, la Bayerische Kammerphilharmonie, la Münchener Biennale, Wien Modern e per musicisti come Julius Berger e Maja Ratkje. La sua musica è stata eseguita alla Konzerthaus di Berlino e di Vienna, al Kampnagel di Amburgo, all’Accademia Filarmonica Romana e all’ACF di New York. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Walther-von-der-Vogelweide (2009), il premio SKE Publicity (2011) e la borsa di studio austriaca per la composizione (2008, 2011, 2016). Nel 2016 è stata Composer in Residence al Festival St.Gallen / Stiria, nel 2019 allo Schlossmediale Werdenberg e al Festival “Leicht über Linz”.

Martin Plattner

Nato a Zams nel 1975, ha studiato letteratura comparata all’Università di Innsbruck. Tra il 2002 e il 2010 ha lavorato come stagista, drammaturgo e assistente alla regia e ai costumi nella scena indipendente austriaca e in Svizzera. Dal 2003 scrive testi teatrali che sono stati rappresentati al Landestheater Linz, al Landestheater Innsbruck, al Vereinigte Bühnen Bozen, al brut al Künstlerhaus di Vienna e al Laboratorio Arte Alameda di Città del Messico. Per il suo lavoro ha ricevuto diversi premi.

Walter Kobéra

È direttore musicale dal 1991 della Neue Oper Wien, di cui dal 1993 è anche direttore artistico. Dal 1978 al 2002 è stato membro della Tonkünstler Orchestra e nel 1986 ha fondato l’Amadeus Ensemble-Wien, il cui repertorio spazia dal barocco al contemporaneo. Nel 2006, con la prima mondiale di Radek di Richard Dünser, Neue Oper Wien ha avviato una collaborazione con i Bregenzer Festpiele. Kobéra ha anche diretto numerose orchestre, fra cui la Bruckner Orchestra Linz, la Bratislava RSO e la Baltic Philharmonic. Particolari consensi di pubblico e critica gli sono stati tributati per la direzione musicale di Lulu di Alban Berg, Billy Budd di Britten, La piccola fiammiferaia di Lachenmann e per PARADISE RELOADED (Lilith), opera a lui dedicata da Péter Eötvös. Nell’ambito della stagione d’opera della Fondazione Haydn ha diretto nel 2016 Il naso di Dmitrij Šostakovič e nel 2017 Die Antilope di Johannes Maria Staud.

Mirella Weingarten

Ha studiato scultura, teatro e scenografia a Edimburgo, Londra e Amburgo. Ha lavorato per sette anni presso l’Oper Berlin come scenografa e in parallelo come regista e coreografa nel campo della danza teatrale e del teatro musicale. Dal 1999 ha lavorato in modo indipendente come regista e scenografa e dal 2011 è stata direttore artistico del Festival Schlossmediale Werdenberg, il Festival per la musica antica, la nuova musica e l’arte audiovisiva in Svizzera. La sua attività di regista e scenografa l’ha portata al Berliner Festspiele, alla Komische Oper, alla Konzerthaus di Berlino, al Radialsystem, al Bregenzer Salzburger Festspiele, alla Biennale di Venezia, all’Expo Zaragoza, di Weimar, Lipsia, Amburgo, Innsbruck, Roma, San Gallo, Basilea, Berna, Lucerna, Schwetzingen, Amsterdam, Atene, Londra, Adelaide.

Foto/c-Alessia Santambrogio