La macchina referendaria è ufficialmente partita. Ieri mattina il Comitato promotore del referendum abrogativo delle disposizioni di legge sul Green Pass, composto da rappresentanti del mondo studentesco e della società civile, ha depositato presso la Corte di Cassazione la richiesta di procedere alla raccolta delle firme per il referendum medesimo: perché sia indetto, sono necessarie 500 mila sottoscrizioni. I tempi sono strettissimi. Si legge nel comunicato: “Si tratta di una proposta referendaria fortemente voluta e promossa da studenti e cittadini determinati a preservare le basi della nostra civiltà giuridica, condizione essenziale per assicurare a tutti un futuro solidale in linea con i dettami della Costituzione repubblicana, di cui il popolo è ormai chiamato a farsi garante. Tenuto conto dei vincoli di legge e delle scadenze imposte dalla fine della legislatura, la raccolta delle firme partirà alle ore 8 di domani, sabato 18 settembre, per concludersi in tempi record”. Rispetto al passato, la procedura per la raccolta delle firme è variata, ovvero potrà avvenire anche telematicamente. “Le firme saranno raccolte non solo mediante le tipiche modalità referendarie, ma anche in forma telematica, ai sensi della disciplina vigente, sul sito: http://www.referendumnogreenpass.it”. I quesiti referendari e tutti i dettagli sulla procedura saranno resi noti domattina. Tra i promotori del referendum professori universitari, giuristi di chiara fama, cittadini comuni, professionisti, studenti e giornalisti (ai fini della massima trasparenza nei confronti dei lettori figura anche lo scrivente). A coordinare e a garantire il funzionamento della macchina referendaria provvederanno docenti e professionisti di diversa formazione, tra cui l’avvocato Olga Milanese, i professori e avvocati Luca Marini e Ugo Mattei, l’ex magistrato e presidente emerito di sezione della Cassazione, Paolo Sceusa, i professori Francesco Benozzo e Alberto Contri, il famoso autore televisivo e massmediologo, Carlo Freccero.
Foto, i promotori del referendum abrogativo davanti alla sede della Corte di Cassazione