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Afghanistan, CNA Impresa Donna aderisce alla petizione per creare corridoi umanitari

26 Agosto 2021

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Afghanistan, CNA Impresa Donna aderisce alla petizione per creare corridoi umanitari

Patrizia Balzamà (CNA Impresa Donna Alto Adige) lancia l’appello: “Firmiamo tutte e tutti. Il primo obiettivo deve essere quello di cercare di mettere in salvo le vite di donne e bambini”.

“In questi giorni in Afghanistan si sta consumando l’ennesima tragedia umanitaria. Non possiamo e non vogliamo lasciare sole le donne afghane, vittime designate di un regime che promette loro nient’altro che violenza e sopraffazione”. In attesa del prossimo G20 sulla questione femminile, presieduto dalla Ministra Elena Bonetti, CNA Impresa Donna aderisce alla petizione su Change.org rivolta alle più alte cariche delle istituzioni italiane ed europee per la creazione rapida di corridoi umanitari:  “Pensiamo che in questa fase sia molto importante aderire come associazione, ma anche con le firme delle tante imprenditrici e imprenditori che desiderano dare voce alla richiesta di corridoi umanitari sicuri, in via prioritaria, per donne e bambini in così grave pericolo. Il primo obiettivo è cercare di mettere in salvo le loro vite assicurando protezione e garanzia di diritti”.

Tante le associazioni no profit che si stanno mobilitando in queste ore. Anche CNA Impresa Donna vuole fare la sua parte, attraverso la creazione di percorsi formativi e di accompagnamento al mondo del lavoro per aiutare le donne afghane che riusciranno ad arrivare in Italia a inserirsi nella società e a conquistare una propria indipendenza economica. Il primo passo da compiere però è aiutarle a lasciare il loro Paese attraverso corridoi umanitari sicuri. Patrizia Balzamà, portavoce di CNA Impresa Donna Alto Adige, lancia l’appello: “Firmiamo tutte e tutti per sostenere con numeri importanti la rilevanza del problema e il livello di interesse diffuso e condiviso. Questa oggi è la prima sfida che come cittadine e cittadini possiamo affrontare e vincere a sostegno del popolo afghano. È un segnale di speranza che il mondo imprenditoriale può e deve opporre all’orrore e alla paura”.

Clicca qui per aderire alla petizione.