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Terapie domiciliari, la manifestazione di Milano: 10 mila in Piazza Duomo

6 Giugno 2021

Terapie domiciliari, la manifestazione di Milano: 10 mila in Piazza Duomo

“Curiamo in scienza e coscienza. La terapia domiciliare precoce ha salvato migliaia di vite” è stato lo slogan che ha accompagnato la seconda “Conferenza Nazionale per le terapie domiciliari Covid-19”, promossa dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19, presieduto e fondato dall’avvocato Erich Grimaldi. Dopo il successo della prima manifestazione, che si è svolta in Piazza del Popolo, a Roma, lo scorso 8 maggio, gli organizzatori ne hanno pianificata un’altra, a Milano. Piazza Duomo ha risposto alla grande all’appello lanciato dal Comitato: circa 10 mila persone (distanziate e con la mascherina) hanno gremito il “cuore” del capoluogo lombardo. Sono giunti da tutta Italia e anche dall’estero per chiedere, ancora una volta, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, la revisione dei protocolli domiciliari anti-Covid. E proprio al Ministro Speranza verrà indirizzata la petizione. Infatti, come avvenuto a Roma, anche a Milano sono state raccolte le firme per invocare cure adeguate, precoci e provate sul campo dai medici del Comitato. E proprio sul palco hanno preso la parola numerosi tra quei medici che hanno curato tempestivamente e guarito a casa migliaia di pazienti affetti da Covid-19. Tra i camici bianchi i dottori Andrea Mangiagalli e Riccardo Szumski. L’evento, condotto dai giornalisti Max e Valentina Rigano (quest’ultima portavoce del Comitato), è stato seguito in diretta Facebook da migliaia di utenti. I sanitari intervenuti hanno inoltre ribadito che le cure domiciliari precoci sono efficaci anche contro le varianti del virus ed essi ne sono testimoni diretti. Così l’avvocato Grimaldi: “Questo non è un concerto e nemmeno la festa dello scudetto dell’Inter, ma la Conferenza delle terapie domiciliari precoci. Siete giunti da tutta Italia e anche dall’estero: sono onorato della vostra presenza, ma soprattutto di quella dei nostri sanitari, che hanno curato in scienza e coscienza. Da marzo 2020 sono riuscito a mettere in contatto tantissimi camici bianchi, i quali hanno infine elaborato uno schema terapeutico che ha salvato migliaia di vite (l’approfondimento: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/01/nasce-lo-schema-terapeutico-terapie-domiciliari-covid-19/). Noi abbiamo il diritto di incidere sulle decisioni sanitarie, coinvolgendo i territori”. Il legale ripercorre i fatti degli ultimi mesi: “Dopo un anno, l’8 aprile scorso il Senato ha approvato un ordine del giorno in cui chiedeva di impegnare il Governo ad approvare un protocollo anti-Covid. Abbiamo incontrato il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri e il Dg di Agenas, Matteo Bassetti, mentre Speranza si interfacciava con il Dipartimento di Prevenzione, senza coinvolgerci (la vicenda: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/04/cure-precoci-il-consiglio-di-stato-ha-accolto-il-ricorso-del-ministero-e-di-aifa-la-dura-replica-del-comitato-cura-domiciliare-covid-19/). Ci hanno rinfacciato che le cure non sono validate perché non esistono gli studi scientifici: chi è in grado di condurre studi randomizzati a domicilio durante un’emergenza sanitaria? Impossibile. Dateci una possibilità terapeutica: noi continueremo a raccogliere le firme e, se sarà necessario, faremo pure un referendum. Il 30 marzo scorso il Ministro e il Dipartimento di Prevenzione avevano già pronta la bozza con le nuove linee guida (per approfondire: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/04/nuove-linee-guida-il-comitato-cura-domiciliare-covid-scende-in-piazza-e-avverte-pronti-a-ricorrere-al-tar/): sono state pubblicate solo il 26 aprile, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, avvenuto il 23. Se le avessero licenziate prima del 23 aprile sarebbe cessata la materia del contendere, perciò a quel punto significava ammettere che “paracetamolo e vigile attesa” avevano causato solo danni enormi”.