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Bolzano. Giornata mondiale del Rifugiato – Inaugurata la mostra Sogni infranti

19 Giugno 2021

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Bolzano. Giornata mondiale del Rifugiato – Inaugurata la mostra Sogni infranti

Ogni anno il 20 giugno la Giornata mondiale del Rifugiato è occasione per mettere a fuoco permanenze e mutamenti nell’operato istituzionale, ma anche per affinare la percezione nel quotidiano di ciascuno del dramma e del dolore che accompagnano l’inseguimento del sogno di una vita più giusta, minimamente umana, di chi attraversa mari e deserti in cerca di salvezza. È l’arte una via di ampliamento delle percezioni, un’occasione di sviluppo della sensibilità verso eventi paralizzanti, che inducono a rifiutarne la conoscenza e l’informazione. E invece proprio il linguaggio artistico  consente di riaprire la porta a riflessioni e propositi, di ritrovare la forza di immergersi in tanto dolore e ingiustizia.

La Città di Bolzano attraverso l’Ufficio Biblioteche celebra la Giornata mondiale del Rifugiato con una mostra presso la Biblioteca Europa “F. Concer” in via del Ronco dal titolo “Sogni infranti” con le opere all’artista bolzanino di origini senegalesi, Moustapha Dieng

Stamane l’inaugurazione alla presenza dell’Assessora alla Cultura Chiara Rabini e dell’artista.

Nei suoi lavori Dieng da voce al dolore del distacco, alla nostalgia per la terra d’origine, al rischio ma anche alla necessità del viaggio, pensato come fase temporanea della propria vita. Ha scelto di esprimersi tanto nel linguaggio figurativo, quanto in quello astratto, preferendo sempre i colori brillanti e i contrasti cromatici; particolarmente toccanti sono le opere in cui le immagini concrete vengono filtrate da sfumature che esprimono il punto di vista emotivo dell’artista (“Uccelli in gabbia” e “Pesci nell’acqua”).

Dieng si è diplomato nel 2008 all’Accademia Nazionale di belle Arti a Dakar. Vive in Italia dal 2011, e a Bolzano dal 2013. Ha organizzato diverse esposizioni come Colori d’Africa oltre il filo spinato (Bari, 2012), Allez Senegal (Bolzano, 2013), We have a dream (Bolzano, 2013), Il viaggio (Bolzano, 2015), Espace young (Bolzano, 2015).

La mostra Sogni infranti rimarrà allestita sino a fine luglio.

SOGNI INFRANTI

Sono trascorsi 70 anni dall’adozione nel 1951 della Convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati e dall’istituzione dell’Agenzia ONU per i rifugiati, che erano allora i cittadini europei sradicati dalle loro terre a causa della guerra mondiale; si prevedeva che l’Agenzia avrebbe concluso il suo compito nell’arco di tre anni e invece ha ampliato e prosegue tutt’ora il suo operato assistendo 80 milioni di persone in tutto il mondo. Le è stato assegnato per due volte il premio Nobel per la Pace. Ogni anno il 20 giugno la Giornata mondiale del Rifugiato è occasione per mettere a fuoco permanenze e mutamenti nell’operato istituzionale, ma anche per affinare la percezione nel quotidiano di ciascuno del dramma e del dolore che accompagnano l’inseguimento del sogno di una vita più giusta, minimamente umana, di chi attraversa mari e deserti in cerca di salvezza. È l’arte una via di ampliamento delle percezioni, un’occasione di sviluppo della sensibilità verso eventi paralizzanti, che inducono a rifiutarne la conoscenza e l’informazione. E invece proprio il linguaggio artistico ci consente di riaprire la porta a riflessioni e propositi, di ritrovare la forza di immergerci in tanto dolore e ingiustizia. Così il Comune di Bolzano quest’anno ha pensato di affidarne il compito all’artista bolzanino di origini senegalesi, Moustapha Dieng, e alla Biblioteca Europa “Fausto Concer”.

Moustapha Dieng nasce nel 1984 a Touba in Senegal. Nella capitale Dakar frequenta l’Accademia Nazionale di Belle Arti e si diploma nel 2008 con un’opera illustrata di sensibilizzazione sul tema della malaria. Sullo stesso tema collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la lotta nel suo paese contro questa malattia e sempre nel 2008 realizza le illustrazioni di pubblicazioni per la biblioteca di quartiere Sicap Mbao di Dakar.
In Senegal e in Italia ha organizzato numerose mostre e workshops. Le sue opere sono realizzate a partire da diverse tecniche stilistiche, dall’acrilico su tela, ai bassorilievi in cartapesta su tavola, all’impiego di metalli e materiali di recupero. L’ambito tematico in cui si muove risente certamente della nostalgia per la terra d’origine e vuole esprimere e dar voce al dolore del distacco, al rischio ma anche alla necessità del viaggio, pensato come fase temporanea della propria vita. Dieng afferma che l’arte giace dormiente nell’interiorità dell’artista, che ha il compito di risvegliarla per offrirla al mondo, incarnandola in un linguaggio che sia in grado di parlare a ogni essere umano; a questo scopo ha scelto di esprimersi tanto nel linguaggio figurativo, quanto in quello astratto, preferendo sempre i colori brillanti e i contrasti cromatici. Particolarmente toccanti sono le opere in cui le immagini concrete vengono filtrate da sfumature che esprimono il punto di vista emotivo dell’artista (“Uccelli in gabbia” e “Pesci nell’acqua”).

Vive in Italia dal 2011 dove ha organizzato diverse esposizioni come Colori d’Africa oltre il filo spinato (Bari, 2012), Allez Senegal (Bolzano, 2013), We have a dream (Bolzano, 2013), Il viaggio (Bolzano, 2015), Espace young (Bolzano, 2015). Accanto all’attività artistica Dieng da molti anni è punto di riferimento per laboratori dedicati a bambini e adulti nell’ambito delle proposte artistiche di associazioni, scuole e enti pubblici, come il Comune di Bolzano: i frequentanti sono condotti nei processi della pittura su vetro o su stoffa, seguendo la tecnica africana del batik, o anche nell’amato mondo del fumetto, dalle molteplici possibilità espressive. E proprio ad alcune tavole di fumetto appositamente realizzate Dieng affida la conclusione e l’interpretazione, la chiave di lettura, della mostra che viene allestita ancora una volta in una biblioteca di quartiere, questa volta nel suo nuovo mondo, quello in cui vive la fase attuale della sua esistenza: la Biblioteca Europa “Fausto Concer” in via del Ronco, che frequenta e dove è conosciuto dai bambini come il maestro di pittura africana.