Alice in musica, e nel Paese delle meraviglie
Annunciata per il 2020 e poi annullata a causa della pandemia di COVID 19, Alice, opera del compositore trentino Matteo Franceschini, va in scena al Teatro Comunale di Bolzano sabato 5 giugno (ore 20) e domenica 6 (ore 18, preceduta alle ore 17 da un’introduzione da parte del suo autore), nell’ambito di Once Upon A Time, stagione d’opera della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.
Scritta su libretto di Edouard Signolet, tratta dal romanzo “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, Alice è una coproduzione Teatro Regio di Parma e Fondazione Haydn. Direzione musicale di Rossen Gergov. Regia di Caroline Leboutte. Interpreti: Giulia Bolcato (Alice), Laura Catrani (La Sorella di Alice, Valletto pesce, il Bruco, il Cappellaio Matto, Narratore 1, Dodo), Cecilia Bernini (La Falsa Tartaruga, la Cuoca, la Lepre Marzolina, la Regina, Narratore 3, Dodo 2), Francesco Auriemma (La Duchessa, il Gatto, il Re, Narratore 4, Dodo 4), Ugo Tarquini (Il Coniglio Bianco, il Bambino/porcellino, il Ghiro, Valletto ranocchio, Narratore 2). Scene e costumi di Aurélie Borremans. Light design di Nicolas Olivier.
Alice nel Paese delle Meraviglie, favola per bambini e adulti, è senza dubbio un classico della letteratura e dalla sua pubblicazione per mano di Lewis Carroll nel 1865 ha conosciuto innumerevoli adattamenti per il teatro e per il cinema. Il compositore trentino Matteo Franceschini e il librettista Edouard Signolet hanno trovato una chiave di lettura molto personale per la loro Alice: il viaggio della protagonista porta infatti in uno spaventoso labirinto, dove incontra tutta una serie di figure che si trasformano in continuazione in nuovi folli personaggi. Tutto si duplica e moltiplica in continuazione e viene messo in discussione. Ogni personaggio che Alice incontra prelude a una nuova azione. Il cambio di scena a sipario alzato rafforza il senso dell’assurdo e rappresenta un mondo instabile in cui tutto può cambiare da un momento all’altro. Alice, però, precipita non solo in uno strano mondo delle meraviglie, ma anche in un universo orchestrale in cui il canto sottolinea ancor più l’eccentricità dei personaggi.
Nato a Trento nel 1979, Matteo Franceschini, da ormai vent’anni trasferito a Parigi, è uno dei più interessanti compositori della sua generazione: ad attestarlo è anche il Leone d’Argento che la Biennale Musica i Venezia gli ha assegnato nel 2019.
Foto. Alice/Roberto Ricci Teatro di Parma