Carlo Vettori, che aveva già accumulato esperienza politica in Consiglio comunale di Bolzano, è stato eletto in Consiglio provinciale in quota Lega per poi distanziarsi e fondare il proprio gruppo consiliare denominato Alto Adige Autonomia con l’obbiettivo di rappresentare le esigenze degli Italiani in Alto Adige. Successivamente qualche settimana fa si è appreso della sua nomina a commissario di Forza Italia dell’Alto Adige. Così ora il gruppo consiliare guidato da Vettori, non solo cambia nome, ma soprattutto strategia e finalità. Lo abbiamo incontrato per sentire dalla sua viva voce quali siano le ragioni concrete di questa scelta e le peculiarità dell’agire politico.
Carlo Vettori appare molto concreto e esordisce subito rammentando ciò che ancora ci accompagna e ci condiziona, vale a dire il Coronavirus. È una sciagura la pandemia che inevitabilmente ha messo tutti davanti ai fatti concreti. Oggi non si può ignorare la concretezza che vive la società, salvo che non si voglia chiudere gli occhi di fronte alla realtà e rimanere autoreferenziali – sottolinea il Commissario, che evidenzia quanto sia imprescindibile mantenere solidi i rapporti con Roma.
Vettori intende lavorare con pragmatismo e determinazione, mantenendo fruttuosi i rapporti con le altre forze politiche locali e naturalmente con il collega Giorgio Leonardi, coordinatore regionale di Forza Italia, nonché assessore regionale alle minoranze etniche e all’integrazione europea.
In particolare Forza Italia, partito moderato per sua natura, dovrà non solo ricompattarsi a livello locale, ma soprattutto tornare ad essere un punto di riferimento per gli imprenditori, gli artigiani, i professionisti, gli esercenti messi a dura prova dalla grave crisi economica legata a questa terribile pandemia – afferma con forza Vettori.
Non si può quindi prescindere dalle istanze autonomistiche legate ai problemi concreti di chi cerca nella politica risposte reali. Basta chiacchiere! – ribadisce Vettori – dobbiamo dare una mano a coloro che sono rimasti indietro e far ripartire l’economia.
Foto, Carlo Vettori