Bolzano. Ritrovato un dipinto rubato di Salvatore Fiume
Il dipinto “Donna distesa”, realizzato nel 1968 dall’artista siciliano Salvatore Fiume è stato restituito dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine alla legittima proprietaria. L’opera su masonite, delle dimensioni di 85×130 cm, del valore di 24.000 euro, era stata rubata in una galleria d’arte (oggi cessata) di Colorno (Parma) da ignoti nel 1993. I Carabinieri hanno individuato la proposta di vendita del dipinto nel corso del quotidiano monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni rubati, da parte di un esercizio commerciale di settore della provincia di Bolzano, che lo aveva posto a un’asta pubblicizzata anche attraverso il canale telematico, per conto terzi.
Le verifiche condotte attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dai Carabinieri, hanno consentito di accertare la probabile corrispondenza dell’opera, per la descrizione del soggetto, delle dimensioni e dell’anno di realizzazione, con quella oggetto di furto.
Grazie agli accertamenti condotti dei Carabinieri di Colorno con gli esperti della Fondazione Salvatore Fiume è stato possibile riconoscere il dipinto rubato.
Sebbene la vendita all’incanto non fosse andata a buon fine, per scongiurare qualsiasi ipotesi di ulteriore cessione del bene anche attraverso altri canali di vendita, i militari di Udine hanno sequestrato d’iniziativa il dipinto. La Procura della Repubblica di Bolzano ha convalidato la misura cautelare adottata sull’opera e ne ha disposto la restituzione alla legittima proprietaria.
Successivi accertamenti disposti dall’Autorità Giudiziaria ed eseguiti in collaborazione con la Stazione Carabinieri di San Polo d’Enza (RE) e i Nuclei TPC di Monza e Venezia, hanno confermato l’ipotesi investigativa iniziale e chiarito che la persona ritratta nel dipinto sequestrato era la moglie dello scrittore, poeta e critico d’arte Raffaele Carrieri (1905-1984), i cui eredi avevano venduto l’opera, acquistata dalla proprietaria nei primi anni Novanta.