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Bolzano. L’organo della chiesa di San Giuseppe ai Piani torna a far sentire la sua voce

23 Maggio 2021

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Bolzano. L’organo della chiesa di San Giuseppe ai Piani torna a far sentire la sua voce

4 concerti gratuiti dal 26 maggio al 3 giugno, per riportare la città ad ascoltare musica dal vivo, classica ma non solo, con interpreti internazionali e programmi che spaziano dalla musica antica alla musica leggera e al jazz.
Nel 2020 la rassegna ha subito una battuta d’arresto a causa della pandemia e delle sue disastrose ripercussioni sul mondo dello spettacolo e dei concerti. Per questo la presente edizione è una vera boccata di ossigeno e uno spiraglio di speranza per esecutori e ascoltatori, inaugurando così un’estate che, ci auguriamo, sarà piena di musica.
Gli ingredienti per ricominciare con la marcia giusta ci sono tutti: gli ospiti internazionali, la location lontana dai soliti palcoscenici ma vicina alla cittadinanza e ai luoghi della vita quotidiana, e un formato snello con programmi brevi ma raffinati.

Si comincia il 24 maggio alle ore 20.30 con il trombone di Manuel Quesada Benítez, musicista spagnolo formatosi a Madrid presso il Real Conservatorio Superior. Specializzato in musica antica ha costruito un’importante carriera nei migliori ensemble europei ed è uno stimato insegnante presso il conservatorio di Granada. Con lui sulla cantoria di San Giuseppe ci sarà l’organista Juan María Pedrero, vincitore del prestigioso primo premio al “Concours National Inter-Conservatoires de France” e di una residenza alla Sapporo Concert-Hall, in Giappone.
Insieme i due musicisti spagnoli hanno scelto un programma incentrato sulla loro passione, il repertorio antico, con musiche che spaziano dalla produzione del XVI e XVII secolo in Italia e Spagna, al barocco tedesco e i suoi grandi maestri come Johann Sebastian Bach e Dietrich Buxtehude.

Partendo dallo stesso periodo storico il secondo concerto si spinge invece fin nel pieno del Novecento con un programma dal titolo “Canne al vento di levante”. Il 26 maggio sempre alle ore 20.30 il festival ospita orgogliosamente due musicisti italiani, il sassofonista Paolo Debenedetto e l’organista Margherita Sciddurlo, entrambi docenti stimati e concertisti raffinati. Debenedetto ha registrato per diverse emittenti come la RAI e la tedesca SUDWESTFUNK, e ha partecipato ad importanti festival europei, così come Margherita Sciddurlo che di recente per l’etichetta TACTUS, ha inciso un disco dedicato alla tradizione organistica pugliese-napoletana dal Rinascimento al Barocco. 
Il concerto attraversa secoli di musica presentando brani di Bach, Nino Rota, Piazzolla, e i contemporanei Berzolla e Tagliaferri.

Altri due artisti di fama internazionale si dividono il palcoscenico di Canne al Vento il 28 maggio, sempre alla stessa ora: l’organista Claudio Astronio ed il soprano Laura Catrani. Un duo sorprendente, che non teme di cimentarsi in progetti che tracimano l’orizzonte della musica colta. Astronio è un organista con un’importante carriera internazionale come cembalista, organista e direttore d’orchestra, ospitato da RAI, ORF, BBC, ZDF solo per citarne alcune, e autore di premiati dischi per Stradivarius. Non è da meno la Catrani, impegnata soprattutto nella musica lirica contemporanea, come ospite dei più importanti teatri d’Italia, tra cui il prestigioso Teatro alla Scala di Milano.
Insieme i due artisti propongono un programma dal titolo “Flowing Water”, che scorre con agilità dalle partiture seicentesche di Barbara Strozzi ai brani di Florence and the Machine, passando per Arvo Pärt e le composizioni contemporanee di Emanuele Casale e Andreas Pflüger. Il filo conduttore resta però sempre l’acqua e il suo costante fluire.

La rassegna chiude il 3 giugno con un trio di giovani musicisti tirolesi Marian Polin all’organo, Johannes Ötzbrugger al chitarrone ed il soprano Mirjam Striegel. Tre esecutori formatisi nelle migliori scuole d’Europa e già avviati ad importanti carriere concertistiche con ensemble specializzati nella musica antica.
Insieme firmano il capitolo finale di Canne al Vento 2021 con un concerto di musica sacra dal titolo “Maria dolce Maria”, preso in prestito dall’intimo Mottetto di Francesca Caccini. Un programma fatto di musiche che spaziano geograficamente dalla corte papale di Roma, attraverso Firenze e Venezia fino alla corte degli Asburgo ad Innsbruck.

Questo piccolo festival giunto all’11° edizione non finisce di stupire per la qualità della proposta musicale e l’entusiastica partecipazione del pubblico bolzanino, dimostrando di essere capace di portare la musica alta così come quella popolare vicino alle persone e alla loro quotidianità.

L’ingresso ai concerti è gratuito ma a causa delle restrizioni imposte dal covid i posti a sedere sono limitati. È obbligatoria pertanto la prenotazione, chiamando o scrivendo al numero 3356810012. Sarà naturalmente possibile per chi non avesse prenotato registrarsi presso l’entrata della chiesa la sera del concerto, fino all’esaurimento dei posti. 

Foto, l’organista Margherita Sciddurlo