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“Terapia domiciliare Covid19” compie un anno: oltre 2 mila sanitari attivi

3 Aprile 2021

“Terapia domiciliare Covid19” compie un anno: oltre 2 mila sanitari attivi

Il gruppo Facebook “Terapia domiciliare Covid19” compie un anno. Promosso dall’avvocato Erich Grimaldi (il quale ha dato vita successivamente al “Comitato Cura Domiciliare Covid-19”), è ormai prossimo a superare la soglia dei 300 mila iscritti. “Abbiamo offerto un servizio straordinario, a beneficio di tutti gli Italiani”, evidenzia il legale del Foro di Napoli. Il gruppo è nato grazie a una sua intuizione: “Nel mese di marzo 2020, cioè all’inizio della pandemia, ho posto l’attenzione sulla necessità di istituire un protocollo sanitario univoco, che tenesse conto delle evidenze dei territori. Nacque così il gruppo Facebook “esercito bianco”, finalizzato all’obiettivo di porre in contatto tra loro gli specialisti delle varie Regioni. Avevo infatti notato la mancanza di uniformità dei trattamenti sanitari del Covid-19 e l’assenza di un coordinamento tra Governo e Regioni ed un dialogo tra queste ultime. Poco dopo, quindi, ho fondato un secondo gruppo, denominato “#terapiadomiciliarecovid19 in ogni Regione”, che ha contribuito in maniera determinante ad accendere i riflettori sulle cure domiciliari precoci” (il focus sulle terapie domiciliari nel pezzo del 17 novembre scorso: (https://www.buongiornosuedtirol.it/2020/11/esclusivo-lavvocato-erich-grimaldi-nasce-il-comitato-per-la-cura-domiciliare-del-covid-in-fase-precoce/). Il personale sanitario che ha aderito all’iniziativa dell’avvocato Grimaldi ha superato quota 2 mila: “Fanno parte del gruppo anche altri professionisti sanitari, tra cui infermieri, farmacisti, psicologi, biologi e fisioterapisti, i quali assistono i nostri medici e li aiutano a monitorare i pazienti. Sottolineo il fatto che sono tutti volontari e che, ad oggi, riceviamo ancora 3/400 richieste giornaliere di aiuto. Di fatto siamo stati i pionieri della telemedicina. Tra le ultime novità del gruppo la promozione di una serie di webinar, in cui i medici già esperti della pratica terapeutica formano i nuovi colleghi che entrano nel gruppo, descrivendo le proprie esperienze vissute in prima linea, illustrando lo schema terapeutico. Siamo inoltre riusciti a mettere in contatto tra loro due realtà molto diverse: quella dei medici ospedalieri e quella dei medici di base”. Il Comitato di scopo fondato dall’avvocato Grimaldi ha messo a punto lo schema terapeutico “Terapie domiciliari Covid-19”, alla cui stesura hanno collaborato oltre duecento medici e che è stato condiviso dai professori Harvey Risch (epidemiologo della Yale University) e Peter Andrew McCullough (cardiologo della Baylor University). La proposta terapeutica è destinata esclusivamente ai medici, gli unici autorizzati a prescrivere le cure e a personalizzarle secondo le specifiche patologie del paziente (https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/01/nasce-lo-schema-terapeutico-terapie-domiciliari-covid-19). “Il nostro gruppo si sta affermando internazionalmente”, prosegue il legale. Che aggiunge: “Grazie alla proficua collaborazione con gli Usa, abbiamo raggiunto l’America del Sud, in particolare il Perù. Inoltre, il nostro schema è stato tradotto in sei lingue”. Tra le battaglie più significative del Comitato quella sulla reintroduzione dell’idrossiclorochina, per il trattamento del Covid in fase precoce (l’approfondimento: https://www.buongiornosuedtirol.it/2020/12/il-consiglio-di-stato-si-allidrossiclorochina-contro-il-covid/). Precisa il legale: “In realtà la storica ordinanza del Consiglio di Stato, che è stata riportata in diversi Paesi in tutto il mondo, non si limita solo alla reintroduzione dell’idrossiclorochina in modalità off-label. Non si è trattato della battaglia per un farmaco, bensì per la libertà prescrittiva del medico. Il prof. Harvey Risch ha sempre sostenuto, infatti, che durante l’emergenza il medico è tenuto ad usare tutte le armi a sua disposizione e cioè qualsiasi farmaco sicuro e non tossico, in grado di poter curare i pazienti, fino a quando ne sia dimostrata l’inefficacia”. La libertà prescrittiva del medico è stata ribadita recentemente dal Tar del Lazio, “che ha accolto la nostra richiesta di sospendere, con effetto immediato, l’efficacia del provvedimento emanato da Aifa. Il “no” alla somministrazione del paracetamolo e al principio della “vigile attesa” restituisce ancora una volta al medico la facoltà di stabilire, in scienza e coscienza, la terapia più idonea per il paziente” (il pronunciamento del Tar: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/03/esclusivo-covid-e-cure-precoci-il-tar-del-lazio-no-alla-tachipirina-e-alla-vigile-attesa/). Il Comitato si è battuto per la sperimentazione di nuove cure contro il Covid (le richieste: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/02/il-comitato-cura-domiciliare-covid-subito-protocollo-univoco-e-nuove-terapie/), cure che potrebbero rappresentare una svolta nella lotta contro il virus. Il trattamento a base di ivermectina e carragenina, sperimentato dai professori Héctor E. Carvallo (professore associato di medicina interna all’Università Aperta Interamericana, ex docente alle università di Buenos Aires e Maimondies) e Roberto R. Hirsch (ex professore di infettivologia all’università di Buenos Aires, responsabile del dipartimento di infettivologia dell’ospedale di Muniz e direttore dell’infettivologia di Buenos Aires) starebbe dando risultati estremamente incoraggianti. Sul fronte giudiziario, poi, rimane ancora sospesa un’altra battaglia: nello scorso mese di dicembre il “Comitato Cura Domiciliare Covid-19” aveva inviato ad Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute e a tutte le Regioni italiane, un’istanza per richiedere l’accesso agli atti con invito ad adempiere alla sperimentazione nella cura del Covid con gli anticorpi monoclonali (https://www.buongiornosuedtirol.it/2020/12/il-comitato-cura-domiciliare-covid-chiede-gli-atti-ad-aifa-per-lomesso-utilizzo-dei-monoclonali/). “Vogliamo vederci chiaro”, dichiara l’avvocato, “per capire se e per quale motivo è stata ostacolata la sperimentazione ed attendiamo l’udienza fissata nel mese di giugno innanzi al Tar Lazio”. Nelle ultime settimane il gruppo delle terapie domiciliari ha subito attacchi fortissimi: “I nostri detrattori si rifanno esclusivamente alla letteratura scientifica, ignorando completamente le evidenze dei territori. Recentemente abbiamo incontrato il sottosegretario Sileri (https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/03/il-comitato-cura-domiciliare-covid-ha-incontrato-il-sottosegretario-pierpaolo-sileri/) e attendiamo un confronto anche con il prof. Bassetti, Dg di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ndr), per poter partecipare ad un tavolo per la revisione dei protocolli di cura. Siamo al lavoro per elaborare dati e casistiche. Il nostro materiale, immenso, smentirà tutti coloro che ci diffamano. Spetterà poi alla magistratura indagare e accertare eventuali responsabilità di chi ha gestito, con negligenza, l’emergenza Covid: numerose denunce sono già partite”.