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Giornata mondiale contro il cancro, essenziale la vaccinazione per la prevenzione

4 Febbraio 2021

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Giornata mondiale contro il cancro, essenziale la vaccinazione per la prevenzione

In occasione della Giornata mondiale contro il cancro, il 4 febbraio, l’Assistenza Tumori Alto Adige ha fornito informazioni sulla vaccinazione HPV per prevenire il cancro del collo dell’utero e sulla vaccinazione Covid-19 per i malati di cancro. L’attenzione si è concentrata anche sui fattori di rischio, sui tipi di cancro più diffusi in Alto Adige e sui programmi di diagnosi precoce
Il Papillomavirus Umano (HPV) è un virus molto diffuso, trasmesso per contatto sessuale. Alcuni di questi tipi di virus possono causare tumori, per esempio il cancro del collo dell’utero. “Tuttavia la vaccinazione contro l’HPV riduce significativamente questo rischio di cancro. Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine dimostra che le donne vaccinate contro l’HPV da adolescenti, sono meno affette da carcinoma del collo dell’utero, con una riduzione dell’88%”, spiega il Dr. Herbert Heidegger,
Il Servizio Sanitario dell’Alto Adige offre gratuitamente la vaccinazione HPV a tutte le ragazze dagli 11 ai 17 anni. Si consiglia di vaccinare gli adolescenti prima di iniziare l’attività sessuale. Le donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni possono farsi vaccinare ad una tariffa scontata, così come gli uomini di età compresa tra gli 11 ed i 26 anni.
Attualmente molti pazienti affetti da cancro si chiedono se la vaccinazione Covid-19 sia possibile o consigliabile per loro. Il primario Dr. Heidegger afferma a questo proposito: “Né una malattia tumorale né una terapia sistemica contro il cancro rappresentano una controindicazione contro una delle vaccinazioni Covid-19 finora approvate. L’efficacia della vaccinazione può però essere limitata nei pazienti oncologici immunocompromessi “. Tuttavia la decisione di effettuare una vaccinazione contro il Covid-19 deve essere concordata con il medico curante, tenendo sempre conto della situazione di rischio individuale del paziente.
Le cause principali dell’insorgenza di un tumore sono lo stile di vita, cioè una dieta poco sana e l’obesità, la mancanza di esercizio fisico, il consumo eccessivo di alcol ed il fumo, che è un fattore di rischio per due tumori su tre. “La partecipazione ai programmi di screening è un modo efficace per prevenire le malattie neoplastiche e diagnosticarle in fase precoce”, spiega il Dr. Guido Mazzoleni Primario di Anatomia Patologica e Istologia dell’Ospedale di Bolzano, che è anche responsabile del Registro Tumori dell’Alto Adige. In Alto Adige vengono effettuati tre programmi di screening dei tumori: per la diagnosi precoce del cancro al collo dell’utero mediante Pap-test o test HPV, per il cancro al seno mediante mammografia e per il cancro colorettale tramite l’esame del sangue fecale-occulto.
Nel periodo 2013-2017 in Alto Adige sono stati registrati in media 2.857 nuovi casi di cancro all’anno, di cui 1.582 nella popolazione maschile e 1.275 nella popolazione femminile (esclusi i tumori della pelle non maligni). Il cancro alla prostata è stato il tumore più comune tra gli uomini (23% del numero totale di casi), seguito dal cancro colorettale (13%), dal cancro ai polmoni (10%), dal cancro alla vescica (10%) e dal melanoma della pelle (5%). Le donne sono state colpite principalmente dal cancro al seno (28%), seguito dal cancro colorettale (11%), dal cancro ai polmoni (7%), dal melanoma della pelle (5%) e dal cancro all’utero (5%). Gli ultimi dati disponibili sulla mortalità (2015-2019) mostrano che in media ogni anno muoiono di cancro 1.142 altoatesini, con una quota di uomini (629 persone) più alta rispetto alle donne (513 persone). In generale il confronto nel tempo conferma nel complesso una diminuzione del trend di incidenza dei tumori negli uomini ed una tendenza sostanzialmente stabile per i tumori nelle donne
Per il cancro al collo dell’utero  sono stati registrati in media 20 nuovi casi e 5 decessi all’anno: cifre che sottolineano l’efficacia dello screening nell’individuare precocemente lesioni precancerose o tumori. “Ricordiamo la possibilità di prevenzione attraverso la vaccinazione HPV, introdotta in Alto Adige nel 2008 per le bambine di 12 anni. La partecipazione è ancora insoddisfacente: solo il 34,7% delle ragazze nate nel 2005 è stato vaccinato”, dice il Dr. Guido Mazzoleni.

In foto, Herbert Heidegger, Ida Schacher, Guido Mazzoleni