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La Commissione Europea respinge l’iniziativa dei cittadini “Minority SafePack”

22 Gennaio 2021

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La Commissione Europea respinge l’iniziativa dei cittadini “Minority SafePack”

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) vi chiede di seguire l’esempio del Parlamento della Frisia. Il Parlamento della Frisia ha approvato all’unanimità una mozione di censura nei confronti della Commissione europea. La Commissione ha infatti respinto l’iniziativa popolare Minority SafePack e quindi la richiesta di una legislazione per le minoranze nazionali e le lingue minoritarie. Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano e il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige dovrebbero unirsi all’iniziativa del Parlamento della Frisia.

Alla fine dello scorso anno, il Parlamento della Frisia – come altri parlamenti regionali – aveva chiesto alla Commissione europea di sostenere l’iniziativa Minority SafePack a favore delle minoranze europee. L’iniziativa è stata sostenuta da più di 1,1 milioni di cittadini europei e da diversi parlamenti e governi statali e regionali. Una maggioranza di tre quarti del Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione europea di attuare le proposte dell’iniziativa popolare. Tuttavia, la Commissione europea ritiene che stia già facendo abbastanza e che non siano necessarie nuove misure politiche.

Così la Commissione ha respinto ancora una volta un’iniziativa popolare di successo. Finora la Commissione ha già respinto 14 iniziative popolari. Nel caso del Minority Safepack, la Commissione ha anche ignorato il voto favorevole del Parlamento europeo. Questa è la dichiarazione del capogruppo della “Alleanza Libera Europea” Sijbe Knol: “E’ scurrile che la Commissione europea semplicemente ignori l’iniziativa dei cittadini. La risposta della Commissione europea è arrogante e danneggia la legittimità democratica dell’Unione europea”.

Vi chiediamo per questo di seguire l’esempio del Parlamento della Frisia nell’opporsi alla bocciatura dell’iniziativa popolare. La Commissione dovrebbe sapere che le minoranze linguistiche e nazionali nelle loro regioni non si piegheranno alla decisione della Commissione UE. L’Unione Europea non è fine a se stessa, esiste per i suoi cittadini. Tra loro ci sono 50 milioni di cittadini provenienti da regioni in cui si parlano lingue minoritarie.