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Recovery Fund, un’occasione per rilanciare le PMI locali

2 Ottobre 2020

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Recovery Fund, un’occasione per rilanciare le PMI locali

L’Italia e il Trentino Alto Adige oggi sono a un bivio: sfruttare l’occasione straordinaria del Next Generation per tornare a crescere e migliorare la qualità della vita delle persone o essere condannati ad un inesorabile declino. Il Recovery Fund è l’attimo fuggente da cogliere, con un piano nazionale ma anche con dettagliati piani provinciali e regionali che sostengano l’impegno delle piccole e medie imprese locali. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige, condividendo quando ha affermato Sergio Silvestrini, Segretario generale della CNA, nel corso dell’audizione in Commissione bilancio del Senato sul Recovery Fund, sottolineando che è cruciale la questione dei tempi per attivare i 209 miliardi del Recovery Fund, che ci auguriamo possano sommarli ai 36 del MES.
Secondo la CNA “le linee guida definite dal governo per l’utilizzo dei fondi europei individuano priorità che devono essere accompagnate da efficaci riforme su fisco, pubblica amministrazione, lavoro e giustizia. Andranno evitati gli errori del passato nell’utilizzo dei fondi comunitari: la dispersione in tanti rivoli e la dilatazione dei tempi. Per una vera svolta è necessario mantenere una regia centrale nel selezionare gli obiettivi di investimento, sulla base di rigorosi parametri, e attivare un attento monitoraggio della spesa. Linee guida da rispettare anche per la pianificazione territoriale”.
CNA ritiene valida l’impostazione del Piano per il metodo proposto che, partendo dagli obiettivi, definisce gli strumenti, i progetti, i criteri di ammissibilità e le verifiche nonché le politiche di supporto al Piano che dovrà essere applicato con il dovuto rigore ed efficienza.
L’Istruzione – anche secondo la CNA regionale – rappresenta il tema prioritario per il Paese e per il Trentino Alto Adige. Il capitale umano è il fondamento sul quale costruire il futuro. Centrale è anche il ruolo della formazione a partire da quella dedicata a chi fa impresa, anche promuovendo inedite forme di collaborazione con le Università. Per favorire la transizione energetica il Superbonus 110% dovrà essere mantenuto per tutta la durata del Recovery Fund. Altra priorità è la digitalizzazione che deve essere connessa e funzionale al nostro tessuto produttivo che in larga parte è costituito da micro e piccole imprese. Il primo passo è una politica industriale che accantoni finalmente gli interventi a taglia unica. Come peraltro ha sollecitato anche la Commissione Europea. Fondamentale è il sostegno agli investimenti delle imprese per consentire il recupero di produttività nei settori della manifattura e dei servizi e consolidare la presenza sui mercati internazionali”.
CNA, infine, ritiene che il sostegno all’export richieda strumenti di accompagnamento fatti su misura delle piccole e piccolissime imprese esportatrici e che particolare attenzione meriti il tema della patrimonializzazione.

 Foto: Claudio Corrarati, presidente CNA Trentino Alto Adige