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Primo successo per il machi Celestino Córdova Tránsito

21 Agosto 2020

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Primo successo per il machi Celestino Córdova Tránsito

Dopo 107 giorni, il 18 agosto 2020, il machi Celestino Córdova Tránsito, importante leader spirituale dei Mapuche in Cile, ha terminato lo sciopero della fame. Alcuni dei suoi compagni di prigionia vogliono fare lo stesso. Dopo i colloqui con il Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani, l’Istituto Nazionale per i Diritti Umani e il Collegio medico, nonché con gli osservatori dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHCR), il machi ha negoziato un accordo, che è stato firmato dal Segretario di Stato per la Giustizia, Valenzuela.

Secondo l’accordo, il machi Celestino rimarrà nell’Ospedale Interculturale Nueva Imperial fino al suo completo recupero fisico e spirituale. Lì sarà trattato con la medicina convenzionale e con i tradizionali metodi di guarigione Mapuche. Dopo di che, se lo desidera, il machi potrà essere trasferito in un centro di lavoro e di educazione. Gli è permesso di lasciare questo centro per un massimo di 30 ore per visitare il suo Rewe, il suo luogo di cerimonie spirituali. Questa era stata una delle sue richieste più importanti.

Come Associazione per i popoli minacciati siamo molto sollevati da questo risultato, perché lo sciopero della fame era diventato ancora più esplosivo a causa dell’escalation di attacchi razzisti contro i Mapuche e della morte di due donne mapuche. L’accordo può essere visto come una prima vittoria perché rafforza la posizione culturale, spirituale, sanitaria, educativa e professionale delle donne mapuche in detenzione. Tuttavia, non è stato ancora negoziato definitivamente. Inoltre, un gruppo di mapuche nel carcere di Angol continua lo sciopero della fame fino a quando non si terranno le trattative con loro.

Gli altri Mapuche non riceveranno ulteriori punizioni per lo sciopero della fame. Dovrebbe anche essere più facile per loro andare in un centro di lavoro e di istruzione. Il dialogo interculturale nel sistema penale deve continuare e portare a nuove norme carcerarie riguardanti la reintroduzione del lavoro e dell’istruzione, le questioni sanitarie e l’aiuto spirituale. L’accordo deve essere finalizzato entro il 2020 e tenere conto del processo di consultazione nell’ambito della Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO). In caso di scadenza del termine, il machi si riserva il diritto di riprendere lo sciopero della fame. In una delle dichiarazioni ha chiesto di continuare a sostenere gli altri scioperanti della fame, anche se ora si è interrotto.

Con l’accordo provvisorio si conclude intanto il quinto sciopero della fame del machi dal suo arresto nel 2013, che aveva temporaneamente condotto come sciopero della fame “secco” (né liquidi né solidi). La sua situazione di salute recentemente si era molto aggravata. Una delegazione medica indipendente del Colegio Médico de Chile gli ha fatto visita il 10 agosto. Secondo il loro rapporto, le sue condizioni erano critiche e la sua morte era imminente. Attraverso il suo portavoce, aveva già fatto diffondere le sue parole di addio.

Foto, Protesta mapuche durante un processo presso il Tribunale di Victoria, Cile. Foto: Massimo Falqui Massidda.