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E ora un registro provinciale per le badanti!

4 Agosto 2020

E ora un registro provinciale per le badanti!

Molte badanti provengono dall’Europa dell’est, da Paesi con tassi di infezione da Coronavirus preoccupanti. Ancora nella primavera del 2019 il Team K aveva proposto l’istituzione di un registro provinciale per fornire sicurezza e controllo di qualità sia alle badanti che ai loro datori di lavoro.
Quando questa proposta del Team K fu respinta dalla Giunta provinciale

non era ancora scoppiata la pandemia. La Giunta allora non vedeva la necessità di istituire un registro volontario in cui solo poche badanti si sarebbero registrate. “Un anno e mezzo dopo vediamo che un tale strumento sarebbe di grande aiuto – afferma oggi Maria Elisabeth Rieder. L’entrata e l’uscita dal territorio nazionale delle badanti è difficilmente controllabile, poiché molte di loro non hanno rapporti di lavoro regolari. Di conseguenza senza il registro è impossibile individuare e poi testare tutte le badanti e quindi proteggere le persone assistite in modo responsabile“, spiega Maria Elisabeth Rieder.
Oltre al Team K, diversi gruppi di interesse e associazioni chiedono ora la registrazione degli assistenti domiciliari. L’iscrizione è legata alla frequenza di corsi di aggiornamento professionali obbligatori, al requisito del regolare contratto di lavoro, comprensivo del versamento dei contributi previdenziali. “Alla luce di quanto abbiamo vissuto negli ultimi mesi, porteremo di nuovo questa istanza in Consiglio provinciale, ma con una differenza: non chiediamo più una registrazione volontaria, ma obbligatoria. Questo è l’unico modo per garantire la qualità dell’assistenza infermieristica a domicilio in modo trasversale e per identificare e bloccare immediatamente i possibili focolai di infezione“, conclude Rieder.

Foto. Maria Elisabeth Rieder

 

Giornalista, scrittrice, editore.