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Un’estate dolomitica al Museo Geologico di Predazzo

29 Luglio 2020

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Un’estate dolomitica al Museo Geologico di Predazzo

Trekking, spettacoli di teatro-scienza, la mostra “Ghiacciai” e il “Nuovo Cinema Dolomiti”: entra nel vivo la stagione estiva al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo. Tra le novità, “Geologia in bicicletta”, escursioni in sella di un’e-bike alla scoperta del paesaggio dolomitico della Val di Fiemme, e i Geotrekking sugli atolli rocciosi del Latemar.

Il Museo Geologico delle Dolomiti, una porta sulle montagne più belle del mondo, offre nuovi sguardi sul territorio e una lettura ampia e trasversale del bene UNESCO. Sguardi che, per far fronte all’emergenza Covid-19, invitano a nuove modalità di esplorazione grazie a una programmazione estiva rinnovata e ampliata nelle sue proposte all’aperto.

Tra le novità 2020 c’è l’avventura su due ruote di “Geologia in bicicletta”, una pedalata a bordo di una e-bike tra Ziano e Predazzo alla scoperta del paesaggio geologico della Val di Fiemme: l’appuntamento è ogni venerdì alle 10, con partenza dalla piazza centrale di Predazzo, accompagnati da un esperto del museo e da un istruttore di mountain bike.

Per gli amanti di escursioni ed emozioni ad alta quota sono stati pensati due itinerari di Geotrekking: ogni lunedì sul Monte Agnello alla scoperta della “Pompei del Triassico” e il mercoledì sull’atollo del Latemar dove svetta la Torre di Pisa.

Per i più piccoli – ogni giovedì, sabato e domenica, alle 10.30 e alle 17 (e il venerdì alle 16.30) – sono in programma i GeoLabs, laboratori tematici per vestire i panni di un geologo e scoprire da vicino rocce, fossili e ghiacciai, misteriosi testimoni del passato e preziosi indicatori climatici.

Protagoniste della rassegna di teatro-scienza “Geologia che spettacolo” sono le donne: Petra e la signora Curiosità propongono un viaggio indietro nel tempo geologico che svela inattesi collegamenti con il presente. Insieme a Petra, piccola mascotte del museo e della guida cartacea “Al museo con Petra”, fresca di stampa, si può visitare il museo in autonomia, mentre sotto la guida di “Gea”, figura che richiama la potenza degli elementi naturali, ci si può avventurare lungo il sentiero didattico del Dos Capèl, nel cuore roccioso del Latemar.

Mercoledì 29 luglio, con ritrovo alle 15 e alle 17, prende il via la rassegna “Dialoghi erranti”, passeggiate guidate dagli esperti del MUSE e intervallati da letture e spettacoli di danza nei dintorni di Predazzo e Bellamonte per immergersi nel paesaggio e parlare di sostenibilità ambientale, cambiamenti climatici, mitologia e identità nelle Dolomiti. Il primo incontro, dal titolo “Tra asprezza, fragilità ed assedio: la natura d’alta montagna”, è affidato a Osvaldo Negra, biologo del MUSE, e alle letture di Francesco Morandini, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Predazzo. Il 5 agosto Riccardo Tomasoni, geologo del MUSE, parlerà di “Dolomiti, storia di un paesaggio”, il 12 agosto sarà la volta di Fabio Chiocchetti, direttore dell’Istituto Ladino di Fassa, con l’incontro dal titolo “Miti e leggende delle Dolomiti”, mentre il 19 agosto il glaciologo Christian Casarotto
affronterà il tema “Ghiacciai: clima, paesaggio e uomini che cambiano”.

Il 30 luglio e per i tre giovedì successivi (6, 13 e 20 agosto, ore 21) partono le proiezioni del “Nuovo cinema Dolomiti”, in collaborazione con il Trento Film Festival: un salotto al chiaro di luna, in piazza a Predazzo, dove film e autori suggeriscono una riflessione su cambiamenti climatici e le connessioni che attraversano il nostro pianeta. Primo film in rassegna: “Queen without land” di Asgeir Helgestad (Norvegia, 2018), un documentario sull’impatto del clima in terre estreme. L’ingresso è gratuito, previa prenotazione.

Qui gli altri film in programma.

Venerdì 31 luglio alle 17 inaugura “Ghiacciai”, un’originale mostra che fotografa lo stato di salute dei giganti bianchi tra rilievi sul campo, cambiamenti climatici e leggende alpine. L’occasione per scoprire il mondo dei ghiacciai in tutte le sue sfaccettature: dalle dinamiche naturali che lo mantengono in equilibrio alle attività scientifiche che permettono di monitorare il suo stato di salute; dalle avventurose esplorazioni tra i ghiacci, ai miti legati ai luoghi più inospitali dell’ambiente montano.