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Alto Adige. Bolzano sia al centro delle strategie per la successione d’impresa

15 Luglio 2020

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Alto Adige. Bolzano sia al centro delle strategie per la successione d’impresa

“Bolzano al centro. Non solo perché è il capoluogo dell’Alto Adige, ma anche perché la città deve appropriarsi consapevolmente del ruolo di motore economico, finanziario, produttivo, accademico, culturale, sociale e nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, ringiovanendo rapidamente il tessuto imprenditoriale attraverso una nuova politica sulla successione d’impresa”. Lo afferma Claudio Corrarati, coordinatore e portavoce di Rete Economia-Wirtschaftsnetz.
“Come piattaforma delle quattro associazioni CNA-SHV, Confesercenti, Coopbund e CooperDolomiti – aggiunge Corrarati – abbiamo aderito con entusiasmo al progetto Fusion Grant, portato avanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dal Noi Techpark per finanziare otto progetti concreti di ricerca da trasformare in nuove aziende. Al tavolo abbiamo portato obiettivi e progettualità che riprendono le problematiche dei centri urbani di fondovalle, in particolare del capoluogo. Uno di questi è la difficoltà di successione per imprese il cui titolare ha già una certa età”.
“Sappiamo dai dati della Camera di Commercio – argomenta Corrarati – che quasi 6.000 imprese, in Alto Adige, rischiano di chiudere a breve per mancanza di successione. Lo studio PASSA, presentato a settembre 2019, realizzato dal Centro per il Family Business Management della Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano assieme a CNA-SHV e CNA Pensionati, ha rivelato che, in Alto Adige, sebbene l’età media dei titolari delle aziende interpellate sia di 59,5 anni, solo il 40% ritiene che ci potrà essere una successione nei prossimi 10 anni. Ben venga l’azione di scouting motivazionale di Fusion Grant per agevolare il germoglio delle idee imprenditoriali. Necessari l’affiancamento e il tutoraggio dell’aspirante imprenditore perché essere imprenditore non significa fare l’imprenditore. Dovremmo, però, indirizzare le giovani leve imprenditoriali verso tre percorsi alternativi: startup innovativa, startup tradizionale oppure re-startup. In alcuni casi, un giovane imprenditore potrebbe rilevare un’azienda sana, con un buon portafoglio clienti, ma sostanzialmente non più competitiva; potrebbe cambiarla dall’interno con appositi finanziamenti pubblici e il sostegno di strutture come il NOI Techpark. Non sarebbe una startup, ma una re-startup”.

Il tema della successione ha ormai valenza nazionale nel dibattito socio-economico. “A Bolzano – sottolinea il coordinatore – abbiamo risorse come Unibz, Noi Techpark con i centri di ricerca affiliati, la Fondazione Sparkasse e un tessuto economico che rappresentiamo come Rete Economia-Wirtschaftsnetz. Dobbiamo promuovere una rete per dare una spinta al tema generazionale. Bolzano è al centro di tutto, ma non delle strategie sulla successione generazionale, perché, anno dopo anno, registra una preoccupante moria di aziende e uno svuotamento in settori strategici che impoveriscono anche i quartieri. Ci sono giovani che tentano la strada delle startup, magari perché allettati dai contributi pubblici, ma terminano l’avventura in un paio d’anni. Infine si devono fare i conti con una generazione di genitori che, per riscatto personale e sociale, non spinge i figli verso l’ingresso in azienda ma li avvia verso percorsi universitari a volte senza sbocchi occupazionali. Una fotografia che deve cambiare, soprattutto nella città di Bolzano, rimettendo al centro della politica economica provinciale, sullo stesso piano, imprese startup e successioni re-startup che valorizzino il patrimonio imprenditoriale esistente, rinnovandolo dall’interno”.

Foto: Claudio Corrarati, coordinatore e portavoce Rete Economia-Wirtschaftsnetz