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BOLZANO, IL LOCKDOWN AL CENTRO ESTETICO? SCONFITTO CON I SOCIAL

14 Giugno 2020

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BOLZANO, IL LOCKDOWN AL CENTRO ESTETICO? SCONFITTO CON I SOCIAL

I social sono croce e delizia. Qualche volta sfogatoio e qualche volta alleato professionale. Spesso entrambi. Come tutti gli strumenti, però, di per sé non sono nulla ma prendono la forma di chi li utilizza: per questo possono trasformarsi nella chiave che mantiene bene in piedi la struttura di un’impresa al cospetto di un uragano come quello del lockdown. Diversi imprenditori sono riusciti a mantenere la rotta proprio grazie al mondo dei social e, tra questi, c’è anche Laura Fecchio, titolare del centro di estetica Jolì al civico 11 di via Palermo a Bolzano. In collaborazione con alcuni professionisti è riuscita a fare di Facebook ed Instagram la sua casa e la sua attività durante la chiusura imposta. Come tanti, certo, ma l’estetica ha, dal punto di vista digitale, alcune difficoltà in più. “Il nostro core business prevede, ovviamente, la presenza fisica del cliente quindi dobbiamo riuscire a spostarlo dallo smartphone direttamente nel centro estetico. E’ più complicato rispetto a chi può vendere direttamente prodotti con un e-commerce e che, così facendo, accorcia la distanza tra contenuto ed acquisto. Per noi questo cammino è molto più lungo. E’ una sfida continua”.
Torniamo al lockdown. “Momento duro – continua Fecchio – perché ci siamo trovati privi di qualsiasi possibilità. Ho seguito un percorso di promozione digitale negli ultimi mesi e ho capito che quella era l’unica soluzione”. Da sola? “No, sono seguita da un’azienda specializzata nel settore beauty che ha sede in Veneto e lavora in tutta Italia. Riunioni, confronti e pianificazioni per capire come comportarci”. Così è nato un secondo lavoro. “Esatto, mi sono praticamente attaccata a telefono e computer otto ore al giorno. Post su Facebook e su Instagram oltre alle stories: tutte cercando di rispettare alcuni criteri precisi di immagine pensati insieme all’agenzia. Non abbiamo smesso di parlare del lavoro nel centro estetico ma anche di noi e di come stavamo vivendo questo periodo. Smorzando i drammi e cercando sorrisi. Ho mischiato i concetti spontanei con quelli pianificati”. Seguendo quale piano? “Un’organizzazione mensile che strutturiamo. Programmiamo alcuni post per dare un’idea di continuità in un disegno generale. Sui social c’è un binario individuale e uno ben codificato che vanno entrambi alimentati”. Bene la teoria ma in che modo questo ha consentito di monetizzare aiutando l’attività? “Sostanzialmente sono stati due i risultati positivi. Il primo è molto semplice dato che abbiamo proposto la consegna a domicilio di alcuni prodotti estetici. Abbiamo ricevuto molte richieste e lavorato moltissimo, soprattutto con i clienti affezionati come normale delivery organizzato in autonomia. Il secondo risultato è quello di aver accolto, alla riapertura, davvero tante nuove clienti che si sono incuriosite sui social. Di per sé il lavoro svolto digitalmente chiusa a casa si è rivelato un investimento che sta pagando ora. A distanza”. A testimonianza di quanto accaduto troviamo in negozio Elettra Bruni, cliente storica dell’estetica. “Io non sono spesso sui social network però mi sono accorta dell’attività di Laura e della pagina di Jolì. Io stessa, poco abituata al digitale, ho richiesto attraverso queste pagine la consegna a domicilio. Oltre a questo aspetto ci sono state delle amiche che non conoscevano Jolì che mi hanno chiesto informazioni sul servizio. Mi hanno semplicemente visto tra le fan della pagina. Effettivamente si è innescato un effetto domino molto veloce”.
Fecchio, tuttavia, sottolinea l’importanza di farsi affiancare da professionisti. “Sono strumento che usiamo tutti quotidianamente ma è un’altra cosa padroneggiarli per lavoro. L’azienda che mi segue, in realtà, analizza tutta la struttura dell’azienda oltre al marketing digitale. E’ stata la sua visione d’insieme ad avermi permesso di impormi negli algoritmi con una certa frequenza. L’attenzione ai rapporti umani, anche in forma digitale, spetta poi a me e alle mie collaboratrici così come fare in modo che siano soddisfatte una volta che varcano la porta del centro. Sono tutti strumenti collegati che devono suonare insieme allo stesso ritmo. Quando funzionano, però, sono un’orchestra che suona una musica capace di coprire il fischio del vento di ogni tempesta”.

Foto, Elettra Bruni.