Meglio tardi che mai. La proposta di azzerare o ridurre l’IMI faceva già parte del piano di 8 punti presentato dal Team K all’inizio di marzo. Nel dibattito sulla legge provinciale all’inizio di maggio, il tema dell’IMI è stato portato in discussione dal Team K, ma non fu preso in considerazione dalla maggioranza e quindi non fu oggetto della legge provinciale. In ritardo, poi la Giunta provinciale di Bolzano ha messo mano all’IMI per dare un po’ di respiro alle aziende.
Quando 100 giorni fa si potevano solo immaginare le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della pandemia, il Team K inviò un “Piano Marshall” a tutte le associazioni imprenditoriali e alla Giunta provinciale per sostenere con urgenza l’economia altoatesina. Questo accadeva il 15 marzo.
Al Team K e a me personalmente – commenta il consigliere provinciale del Team K Josef Unterholzner – sta molto a cuore questo tema. Finalmente la Giunta provinciale ha deciso di azzerare il pagamento IMI per le strutture ricettive e di concedere alle aziende in altri settori economici una riduzione del 50%. Meglio tardi che mai. A mio avviso, si è trattato di una misura logica e molto urgente. Il turismo è stato il settore maggiormente colpito dalle restrizioni degli ultimi mesi. In Alto Adige il turismo rappresenta il 13% del nostro prodotto interno lordo e molti altri settori economici sono legati ad esso.”
L’esenzione IMI per migliaia di imprese nel settore del turismo comporterà una riduzione delle entrate nel bilancio provinciale e nelle casse comunali. Poiché il Team K ritiene che un’esenzione IMI non debba andare a scapito dei contribuenti, che a loro volta da tempo attendono gli aiuti promessi, si dovrebbe prendere in considerazione un aumento della tassa di soggiorno.
Una tale proposta è già stata avanzata da Paul Köllensperger in Consiglio provinciale, ma è stata respinta dalla maggioranza SVP-Lega. Paul Köllensperger osserva a questo punto che la richiesta dell’HGV di un’esenzione IMI anche per il prossimo anno senza dire come controfinanziare le mancate entrate fiscali, è una proposta insufficiente. L’aumento della tassa di soggiorno di 1 euro porterebbe in 10 anni a circa 300 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per controbilanciare le attuali importanti misure di sostegno al turismo. La misura – sostiene Köllensperger – garantirebbe anche maggiore giustizia sociale e si augura che la Giunta provinciale adotti al più presto questa proposta.
In foto, Josef Unterholzner