Merano. EMRGENZA BAMBINI E GIOVANI. Le mamme quanto possono reggere ancora?
Abbiamo appena festeggiato la festa della mamma e forse qualcuno di noi si è soffermato a riflettere su quanto questo periodo sia impegnativo in particolar modo per le mamme. In due mesi di chiusura totale di tutte le strutture, dagli asili alle scuole e ai centri giovanili, nonché di sospensione di tutte le attività extrascolastiche sportive e culturali, migliaia di bambini e ragazzi sono stati privati di ogni contatto sociale. Lontani da amici e affetti, molti si sono lasciati fagocitare da videogiochi e social media, purtroppo perdendo in alcuni casi, lo stimolo per la condivisione di un abbraccio o per una passeggiata all’aria fresca. Ora che il periodo di massima emergenza è terminato, abbiamo l’obbligo morale di pensare seriamente al reinserimento sociale dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Per il loro bene ovviamente, ma anche per il bene di tutta la famiglia. Si, perché la famiglia sta pagando un prezzo enorme e quasi sempre la figura che ne fa maggiormente le spese è la mamma! Questa esperienza ha dimostrato una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, che a pagare è sempre la donna. Sì, le mamme! Ancora una volta abbandonate dalle istituzioni nella gestione dell’inevitabile crisi, tra lavori domestici, smart-working, lezioni on-line dei figli e compiti scolastici, benessere psico-fisico di tutto il nucleo familiare, eccetera. Mamme che si sono in alcuni casi, addirittura ritrovate, in mancanza di alternativa, a dover abbandonare il loro lavoro. Non si vuole certo sminuire la figura paterna, ma è evidente che, nella maggior parte dei casi, in questo periodo, lo stress maggiore lo subisce la madre.
È anche per questo che riteniamo che la riapertura graduale e in sicurezza di attività per la prima infanzia, per i bambini in età scolare e per i giovani, sia di importanza fondamentale e di assoluta urgenza! La salute di una comunità poggia non solo sulle norme igieniche, che ovviamente dovranno essere osservate, ma anche e soprattutto sul benessere psicofisico dei suoi membri, dei nuclei familiari e, a cascata, della società tutta.
Come già proposto nei giorni scorsi, chiediamo nuovamente e a gran voce che associazioni e cooperative sociali siano, al più presto, messe nelle condizioni di accogliere nuovamente i loro ragazzi e che lo stesso si faccia per le strutture per la prima infanzia. Chiediamo inoltre che l’amministrazione metta a disposizione di queste ultime, spazi comunali per la gestione di attività, da svolgere anche nel periodo estivo, che ormai è alle porte.
Palestre, parchi, edifici pubblici vengano messi veramente a disposizione della città.
Perché è proprio in questi momenti che l’amministrazione pubblica deve avere il coraggio di agire per il bene dei propri cittadini.
Questi non sono i capricci di una comunità viziata, questi sono i bisogni di una città che ha sofferto, che ancora soffre e che rischia, se non interveniamo con provvedimenti urgenti, di collassare, così come mesi fa hanno collassato gli ospedali di mezza Italia.
Il Team
La Civica per Merano