CNA Pensionati. Servono subito regole sanitarie per residenze e case di cura. O sarà strage di anziani
“Serve un protocollo nazionale urgente valido anche per Alto Adige e Trentino, altrimenti le residenze per anziani e le case di cura rischiano di rappresentare l’anello debole della prevenzione al propagarsi del contagio che stiamo così faticosamente contrastando. Il Coronavirus, malattia della solitudine e della morte solitaria, spadroneggia nei luoghi della terza età, che rischiano di diventare moltiplicatori di contagio e veri e propri lazzaretti”. Lo afferma Arrigo Simoni, presidente regionale di CNA Pensionati, invocando interventi immediati.
“Le residenze degli anziani anche nella nostra regione – evidenzia Simoni – si stanno dimostrando ogni giorno che passa sempre di più come l’anello debole di una rete che rischia di rappresentare un nuovo innesco dalla forza dirompente per la diffusione del Covid19 e che già oggi rappresenta un focolaio per nuovi decessi”.
Si moltiplicano, infatti, su tutto il territorio nazionale e regionale i casi di quarantena e di isolamento in comuni dove sono presenti case di cura e residenze per anziani nelle quali il virus dilaga fra ospiti, operatori sanitari e addetti.
“Il nuovo fronte del contagio – sottolinea Confederazione Naz. Artigianato Pensionati – è in questi buchi neri diffusi da un capo all’altro dell’Italia. Zone rosse di malattia e grandi solitudini con i vecchietti chiusi all’interno senza nemmeno più il conforto delle visite parenti. E dove gli operatori delle strutture, che operano quasi a mani nude, magari sprovvisti dei presidi sanitari più efficaci, si ammalano in gran numero contagiando a loro volta parenti, amici, negozianti, vicini di casa”.
“Avanzare in ordine sparso da regione a regione – aggiunge Simoni – non è una buona idea. E’ bene che questi luoghi, da molti esperti definiti potenziali bombe biologiche, siano presidiati da medici e operatori sanitari preparati a contrastare il Coronavirus.È necessario siano anche dotati di apparecchiature per monitorare lo stato di salute degli ospiti, penso ad esempio ai saturimetri e agli ecografi portatili per controllare i polmoni. E poi è indispensabile che tutto il personale sia dotato di presidi di protezione efficaci e resti isolato dai familiari o da altri contatti sociali proprio per evitare – conclude – il diffondersi all’esterno dell’epidemia”.
Nella foto : Arrigo Simoni, presidente CNA Pensionati Trentino Alto Adige