Cultura & Società Ultime Notizie

Messaggio del vescovo Muser e indicazioni della Diocesi

14 Marzo 2020

author:

Messaggio del vescovo Muser e indicazioni della Diocesi

“Ora è il tempo della solidarietà, della responsabilità, del fermarsi a riflettere“, sottolinea il vescovo Ivo Muser nel messaggio di incoraggiamento che ha inviato a tutte le comunità parrocchiali. “Invito tutti noi a restare uniti sul piano umano e spirituale, ad aiutarci l’un l’altro, a sostenerci a vicenda.“ Contestualmente il vicario generale Eugen Runggaldier ha inviato alcune indicazioni aggiuntive sulle domande più frequenti poste dalla comunità diocesana in tempi di coronavirus.

  1. Le parole di incoraggiamento del vescovo Ivo Muser

“Care sorelli, cari fratelli nella nostra diocesi di Bolzano-Bressanone!

Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!“ (2 Cor 6,2). Queste parole dell’apostolo Paolo dalla seconda Lettera alla comunità di Corinto ritornano ogni anno nella liturgia della Chiesa per il tempo di Quaresima. È una convinzione di fede che in queste settimane assume un rilievo particolare. Sì, perchè anche queste settimane, guardando a Gesù Cristo, crocifisso e risorto, sono “il momento favorevole, il giorno della salvezza“.

Queste settimane, che pretendono da noi nuove, inusuali e anche dolorose esperienze, ci sfidano sul piano umano e spirituale. Ora è il tempo della solidarietà, della responsabilità, del fermarsi a riflettere, della conversione, e per i credenti un tempo speciale per cercare la SUA presenza e affidarsi al SUO aiuto. Invito tutti noi, proprio nell’attuale situazione, a restare uniti sul piano umano e spirituale, ad aiutarci l’un l’altro, a sostenerci a vicenda.

Tutti i giorni di questo tempo difficile celebrerò la Santa Messa – a porte chiuse – alle 9 nel duomo di Bolzano, trasmessa dalla radio diocesana. Le domeniche, allo stesso modo, sempre alle 9 sarà celebrata l’eucarestia in lingua italiana, tedesca e ladina e trasmessa da Radio Sacra Famiglia e Radio Grüne Welle. Sono unito a tutti voi nella preghiera e nella speranza, Anche questa esperienza è “il momento favorevole, il giorno della salvezza“: nell’atteggiamento umile, nella conversione e nell’accostarsi in modo personale e comunitario a Dio, il Signore della vita. In lui riponiamo le nostre speranze. Noi abbiamo bisogno di lui!

Vi invito ad utilizzare i canali delle radio diocesane e gli altri strumenti tecnologici offerti per diffondere la celebrazione della Santa Messa e le altre forme di preghiera. Raccomando a tutti i fedeli di usare anche gli altri consolidati mezzi radiofonici e televisivi, per contribuire a restare uniti in una rete di preghiera.

Nelle domeniche di Quaresima e il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, e il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, in tutte le parrocchie della nostra diocesi alle 12 tutte le campane suoneranno per 10 minuti, come segno udibile di unità. Le campane invitano alla preghiera comune nelle nostre case e famiglie. Raccomando in particolare l’Angelus, nel quale contempliamo con la madre di Dio il mistero dell’incarnazione di Dio: dalla croce alla risurrezione. Anche il quotidiano rintocco per la preghiera al mattino, a mezzogiorno e alla sera nonchè il rintocco della campana grande il venerdì alle 15 nell’ora della morte di Gesù, sono per noi occasioni di unione vicendevole nella preghiera.

La contemplazione della Sacra scrittura, la preghiera della Via crucis, la recita del rosario, il coltivare la preghiera del mattino, della sera e ai pasti possono essere un buon aiuto per accompagnare queste settimane sul piano della fede. Spendiamo questo tempo anche per le relazioni nella comunità delle nostre case, per buone letture, per una telefonata a una persona che la sta aspettando. E non dimentichiamo le tante persone che hanno bisogno della nostra solidarietà e del nostro aiuto: in Siria, al confine fra Grecia e Turchia, i poveri in mezzo a noi! Nella mia lettera pastorale per la Quaresima ho scritto che “il bisogno ha molti volti – anche la solidarietà!“

Su indicazione della Conferenza episcopale italiana, invito tutti – in unione con la Chiesa in Italia –il 19 marzo alle 21, nella solennità di San Giuseppe, a recitare il rosario in famiglia, nelle comunità religiose e in tutte le comunità. Invito anche a mettere una candela alla finestra, quale segno di speranza verso la Pasqua. Reciterò il rosario nella cappella della prepositura del duomo di Bolzano nelle tre lingue della nostra provincia e invito tutti ad unirsi a questa preghiera attraverso Radio Sacra Famiglia e Radio Grüne Welle.

Auguro che noi tutti si possa uscire da questo tempo di Quaresima più forti sul piano umano e spirituale: prego assieme a voi tutti in questo senso. Restiamo uniti nella preghiera: per tutti i defunti, per tutti i malati e i loro familiari, per tutti coloro che in ambito sanitario sono chiamati a un impegno particolare e per coloro che devono assumere le decisioni politiche. Un grazie a tutti coloro che lavorano per la nostra salute. Grazie a tutti coloro che con buone parole e segni e gesti concreti di solidarietà contribuiscono a farci superare assieme questi tempi difficili.“

  1. Indicazioni aggiuntive del Vicario generale

Nel contesto delle misure contro la diffusione del Covid-19 numerosi sacerdoti e laici si sono rivolti alla Curia vescovile per avere informazioni più dettagliate. Non è stato possibile rispondere a tutti singolarmente e pertanto con questa nota il vicario generale Eugen Runggaldier si sofferma sulle domande più frequenti, non senza aver prima invitato a rispettare in modo rigoroso le misure di prevenzione. Come comunità ecclesiale di credenti, soprattutto per solidarietà verso le persone anziane e malate, vogliamo fornire il nostro contributo per contenere la diffusione del virus.

  • Visita di chiese e cappelle

È stato fatto l’appello pressante ad uscire dalla propria abitazione solo per buoni motivi. Le chiese restano tuttavia aperte secondo i normali orari e possono essere visitate per la preghiera personale al di fuori degli orari delle messe.

  • Messe in generale

Come già comunicato, sono sospese tutte le messe in chiese e cappelle. Il provvedimento riguarda celebrazioni eucaristiche, liturgie della parola, adorazioni, via crucis, rosario recitato comunitariamente, battesimi, funerali, processioni, ecc.

Le prime comunioni, che in molte località vengono festeggiate nella domenica in albis, possono svolgersi come previsto, a patto che per quella data sia nuovamente consentito celebrare messa. Fino ad allora i genitori sono invitati a farsi carico della preparazione alla prima comunione. Gli incontri di gruppo annullati dei bambini della prima comunione andranno recuperati.

  • Messa nei giorni feriali

Il vescovo ha invitato i sacerdoti a celebrare quotidianamente l’eucarestia. Nella preghiera sono vicini a tutta la comunità parrocchiale, soprattutto i malati. Questa celebrazione deve avvenire a porte chiuse, poichè vanno evitati assembramenti di persone. Quando possibile, la santa messa va trasmessa attraverso l’emittente parrocchiale, in modo che i fedeli possano partecipare via radio alla messa nella propria parrocchia. Inoltre i fedeli possono seguire la messa attraverso altre emittenti radiofoniche, la televisione o via Internet.

Celebrazioni eucaristiche all’aperto, anche con i fedeli alla distanza di sicurezza di un metro, non sono possibili, in quanto sono vietati gli assembramenti.

  • Messa domenicale

Nelle prossime domeniche i fedeli sono invitati a partecipare alla celebrazione eucaristica attraverso le emittenti diocesane e parrocchiali, altre radio, televisioni o via Internet. Vengono inoltre invitati a leggere assieme, in casa, le letture della domenica e a pregare assieme.

  • Commiato dei defunti

Il feretro del defunto non deve più essere esposto in casa, bensì nell’apposita cappella del cimitero o nella vicinanza della chiesa parrocchiale. Il luogo in cui il feretro del defunto è custodito sarà aperto negli orari consueti. Va evitato che si radunino grandi gruppi di persone per recitare assieme il rosario, che invece può essere recitato dalle persone in lutto a casa in famiglia o individualmente. Sul luogo di esposizione del feretro è sempre richiesto alle persone il rispetto della distanza di un metro una dall’altra. Va evitata l’aspersione della bara con l’acqua santa. Le persone sono invece invitate a fare il segno della croce e chinarsi davanti alla bara.

La cerimonia delle esequie avviene al cimitero. Allo scopo è stato elaborato un sussidio disponibile sulla homepage della Diocesi. La cerimonia deve essere breve. Le campane devono suonare. Partecipano alla cerimonia solo i parenti stretti, che devono mantenere una distanza di un metro uno dall’altro. Gli altri partecipanti al lutto pregano da casa, in particolare al rintocco delle campane che annunciano lo svolgimento del commiato al cimitero. Anche per la preghiera in casa è disponibile un sussidio sulla homepage della Diocesi. Chierichette e chierichetti non devono partecipare alle esequie. Solo la persona che presiede la cerimonia asperge la bara con l’acqua santa. Gli altri presenti prendono commiato dal defunto con il segno della croce e chinandosi davanti alla bara.

  • Comunione e unzione ai malati

Si possono visitare a domicilio le persone gravemente malate che abbiano chiesto la comunione, l’unzione degli infermi o di ricevere il sacramento della riconciliazione. Comunque, anche in questi casi, va rispettata per quanto possibile la distanza di un metro tra i presenti.

  • Sacramento della riconciliazione

Il sacramento della riconciliazione continua ad essere celebrato. Tuttavia va osservata la distanza minima di un metro tra la persona che si confessa e il sacerdote. Va evitato che il sacramento venga celebrato in un confessionale scarsamente arieggiato. In alternativa il sacramento può essere celebrato nei banchi della chiesa nel rispetto della necessaria riservatezza.

  • Strutture caritative

Nel rispetto assoluto della distanza di un metro tra le persone presenti, le più importanti strutture caritative restano aperte. Non deve infatti accadere che i membri più deboli della società debbano soffrire ancora più degli altri per l’attuale situazione di eccezionalità.

  • Tutela personale di sacerdoti, diaconi e altri servizi ecclesiali

Sacerdoti, diaconi e operatori di altri servizi ecclesiali devono preoccuparsi della loro tutela personale. Ciò significa che vanno rispettate le prescrizioni in materia di igiene e mantenuta la distanza di un metro da tutte le altre persone. Nel caso non si sentissero bene, non devono per nessun motivo svolgere i servizi, bensì restare a casa per evitare un possibile contagio ad altri.

Foto, il vescovo Muser e il vicario generale Rungaldier.