Coronavirus, Germania considera l’Alto Adige zona a rischio, Kompatscher reagisce

Il Ministero degli esteri della tanto amata Germania ha inserito l’Alto Adige nella lista delle zone a rischio per coronavirus, sconsigliando i cittadini germanici  di venire in Alto Adige. Di fatto ha accomunato la provincia di Bolzano alle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna, oltre che al paese di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. Questo dopo che il rinomato Istituto epidemiologico intitolato al grande medico tedesco “Robert Koch”, Nobel per la medicina 1905, aveva aggiunto l’Alto Adige tra le zone a rischio contagio di Coronavirus. Anche la “Bild –Zeitung”, il più potente organo di informazione di massa della grande Germania, non scherza e punta il dito contro l’Alto Adige.
Nel primo pomeriggio di oggi, Kompatscher ha annunciato di aver preso contatto con il Ministero degli esteri tedesco per mettergli a disposizione le statistiche sull’effettiva presenza del Coronavirus in Alto Adige.
Il Presidente lamenta che tali informazioni nuocciono non poco al nostro territorio, dove solo due persone risultano positive ai test del Coronavirus e non più di duecento vivono in isolamento domiciliare. Come precisato dal capo dell’Esecutivo provinciale, i test si stanno svolgendo nel rispetto degli standard sanitari internazionali.
“Stiamo affrontando la situazione – spiega Kompatscher – in maniera molto seria e lavorando intensamente affinché il rischio di infezione possa continuare ad essere il più basso possibile, e basandoci sulle indicazioni provenienti dallo Stato e sulle raccomandazioni delle Autorità sanitarie. Posso assicurare che in Provincia di Bolzano si sta operando con professionalità e serietà ai massimi livelli. Il nostro obiettivo è ovviamente quello di contenere i danni economici per il nostro territorio, ma il bene principale rimane in ogni caso la tutela della salute dei nostri concittadini e dei nostri ospiti”.
Kompatscher ha inoltre smentito le chiacchiere inerenti alla possibilità di nuovi controlli alle frontiere o persino alla chiusura dei confini con gli Stati adiacenti. “La quasi totalità dell’Europa è considerata territorio a rischio – conclude il Presidente altoatesino – e tutti dovremmo operare al meglio per informare la popolazione in modo serio, attuare le necessarie misure di prevenzione e interrompere la catena di contagio a livello locale”.