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CNA dà voce alle imprese di toelettatura animali domestici

6 Febbraio 2020

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CNA dà voce alle imprese di toelettatura animali domestici

Il settore non è regolamentato. Il giro d’affari in Italia tocca i 20 miliardi di euro l’anno.
Necessari standard qualitativi a tutela dei clienti, lavoratori formati, gestione imprenditoriale.

Aumenta anche nella nostra regione il numero di imprese che si dedicano alla cura degli animali domestici, in particolare alla loro pulizia e al taglio del pelo: attualmente ne esistono più di 50 tra Alto Adige e Trentino. L’attività di toelettatura degli animali domestici sta vivendo una fase di prolungato sviluppo che fa registrare una crescita del numero di attività e di occupati.
Tuttavia, ad oggi, il settore non è regolamentato. Questa mancanza espone gli animali e i loro proprietari al rischio di affidarsi ad operatori che non hanno conseguito una formazione specifica, né possiedono competenze e abilità certificate.
La CNA in tutta Italia e CNA Trentino Alto Adige in regione hanno affiliato la Federazione Nazionale dei Toelettatori (FNT) “con l’obiettivo principale – spiega l’Unione Benessere e Sanità di CNA regionale – di dare voce alle imprese di toelettatura di animali domestici, sostenendo le loro richieste e supportandole nel loro percorso di crescita e riconoscimento istituzionale e nel ruolo che stanno assumendo nell’economia del nostro Paese”.
Tra gli obiettivi congiunti di CNA e FNT rientrano la definizione di standard formativi teorici, tecnici e pratici, indispensabile per assumere nuovi lavoratori e per dar modo anche ai titolari di confrontare, adeguare ed aggiornare le proprie competenze professionali in questo campo. Tutto ciò nell’ottica di garantire e tutelare gli animali da possibili danni fisici, psichici ed estetici, e i loro proprietari dai danni affettivi ed economici che potrebbero derivare dall’essersi rivolti a persone non adeguatamente preparate.
Secondo il rapporto Italia 2020 dell’Eurispes, in Italia, vivono in casa più di 60 milioni di animali che sono considerati a tutti gli effetti parte integrante della famiglia. Quattro italiani su dieci accolgono in casa almeno un animale. Di questi il 22,5% ne ha uno, il 9,3% ne possiede due e il 4,1% ne ha tre, mentre il 7,4 ne possiede più di 3. L’animale da compagnia più diffuso è il cane (60,8%), seguito dal gatto (49,3%) e da pesci e tartarughe (entrambi all’8,7%). A scegliere gli uccelli è il 5,4%, mentre il 5,2% preferisce i conigli e il 3,1% i criceti. In aumento i possessori di animali esotici (2,1%).
Il numero crescente di presenze in casa di animali domestici è dovuto anche all’aumento di anziani e pensionati soli e alla tendenza generale di considerare il proprio animale un componente del nucleo familiare pari agli altri. Complessivamente si spendono tra i 30 e i 50 euro mensili per il loro accudimento, ma se si prendono in considerazione soltanto cani e gatti, la media di spesa annua è tra i 1.500 e 1.800 euro per un cane e tra i 700 e 800 euro per un gatto. Il giro d’affari complessivo stimato è tra i 15 e i 20 miliardi di euro annui, con un incremento del 70% negli ultimi 10 anni.
Fanno da traino i mega-store per animali, ormai presenti in quasi tutti i centri commerciali. Infine, negli ultimi due anni, il 43% di possessori di cani o gatti, ha effettuato modifiche alla propria casa per creare ambienti più confortevoli per il proprio animale.

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