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Appalti, CNA-SHV propone la banca dati anti-burocrazia

19 Febbraio 2020

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Appalti, CNA-SHV propone la banca dati anti-burocrazia

Incontro con l’assessore provinciale Bessone e il dirigente Montagner sul nuovo modello BIM.
Corrarati: unico database in cui le PMI possono depositare i documenti validi per tutte le gare. 

Una banca dati anti-burocrazia, condivisa dalle 553 stazioni appaltanti pubbliche dell’Alto Adige, nella quale le micro, piccole e medie imprese possano inserire autonomamente quei 10-15 documenti necessari per tutti gli appalti, aggiornandoli ogni sei mesi. In questo modo, ciascuna impresa eviterebbe di produrre la stessa documentazione, che ormai si è trasformata da cartacea in digitale, a tutte le stazioni appaltanti ogni qual volta partecipa ad una gara pubblica, riducendo la burocrazia improduttiva. È una delle proposte avanzate dalle aziende dei settori costruzioni e installazione e impianti della CNA-SHV che ieri sera, martedì 18 febbraio, hanno incontrato l’assessore provinciale all’Edilizia, agli Appalti pubblici e Patrimonio, Massimo Bessone, ed il dirigente del Dipartimento Edilizia, Paolo Montagner. Con un pizzico di creatività, gli imprenditori artigiani hanno anche ipotizzato il nome: DUDA (Documento Unico Dell’Artigiano).
La proposta è piaciuta all’assessore Bessone e al dirigente Montagner, che hanno assicurato la loro volontà di approfondire la fattibilità dello strumento.
La serata informativa di ieri intitolata “Appalti pubblici della Provincia: nuove opportunità di lavoro per le imprese” è stata utile per mettere a confronto le esigenze e le proposte delle PMI con la parte politica e tecnica. Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV, ha sottolineato come “le piccole imprese abbiano bisogno di appalti suddivisi in piccoli lotti, oppure subappalti con garanzia di pagamento diretto, per non venire stritolati dalle capogruppo che hanno spesso enormi ritardi nei saldi anche a causa di ribassi eccessivi per ottenere i lavori. Burocrazia, celerità nei pagamenti e prezziari adeguati alla realtà sono i presupposti per dare lavoro alle aziende locali, che a loro volta devono superare i personalismi, presentarsi sotto forma di reti d’impresa ed elevare qualità e professionalità agli standard richiesti”.
L’assessore Massimo Bessone ha presentato il piano triennale delle Opere pubbliche, evidenziando la sua propensione per gli appalti a chilometro zero che valorizzino e diano lavoro alle imprese locali. In ballo ci sono 26,7 milioni per il 2020, 46,6 milioni per il 2021 e 59,9 milioni per il 2022. Il 32% delle risorse è, destinato all’edilizia scolastica, poi musei, riqualificazione delle aree militari e sociale. Molta attenzione sarà dedicata alle manutenzioni del patrimonio edile esistente.
Il direttore di Dipartimento, Paolo Montagner, si è invece soffermato sul nuovo modello BIM (Building Information Modeling) che pian piano, tra il 2023 e il 2025, sostituirà l’attuale progettazione delle opere, coinvolgendo anche le imprese in percorsi digitali che richiedono hardware, software e personale qualificato.
Proprio dal necessario percorso di digitalizzazione delle aziende partono le proposte di CNA-SHV e degli associati dell’edilizia e degli impianti: “Ci impegniamo a formare le PMI – ha detto Corrarati – attraverso un percorso che distingua l’essere imprenditore dal fare l’imprenditore. Pagamenti celeri, tutela dei subappaltatori, verifiche sui ribassi eccessivi, confronto preventivo sulle progettazioni e sull’esecuzione, riduzione della burocrazia attraverso un’apposita banca dati condivisa sono le proposte che consegniamo alla Provincia”. I temi in discussione verranno approfonditi in successivi tavoli di confronto tra imprese e Amministrazione.

Foto, da sinistra Andrea Vecchiato (CNA-SHV Installazione e Impianti), Claudio Corrarati (presidente CNA-SHV), l’assessore provinciale Massimo Bessone, il dirigente provinciale Paolo Montagner e Maurizio Lazzarini (CNA-SHV Costruzioni).