All’Auditorium Melotti di Rovereto il nuovo documentario su Mario Botta
Saranno l’Auditorium Fausto Melotti e il polo culturale del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, progettati proprio dal grande architetto svizzero, a ospitare martedì 25 febbraio alle 21.00 la proiezione del recente documentario Mario Botta. Oltre lo spazio delle registe Loretta Dalpozzo e Michèle Volontè (Svizzera, 2018, 77 minuti). Il film è inserito all’interno della rassegna Settearti, curata da Sergio Fant per il Centro Servizi Culturali S. Chiara.
Presentato in anteprima al festival di Locarno, il film è stato proiettato in numerose istituzioni museali e festival dedicati al cinema e all’architettura in tutto il mondo, dal Canada al Libano, dall’Olanda alla Corea del Sud. In Italia Mario Botta. Oltre lo spazio non ha attualmente distribuzione, ed è stato fin qui proiettato solo in eventi speciali a Milano, Roma e Napoli. Quella di Rovereto sarà quindi un’occasione rara per vederlo, resa ancor più unica dal fatto che la proiezione sarà ospitata dagli stessi spazi concepiti e disegnati da Botta.
Mario Botta. Oltre lo spazio è un viaggio inedito nel mondo del celebre architetto: artista instancabile e appassionato, dopo aver costruito chiese, cappelle e una sinagoga, Botta sta ora progettando una moschea in Cina, una sfida che giunge a più di 50 anni dall’inizio della sua carriera, in un momento di profonda riflessione professionale e personale. È infatti negli spazi sacri che Botta, 76 anni, ha trovato l’essenza dell’architettura, per questo le registe ripercorrono la sua carriera attraverso questo tema a lui caro. L’architetto riflette sul bisogno di luoghi di silenzio e di preghiera, e sulle contraddizioni del nostro tempo: perché una società globalizzata sente sempre più il bisogno di costruire luoghi di culto? I suoi pensieri si trasformano in analisi degli spazi sacri che ha costruito, di quelli in cantiere e di quelli che verranno, in un percorso reale fra Svizzera, Italia, Israele, Corea e Cina, e immaginario tra passato, presente e futuro, per arrivare a scorgere l’uomo dietro l’architetto.
Mario Botta nasce a Mendrisio, l’1 aprile 1943. Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all’Istituto Universitario di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il periodo trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn. Nel 1970 apre il proprio studio a Lugano e, da allora, svolge parallelamente anche un’intensa attività didattica con conferenze, seminari e corsi presso scuole d’architettura in Europa, Asia, negli Stati Uniti e in America Latina. Partendo dalle prime realizzazioni di case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha abbracciato molte tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici di culto. Dall’inizio della sua carriera, il suo lavoro è stato riconosciuto e premiato a livello internazionale, oltre ad essere presentato in numerose mostre e pubblicazioni.
La rassegna Settearti prosegue martedì 31 marzo con Sono innamorato di Pippa Bacca di Simone Manetti, racconto dell’arte e della vita della giovane artista italiana Pippa Bacca, assassinata nel 2008 nel corso di un viaggio-performance attraverso i Balcani e il Medio Oriente.
Il biglietto di ingresso alle proiezioni di Settearti è di 5 Euro.
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