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Legge di Bilancio 2020 – l’Unione soddisfatta solo in parte

26 Dicembre 2019

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Legge di Bilancio 2020 – l’Unione soddisfatta solo in parte

“L’obiettivo assolutamente prioritario è stato raggiunto”, afferma l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige in un primo commento della nuova Legge di Bilancio italiana approvata dal Parlamento a Roma. “In Europa l’Italia si trova in una continua lotta per non retrocedere. Ciò che è stato ottenuto con la Legge di Bilancio appena approvata, cioè evitare l’innalzamento dell’aliquota Iva, è come una preziosa vittoria in piena lotta retrocessione”, afferma il presidente dell’Unione Philipp Moser.

Come noto, a meno di trovare altre fonti di finanziamento a lungo termine, in Italia si temeva l’innalzamento dell’aliquota Iva a partire dal 1° gennaio 2020, dall’attuale 22 al 25,2 percento, con l’obiettivo di evitare un nuovo indebitamento. “Per l’Alto Adige come regione di confine, le conseguenze sarebbero state gravissime”, ricorda Moser.

L’Unione si dice anche soddisfatta dello stralcio, almeno per il 2020, della sanzione originariamente prevista per i commercianti che ancora non possiedono lettori POS o che non accettano il pagamento Bancomat. Oltre a prevedere un fisso di 30 euro, la sanzione includeva anche il pagamento da parte dell’imprenditore di un ulteriore 4 percento della transazione rifiutata.

L’obbligo incondizionato di accettare pagamenti Bancomat comporta, per tutte le microaziende, spese sproporzionate – come le commissioni bancarie e il canone di noleggio per il lettore POS – tanto che, per gli importi minori e per certe categorie merceologiche, si prospetta addirittura la possibilità di una transazione in perdita, ricorda l’Unione. Nel caso, per esempio, della vendita di articoli di tabaccheria o di altri prodotti a guadagno ridotto, risultava impossibile coprire i costi, “Per questi motivi serve un credito d’imposta per i titolari di POS, affinché sia possibile cancellare o almeno equiparare in qualche modo queste spese”, sottolinea il presidente Moser. Altre opzioni non sarebbero accettabili.

Una decisione all’insegna del buon senso appare anche il posticipo della nuova lotteria degli scontrini, che lo Stato avrebbe voluto introdurre a partire dal 1° gennaio 2020. Da quella data, i commercianti al dettaglio e i soggetti assimilati, sono tenuti a memorizzare elettronicamente, e quindi trasmettere telematicamente all’Agenzia delle entrate, i dati relativi ai corrispettivi giornalieri. Nell’ambito della trasmissione telematica era anche previsto che ogni cliente a partire da una spesa minima di un euro, avrebbe potuto prendere parte col proprio scontrino all’estrazione su base nazionale di un premio massimo di un milione di euro. Le istruzioni operative, tuttavia, sono state stilate in maniera tutt’altro che chiara – e comportano un enorme onere di lavoro da parte del commerciante al dettaglio, critica l’Unione.

Un altro grande tema è l’introduzione di una Web Tax. “I tempi per una Digital Tax nei confronti dei grandi gruppi online sono certamente maturi. L’obiettivo è invertire la situazione attuale, che, per mezzo dell’ottimizzazione e dello spostamento fiscale in altri Paesi, permette ai giganti del web di versare le imposte sul loro fatturato in altri Paesi”, ribadisce Moser. Grazie a una tassa digitale dovrebbero essere chiuse le attuali lacune giuridiche, chiamando gli agglomerati digitali e le piattaforme di intermediazione e commerciali a rispondere delle loro responsabilità. A oggi, le aziende del commercio stazionario hanno un enorme svantaggio concorrenziale rispetto ai colossi online. “Ora però serve il coraggio, per introdurre la Web Tax anche a livello internazionale”, conclude il presidente dell’Unione.