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Trento. C3A, SECONDO MANDATO PER ILARIA PERTOT

14 Novembre 2019

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Trento. C3A, SECONDO MANDATO PER ILARIA PERTOT

Consolidamento delle iniziative didattiche e di ricerca attivate nel primo triennio, con il potenziamento della formazione avanzata internazionale nel settore agroalimentare e ambientale, ma anche attenzione alle istanze del territorio. È in tali ambiti che intende impegnarsi Ilaria Pertot all’inizio del suo secondo mandato come direttrice del C3A, Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente, struttura accademica congiunta dell’Università di Trento e della Fondazione Edmund Mach.
Il 23 ottobre era arrivata la designazione da parte del Senato accademico dell’Ateneo e ieri è stato acquisito il parere positivo espresso l’8 novembre dal Consiglio di amministrazione della Fem. La nomina, per il triennio accademico 2019/2022, avverrà nei prossimi giorni con decreto rettorale ed è rinnovabile.
Pertot crede negli alimenti di qualità e in un’agricoltura moderna e competitiva che rispetta l’ambiente, ma soprattutto nell’inscindibile binomio di formazione e ricerca: «Nei primi anni abbiamo lavorato per gettare le basi dei corsi di laurea e del dottorato e consolidare le unità miste di ricerca tra l’Ateneo e la Fondazione Edmund Mach al fine di sviluppare azioni sinergiche di sistema per rafforzare la nostra competitività».
Ricorda il grande interesse per il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, con 551 candidature al test di ammissione per un corso che prevede un massimo di 75 posti e che quest’estate ha visto il primo diplomato (una doppia laurea con la Hochschule Geisenheim University, Germania), e per il corso di laurea magistrale interateneo in Environmental Metereology (Meteorologia ambientale) attivato nel 2018 dall’Ateneo di Trento con l’Università di Innsbruck e proposto in lingua inglese, con 18 iscritti e iscritte selezionati/e quest’anno tra 39 domande.
Parla con soddisfazione anche del corso di dottorato in Agrifood and Environmental Sciences (Scienze agroalimentari e ambientali), appena istituito dall’Università di Trento in convenzione con la Fondazione Edmund Mach, che vedrà iniziare quest’anno 24 studenti e studentesse selezionati/e tra quasi 100 candidature provenienti da tutto il mondo.

Ilaria Pertot – Professoressa ordinaria di patologia vegetale, Ilaria Pertot in precedenza ha lavorato come ricercatrice alla Fondazione Edmund Mach, dove coordinava il Dipartimento agroecosistemi sostenibili e biorisorse. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in protezione delle colture ha continuato la sua carriera nella ricerca occupandosi principalmente di ricerca e sviluppo di metodi a basso impatto per la difesa delle piante da patogeni e parassiti, alternando vari periodi di attività in prestigiosi centri di ricerca in Svizzera, Israele e Belgio. Le sue competenze spaziano da aspetti di microbiologia, biologia molecolare ed epidemiologia allo sviluppo industriale di biopesticidi. È inventrice di 4 brevetti relativi a biofungicidi ed autrice di più di 200 pubblicazioni scientifiche e tecniche. È vice presidente dell’International Organisation for Biological and Integrated Control (IOBC-wprs) e coordinatrice di numerosi progetti di ricerca internazionali.

C3A – Il Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente è una struttura accademica congiunta dell’Università di Trento e della Fondazione Edmund Mach, nata nel 2016 per valorizzare le consolidate collaborazioni tra le due istituzioni, nella ricerca e in ambito didattico, nel settore agro-alimentare ed ambientale.
Il Centro intende favorire lo sviluppo di attività di ricerca scientifica e formazione di alto livello nei settori dell’agricoltura intensiva, di pregio e intelligente, puntando sulla produzione alimenti di qualità, e mirando alla riduzione dell’impatto ambientale e a un uso sostenibile delle risorse. Le attività di ricerca sono orientate allo sviluppo di un sistema agricolo capace di reagire agli stress ambientali biotici e abiotici con tecniche agronomiche a basso impatto, la sostituzione dei pesticidi sintetici con principi attivi basati su molecole e microrganismi presenti in natura e l’impiego di varietà resilienti in combinazione con microorganismi benefici.

Foto, Ilaria Pertot/© ArchivioFEM.