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ASSISTENZA ALL’INFANZIA, I POSTI NON BASTANO

4 Novembre 2019

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ASSISTENZA ALL’INFANZIA, I POSTI NON BASTANO

Il Team K ha depositato un’interrogazione sui posti disponibili e sul finanziamento dell’assistenza all’infanzia. La domanda sui comuni inadempienti rimane aperta.

La risposta all’interrogazione del Team K su “Finanziamento e disponibilità di posti per l’assistenza alla prima infanzia” contiene molte cifre. Negli ultimi dieci anni, il numero di posti e strutture è aumentato, naturalmente, così come il numero di bambini accuditi. I dati in questo senso sono già apparsi sulla stampa.
I comuni sono obbligati a fornire un posto per l’assistenza all’infanzia per il 15% dei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, ma non abbiamo ricevuto risposta alla domanda su quali comuni fossero inadempienti. “Per questi comuni è prevista da diversi anni una riduzione dei fondi, ma non è mai stata applicata”, dice Maria Elisabeth Rieder. Se non ci sono conseguenze, i comuni non fanno gli sforzi necessari per creare strutture di assistenza all’infanzia. Questo, a sua volta, va a scapito delle famiglie, che sono così limitate nella pianificazione e nell’organizzazione della loro vita.

L’associazione “Cittadinanza attiva” ha recentemente dichiarato che le tariffe per la cura dei bambini in Alto Adige sono tra le due più alte d’Italia. È risaputo che l’Alto Adige ha un alto costo della vita, tuttavia, sono anni che gli stipendi non aumentano e queste tariffe così elevate a carico delle famiglie sono un onere gravoso. “Sono a favore di una standardizzazione del modello tariffario, con tariffe forfettarie e senza fatturazione oraria. Questo facilita la pianificazione sia per le famiglie che per le cooperative sociali”, spiega Rieder.

Foto, Maria Elisabeth Rieder.