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“Sanzioni per gli f-gas, tante incongruenze da correggere”

17 Ottobre 2019

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“Sanzioni per gli f-gas, tante incongruenze da correggere”

CNA: eccessive le multe fino a 15mila euro, possono riceverle pure i cittadini per un condizionatore.

“Lo schema di decreto legislativo sulla disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni sui gas fluorurati a effetto serra (f-gas) presenta delle incongruenze che andrebbero corrette”. E’ questa la posizione di CNA Installazione e Impianti Trentino Alto Adige, in linea con la Confederazione nazionale che l’ha illustrata ai parlamentari delle commissioni giustizia e finanze della Camera nel corso di una audizione.
CNA evidenzia che “le sanzioni da 5mila a 15mila euro, inflitte all’operatore che entro un mese dalla riparazione della perdita non ne verifichi l’efficacia, appaiano decisamente eccessive, soprattutto se si considera che con il termine “operatore” si identifica il proprietario o altra persona (fisica o giuridica) che esercita un effettivo controllo sul funzionamento tecnico dei prodotti e delle apparecchiature disciplinate dal decreto”.
L’operatore, quindi, non è detto che sia una impresa o una persona fisica certificata. Nel caso di impianti che contengono quantitativi minimi di f-gas, come i condizionatori ad uso domestico, possono anche essere semplici cittadini, come il proprietario o il conduttore di un appartamento. “Sanzionare con una multa che può superare i 5mila euro un semplice cittadino, che poco o nulla sa di f-gas, perché entro un mese dalla riparazione della perdita non ha verificato, o fatto verificare da impresa certificata, l’efficacia della riparazione – afferma Gianni Sarti, responsabile CNA Installazione e impianti Trentino Alto Adige – ci appare una vera e propria assurdità”.
CNA sottolineato, inoltre, che l’aspetto più preoccupante è quello della sproporzione delle sanzioni. “È evidente – prosegue Sarti – che un ritardo, anche minimo, nell’inserimento dei dati non può in alcun modo essere paragonato a comportamenti che nei fatti agevolano il lavoro nero, la concorrenza sleale, il commercio illegale di f-gas e l’evasione fiscale”. Le imprese, con i nuovi adempimenti, si troveranno a dover gestire numerose e frequenti comunicazioni e la sanzione prevista, qualora venisse confermata, penalizzerebbe oltre misura quelle imprese che dovranno occuparsi di inserire giornalmente dati per un gran numero di interventi.
“Riteniamo incomprensibile per le imprese e le persone fisiche certificate applicare una sanzione che va dai mille euro ai 15mila euro per un ritardo nei termini utili di inserimento dati per interventi di installazione, controllo perdite e smantellamento di apparecchiature contenenti f-gas – sottolinea il responsabile regionale degli impiantisti CNA – e colpire con sanzioni amministrative da 500 euro a 5mila euro chi vende f-gas senza dare alla Banca Dati alcun tipo di informazione in merito ai quantitativi di f-gas venduti, alla provenienza degli stessi e, soprattutto, agli acquirenti”.