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505 laureati festeggiano il traguardo in Piazza Duomo a Trento

26 Ottobre 2019

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505 laureati festeggiano il traguardo in Piazza Duomo a Trento

«Siete il futuro vostro e della vostra comunità. Siete la nostra soddisfazione. Siate riconoscenti, generosi, coltivate l’amore per la verità oggettiva, basata sui dati e sulla conoscenza, per contrastare la superficialità di questi tempi. Siete stati esploratori della conoscenza, siate esploratori del mondo. Siamo orgogliosi di voi». È tutto nelle parole del rettore Paolo Collini il senso della nona Cerimonia di laurea che oggi si è tenuta in una Piazza Duomo festosa e affollata. Presenti 505 neolaureati e neolaureate, insieme a parenti e amici, per assistere agli interventi della mattinata e salire poi sul palco per farsi scattare una foto ricordo e ritirare la pergamena dalle mani del rettore e del prorettore vicario Flavio Deflorian.
A ricevere il diploma di laurea in questa nona edizione sono stati i laureati e le laureate che hanno sostenuto l’esame di prova tra luglio e settembre 2019 nei corsi di laurea di primo livello del Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente e dei Dipartimenti Cibio, Economia e Management, Fisica, Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria industriale, Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Lettere e Filosofia, Matematica, Psicologia e Scienze cognitive e Sociologia e Ricerca sociale.
Alla cerimonia hanno partecipato per l’Università di Trento anche il presidente Daniele Finocchiaro, il direttore generale Alex Pellacani e il presidente del Consiglio degli studenti, Edoardo Meneghini. Tra i presenti anche la nuova presidente dell’Opera Universitaria, Maria Laura Frigotto.
Per la Provincia autonoma di Trento è intervenuto il vicepresidente Mario Tonina: «L’Università di Trento è uno dei principali protagonisti di quel sistema dell’alta formazione e della ricerca che il governo provinciale costruisce da anni, nella consapevolezza che formazione e innovazione rappresentano un volano fondamentale per lo sviluppo economico e la coesione sociale del territorio. Ma l’Università non è solo questo. Lo studio è gioia. Dev’essere gioia. La gioia di conoscere, di scoprire nuovi mondi. E di conoscere meglio se stessi». Poi una riflessione: «In Italia gli sforzi fatti finora nell’alta formazione non sono sufficienti. I giovani laureati fra i 25 e i 34 anni in Trentino sono il 31,8%, contro il 26,9% del dato italiano. Meglio, ma comunque inferiore al 38,8% dell’Unione europea. A questo si somma il fenomeno della cosiddetta emigrazione dei cervelli. Che ha degli aspetti positivi, forse molti di voi sono proprio in procinto di andare all’estero per proseguire il loro cammino di vita e di studio. Questo è importante, perché apre delle porte, allarga gli orizzonti. La Provincia stessa incoraggia queste esperienze. Ma lasciatemi anche dire, senza retorica, che voi rappresentate il futuro. Ed è per questo che ci auguriamo di poter contare su di voi, e mi rivolgo sia a chi è nato qui sia a chi ha scelto Trento come sua sede universitaria, arrivando da fuori. Contiamo su di voi per fare crescere il Trentino».
Durante la cerimonia ha preso la parola anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «Qualunque sia la vostra professione futura – ha detto ai presenti – vi auguro di essere protagonisti nei prossimi anni di una storia di successo e di piena realizzazione di voi stessi. Ma voglio farvi anche un’altra esortazione: mi piacerebbe che ognuno di voi dedicasse una parte della propria vita all’impegno civile, a un qualche tipo di militanza, in campo politico, sociale, ambientale. Uno dei problemi del nostro tempo è l’incapacità di sentirci parte di un destino plurale, è la difficoltà di pronunciare la parola “noi”, sostituita da innumerevoli, debolissimi “io”. Ma le sfide di questo terzo millennio sono una montagna troppo alta perché il singolo individuo riesca ad averne ragione: dai cambiamenti climatici alle migrazioni di massa, dall’invecchiamento inesorabile dell’Occidente al lavoro che manca anche a causa della meccanizzazione di molti processi produttivi, abbiamo di fronte un’impresa che richiede uno sforzo globale, una mobilitazione collettiva finalizzata alla riscrittura delle regole, delle forme, delle consuetudini del nostro stare insieme».
La cerimonia si è conclusa con il canto dell’inno degli universitari “Gaudeamus Igitur” con l’esibizione dal vivo della Corale polifonica UniTrento e dell’orchestra dell’Università di Trento diretti da Marco Gozzi. Quindi la proclamazione da parte del rettore e tradizionale il lancio dei tocchi sulle note dell’Halleluja di G.F. Händel.

Foto, cerimonia di Laurea in Piazza Duomo, Trento/© Sirio Film /Daniele Mosna.