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Bolzano, la più bassa tassazione fiscale italiana

17 Settembre 2019

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Bolzano, la più bassa tassazione fiscale italiana

CNA presenta l’Osservatorio tassazione piccole imprese 2019.
Bolzano è la città italiana, su 141 Comuni considerati, in cui la pressione fiscale è più bassa. Trento la segue da vicino, al quarto posto della classifica. È quanto emerge dal Rapporto 2019 dell’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese, presentato oggi a Roma dalla CNA nazionale e diffuso in tutte le province.
Il Rapporto esamina andamenti e disparità del Total tax rate (aliquota fiscale complessiva) sulle imprese artigiane, micro, piccole e medie in 141 grandi comuni italiani, inclusi tutti i capoluoghi di regione e di provincia. Lo studio considera Imu (Imi in Alto Adige, Imis in Trentino), Tasi, Tari, Irap, Ivs, Irpef, addizionali regionali e comunali Irpef rispetto al reddito di un’impresa tipo. Quest’ultima è un laboratorio artigiano di 350 mq con un negozio di 175 mq, 431.000 euro di ricavi, 165.000 euro di costo del personale (un impiegato e 4 operai), 160.000 euro di costo del venduto, 56.000 euro di altri costi e ammortamenti, reddito d’impresa di 50.000 euro.
L’aliquota fiscale totale sulle imprese, secondo l’Osservatorio 2019, è diminuita di alcuni punti rispetto al 2018. “Anche se, purtroppo – commenta Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – gli imprenditori continuano a lavorare ben oltre metà dell’anno per un socio tanto inerte quanto esigente: l’amministrazione pubblica, centrale e locale”.
Bolzano risulta prima in Italia su 141 comuni, ha la minor tassazione l’Italia con un Total tax rate pari al 53%, in calo continuo dal 2012, quando ammontava al 59,7%, in flessione anche rispetto al 2018, quando era 53,8%. L’imprenditore con impresa tipo lavora 193 giorni l’anno per pagare le tasse e 172 per i propri consumi e per eventuali investimenti in azienda. Il Tax Free Day, giorno in cui è libero dalle tasse, è scattato l’11 luglio 2019. Il reddito disponibile per l’imprenditore è 1.960 euro al mese.
“La tassazione complessiva sulle micro, piccole e medie imprese rimane alta – analizza il presidente regionale di CNA, Claudio Corrarati – ma va dato atto alle Province di Trento e Bolzano di aver contenuto la pressione fiscale, facendo leva sui tributi locali grazie all’Autonomia. Questa è la strategia migliore per lasciare i soldi direttamente in tasca agli imprenditori, che così si ritrovano liquidità e risorse per investimenti su innovazione e competitività, senza chiedere contributi pubblici che, spesso, hanno scarsa dotazione finanziaria, tempi lunghi di erogazione e comunque soddisfano le esigenze di poche aziende”.
“In attesa di conoscere gli orientamenti di politica economica e fiscale del nuovo governo nazionale – prosegue Corrarati – è importante che, nei prossimi due mesi, le parti datoriali vengano coinvolte dalle Province autonome per individuare ulteriori misure fiscali o per rimodulare quelle esistenti. In questo contesto, in cui ciascuno dovrà fare la sua parte (ente pubblico, parti datoriali, parti sociali, imprese, lavoratori) è fondamentale che le banche locali credano nell’economia territoriale ed escano dagli schemi internazionali e nazionali per l’erogazione del credito, fornendo così la necessaria linfa vitale per la crescita economica”.
Sette sono le principali linee di azione della CNA:
– Ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, partendo dai redditi medio-bassi, utilizzando le risorse provenienti dalla “spending review” e dalla lotta all’evasione.
– Rivedere la tassazione Irpef delle imprese personali e degli autonomi.
– Rendere l’Imu pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibile dal reddito d’impresa a partire già dall’anno d’imposta 2019.
– Definire il concetto di insussistenza di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap e aumentare la franchigia Irap ad almeno 30mila euro.
– Rivedere i criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili, al fine di allinearli ai valori di mercato ad invarianza di gettito.
– Agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti.
– Evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica BtoB, eliminando nel più breve tempo possibile tutti i regimi Iva del “reverse charge” attualmente previsti, lo “split payment” nonché la ritenuta dell’8 per cento applicata sui bonifici relativi a spese per cui sono riconosciute le detrazioni fiscali.

In foto, Claudio Corrarati, presidente CNA del Trentino Ato Adige