Bolzano. Mobilità, gli artigiani chiedono informazioni e soluzioni
Sondaggio CNA-SHV: sì al nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile, dubbi su mezzi pubblici e ticket pendolari. Blocco Diesel, necessari incentivi per agevolare la rottamazione dei veicoli vetusti. Sperimentazione per aprire viale Trento e Ponte Resia ai mezzi aziendali.
Corrarati: “Soluzioni smart con telecamere, sensori, semafori e segnaletica variabile”.
Gli artigiani e le piccole imprese chiedono al Comune di Bolzano interventi a breve, medio e lungo termine per la mobilità affinché si possa “Muovere l’economia, muovendosi in economia”, ovvero senza perdere tempo e denaro per lavorare in serenità. È quanto emerge dal sondaggio condotto da CNA-SHV tra gli associati da inizio giugno a inizio luglio, subito dopo che il Comune ha illustrato il Piano Urbano della mobilità sostenibile (Pums). I risultati della consultazione e le proposte dell’Unione degli Artigiani e delle Piccole Imprese sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nello Startbase-Coworking di Fiera Bolzano. “Un dossier – ha detto il presidente Claudio Corrarati – che consegniamo all’amministrazione comunale, a chi sta organizzando il referendum, ai nostri associati, ai cittadini, a tutti gli stakeholders affinché i problemi della mobilità di Bolzano non si riducano ad una crocetta su un sì o un no per governare la città, ma vengano affrontati con soluzioni concrete, innovative, efficaci e valide almeno per i prossimi 30 anni”.
Il sondaggio
Dalle risposte degli imprenditori emerge che il 55% è favorevole al Pums e agli obiettivi di diminuire il traffico veicolare, migliorare i mezzi pubblici e ridurre l’inquinamento. Il 23% manifesta, però, necessità di approfondire la conoscenza del documento e l’8% ha molte perplessità. Per quanto concerne l’introduzione del ticket per i pendolari e i turisti, il 51% è favorevole, il 20% contrario, il 14% perplesso il 12% vorrebbe avere più dettagli. In totale, il 46% non è favorevole a questa misura. Incide, in questo quesito, il voto di artigiani e imprese che hanno sede o abitano fuori città. Su quale sia il mezzo di trasporto ad alta capacità e poco inquinante da realizzare sull’asse centro-Ponte Adige, ma anche sulle altre direttrici principali, le risposte sono molto diversificate: il 39% privilegia il metrobus elettrico, il 21% propone le cabinovie urbane, il 14% ciascuno per il tram e il Minimetro su rotaia, l’8% vorrebbe più linee di tram. “Sui mezzi pubblici da utilizzare – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – c’è un contrasto dettato, forse, dalla poca formazione e informazione sulle tipologie e sull’impatto che questi nuovi mezzi possono offrire a cittadini ed economia, non dimenticando che in questa città dovrà essere ancora possibile, in futuro, caricare e scaricare merce e fornire prodotti alle aziende, che non possono essere tagliate fuori da sistemi che vincolino pesantemente la viabilità”.
Il sondaggio ha chiesto agli associati quale mezzo di trasporto utilizza l’azienda per lavorare. Un anno fa, un analogo sondaggio aveva rivelato che l’87% dei mezzi aziendali era compreso nella gamma tra Euro 2 e Euro 5, destinati al blocco da gennaio 2020 al 2023. L’avvicinarsi del divieto ha convinto le imprese a investire. Adesso il 45% ha veicoli tra Euro 2 ed Euro 5, a rischio di blocco, mentre gli Euro 6 sono saliti al 24% e i veicoli elettrici o ibridi al 15%.
Infine la riapertura solo ai veicoli aziendali, in determinate fasce orarie, di viale Trento (per il quale il Comune sta mettendo a punto una sperimentazione che dovrebbe partire a settembre) e di ponte Resia in direzione via Resia. Il 62% è favorevole, il 15% è contrario, il 15% è perplesso e il 7% vorrebbe prima conoscere il piano dettagliato.
Le proposte
“Le difficoltà che i nostri associati ci segnalano – ha spiegato Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – non riguardano solo la raggiungibilità di tutte le zone della città, ma la necessità di ottimizzare i tempi e i costi degli spostamenti che incidono pesantemente sui conti delle imprese. Abbiamo sperimentato che, in determinate giornate di intenso traffico o di condizioni meteo sfavorevoli, i titolari o i loro collaboratori passano in auto fino al 45% dell’orario lavorativo, con punte di quasi due ore per spostarsi dalla Zona produttiva di Bolzano Sud al centro e un lasso di tempo analogo per il rientro in azienda. Gli artigiani, i piccoli imprenditori e i loro collaboratori non possono permettersi questi tempi di percorrenza, ma nemmeno i clienti possono attendere così a lungo la prestazione, la fornitura o il servizio richiesti”.
“Il sondaggio nasce da queste esigenze – ha chiarito Corrarati – e dalla necessità, come Associazione di categoria, di verificare il grado di conoscenza e il pensiero dei nostri associati, che non sono solo imprenditori ma anche cittadini, sul tema complessivo della mobilità a Bolzano. Non vogliamo essere a favore o contro le soluzioni tecniche e pratiche che sta valutando l’Amministrazione comunale, bensì fornire un quadro attuale della mobilità vista dalla piccola impresa, rispetto ad un Piano urbano della mobilità sostenibile, opera analitica e programmatica di pregio, che arriva dopo quasi 30 anni di immobilismo. Se gli interventi previsti dal Pums fossero stati realizzati gradualmente nel corso di 4-5 legislature, oggi avremmo a disposizione gran parte delle infrastrutture previste. Invece per 10 anni Bolzano sarà un grande cantiere con tanti disagi e solo alla fine diventerà una città moderna con mezzi pubblici efficaci ed efficienti. Tutto questo non può avvenire a discapito di chi usa mezzi aziendali per lavorare. Dobbiamo trovare il modo di far coesistere la realizzazione delle grandi opere con l’esigenza dell’economia di muoversi, contenendo i costi”.
Secondo Corrarati “in periodi di emergenza sono necessarie soluzioni di emergenza. Tra cantieri pubblici e privati, in programma o già avviati, ci saranno molti disagi. Da qui la richiesta di aprire in determinati orari le vie inutilizzate come viale Trento e Ponte Resia in direzione via Resia, puntando su strumenti innovativi che utilizzino le telecamere non solo per la sicurezza ma anche per il monitoraggio del traffico, indirizzando i flussi veicolari verso percorsi liberi attraverso sistemi semaforici e segnaletici smart. Un esempio in tal senso è l’App sviluppata dal Comune su proposta di CNA per verificare le aree di sosta di carico e scarico libere per i veicoli aziendali”
Il segretario Schwienbacher ha sottolineato come “artigiani e Pmi stiano già dando un contributo in termini di investimento, cambiando gradualmente i veicoli Diesel più vecchi con mezzi Euro 6 o addirittura elettrici o ibridi. Ma non si può pensare di lasciare nei guai quel 45% che non ha cambiato i veicoli e probabilmente non ha le risorse per farlo. Rilanciamo la proposta di una rottamazione green utilizzando incentivi provinciali e comunali, finanziabili in parte con gli utili di A22, principale fonte di inquinamento della città”.
Foto, Claudio Corrarati e Günther Schwienbacher, presidente e segretario di CNA-SHV