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UniTrento – Primi passi verso l’Università europea

26 Giugno 2019

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UniTrento – Primi passi verso l’Università europea

Trento. ECIU, il consorzio europeo di università innovative di cui l’Università di Trento fa parte da pochi mesi, ha ricevuto oggi dalla Commissione europea un finanziamento da 5 milioni di euro per tre anni nell’ambito in una call fortemente competitiva che rientra nel programma Erasmus+. L’obiettivo è la costruzione di un curriculum universitario europeo, personalizzato e trasnazionale, da costruire sulla base delle proprie esigenze nell’ambito di un nuovo Spazio europeo comune dell’Istruzione. Una piccola rivoluzione nel modo di intendere la formazione universitaria che richiede agli atenei un approccio pedagogico innovativo, una mobilità internazionale strutturata. Ma anche un importante successo per la rete ECIU (European Consortium of Innovative Universities) che riunisce tredici università in diversi Paesi europei (tra cui anche l’università messicana Tec Monterrey che partecipa come associate member).
La sfida proposta da ECIU nella call europea si inserisce nell’ambito di un maxi programma pilota da 60 milioni di euro, lanciato a ottobre dello scorso anno dalla Commissione europea. I progetti – finanziabili con un massimo di 5 milioni ciascuno per tre anni – dovevano puntare a favorire la nascita di alleanze tra atenei per sviluppare un nuovo curriculum europeo degli studi. Per costruire questa “rete europea delle università” sono state presentate 54 proposte da vari Paesi. Oggi si è saputo che tra i 12 progetti finanziati dalla Commissione europea c’è anche quello del consorzio ECIU. Il progetto pilota sarà avviato già a novembre di quest’anno. La nuova università ECIU intende offrire programmi educativi interdisciplinari e flessibili, disegnati anche sulla base delle esigenze del mondo del lavoro e degli studenti.
Il progetto ECIU premiato dalla Commissione europea è forte dell’interesse di importanti realtà industriali e imprenditoriali. Ai grandi nomi, come Airbus, Cisco, Intel, Ericsson, portati dai partner internazionali, l’Università di Trento ha allargato la collaborazione anche alle istituzioni locali (Provincia autonoma e Comune di Trento), a Hub Innovazione Trentino, Confindustria Trento, Engineering Ingegneria Informatica e Novartis – Sandoz Industrial Product s.p.a..

Città e comunità sostenibili: il focus del progetto ECIU
Tutte le proposte candidate al finanziamento dovevano svilupparsi attorno a uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile identificati dalle Nazioni Unite. Gli atenei di ECIU hanno scelto come focus l’obiettivo 11: città e comunità sostenibili. Un tema ritenuto strategico e che caratterizza molto i territori in cui sono inserite le università della rete ECIU.
Dalla proposta ECIU emergono i punti di forza della nuova Università europea: l’orientamento ai bisogni della società e del mondo imprenditoriale, la forte interdisciplinarietà, la durata variabile del percorso formativo, la mobilità fisica e virtuale come requisito necessario e percorsi di formazione e ricerca innovativa. La proposta ECIU si articola in primi passi concreti: il disegno di un’offerta formativa non aggregata e strutturata a «microcrediti»; l’istituzione di una piattaforma europea nella quale gli studenti e i ricercatori, in interazione con le istituzioni, le aziende e la cittadinanza, collaborano alla creazione di soluzioni innovative; la creazione di laboratori pop-up per sperimentare e innovare la didattica e la ricerca; l’impulso alla mobilità tra atenei. Sono stati inoltre identificati tre Challenge Innovation Hubs (nord: Linköping, centro: Amburgo, sud: Barcellona) per facilitare l’interazione tra Paesi.
«La novità di questo percorso formativo pilota è che viene creato in grande sinergia con gli stakeholder, soggetti privati e istituzioni» spiega il rettore Paolo Collini. «Il campus europeo interuniversitario si avvicina molto alla nostra idea di università del futuro. È una struttura complessa che richiede ampie intese a livello internazionale, ma gli atenei del consorzio ECIU hanno le dimensioni e la collocazione strategica ideale per fare rete e proporsi come laboratorio per un progetto come questo. Di questa rete di atenei ci ha colpito molto l’impegno nelle relazioni con il territorio e con le comunità. Un tema che ci è caro e su cui vogliamo fare ancora di più e meglio».
«Gli ingredienti per costruire questo progetto sono tanti» aggiunge il prorettore allo sviluppo internazionale Maurizio Marchese. «Occorre lavorare a diversi livelli a un curriculum europeo personalizzato per ogni studente, che sia innovativo nell’approccio pedagogico e che preveda mobilità intereuropee strutturate ed interdisciplinari. Mobilità rafforzate ed estese anche al personale delle università coinvolte».

La rete ECIU
Da alcuni mesi l’Università di Trento è entrata a far parte del consorzio europeo ECIU (The European Consortium of Innovative Universities), una rete che collega tredici università giovani e ad alta intensità di ricerca, accomunate dalla dimensione (medio-piccola), dall’apertura internazionale, dalla qualità e dalla didattica aperta all’innovazione, dall’avere ICT e scienze sociali come punti di forza, dalla connessione con il mondo imprenditoriale. Si tratta di una rete relativamente giovane – è stata fondata nel 1997 – ma che già si sta accreditando, soprattutto in ambito europeo, per la sua capacità di proporsi come laboratorio di sperimentazione sull’innovazione applicata all’alta formazione e alla ricerca. Del resto, proprio la posizione periferica ha da sempre spinto questi atenei nella capacità di stringere alleanze a livello territoriale e li ha stimolati a investire nell’innovazione e in progetti pilota per sperimentare buone pratiche. Più dinamici e capaci di fare rete rispetto agli atenei di stampo tradizionale e di dimensioni maggiori, le università della rete ECIU si sono dimostrati capaci di influenzare positivamente il dibattito europeo portando idee e progetti all’avanguardia.
La rete di 13 università – Le università della rete ECIU hanno in comune le dimensioni, la marcata apertura internazionale, la qualità e l’innovazione nella didattica, la forza della ricerca e della didattica nel settore delle ICT e delle scienze sociali, l’innovazione e la connessione con il mondo imprenditoriale. Fanno parte della rete: Aalborg University (Danimarca), Dublin City University (Irlanda), Hamburg University of Technology (Germania), Kaunas University of Technology (Lituania), Linköping University (Svezia), Tampere University (Finlandia), Tecnológico de Monterrey (Messico, unica realtà extraeuropea), The University of Nottingham (Inghilterra), Universitat Autònoma de Barcelona (Spagna), University of Aveiro (Portogallo), University of Stavanger (Norvegia), University of Trento (Italia), University of Twente (Paesi Bassi).
L’obiettivo principale del consorzio è cambiare il modo di pensare convenzionale in tre ambiti. ECIU intende, innanzitutto, innovare la formazione e la didattica con proposte mirate all’acquisizione di competenze e allo sviluppo di percorsi di alta qualità. Un altro campo d’azione è l’imprenditorialità: il consorzio vuole aumentare l’impatto della ricerca sulla società e favorire una maggiore interazione con l’industria sviluppando una didattica più rispondente ai bisogni dei portatori d’interesse. Terzo ambito: ECIU vuole intervenire nella policy europea e nella ricerca ovvero promuovere azioni congiunte non solo per partecipare a bandi europei per il finanziamento di progetti di ricerca, ma anche per portare il punto di vista delle università nelle istituzioni europee.
Il consorzio opera attraverso una struttura articolata che vede, in ogni ateneo partner, molti gruppi al lavoro su temi specifici, tra personale docente e tecnico-amministrativo. È previsto un potenziamento della mobilità di tutte le componenti (studentesca, docente e tecnica-amministrativa) con la definizione di programmi in grado di rispondere alle particolari esigenze di scambio, anche per brevi periodi, tra le tredici istituzioni.