Sasa. Filt/Cgil: “È allarme caldo con 45 gradi sugli autobus”
La categoria dei trasporti della Cgil/Agb lancia l’allarme per le temperature sugli autobus, dopo aver effettuato, giovedì 27 giugno, controlli a campione a Bolzano e Merano. Il risultato: mezzi con impianti di aria condizionata non funzionati, temperature che superano i 40 gradi, in particolare a Bolzano su un autobus della linea 10A sono stati toccati i 45 gradi, alle ore 18.35. “Sono condizioni di lavoro disumane, che abbiamo subito segnalato alla Medicina del lavoro”, cosi la segretaria provinciale della Filt, Anita Perkmann.
La categoria denuncia una situazione critica, che si ripete anno dopo anno per gli autobus urbani, con officine costrette a far circolare anche mezzi con impianti di climatizzazione non funzionanti per non far saltare le linee. “Il parco macchine – afferma Perkmann – è ormai ridotto all’osso e a volte con problemi a freni, ammortizzatori, ruote e pedane”.
La Filt ha sollevato già dal 2014 problemi con gli impianti di aria condizionata. “Anche quest’anno, la situazione si è prontamente ripresentata, nonostante l’azienda si fosse impegnata a non utilizzare gli autobus con gli impianti non funzionanti e ci avesse assicurato che, con l’orario estivo e con la fine dell’anno scolastico, avrebbero avuto più flessibilità. Ma ciò non è accaduto”.
Per la categoria dei trasporti della Cgil, “l’autobus, che costituisce l’ambiente di lavoro per l’autista, deve corrispondere ai standard minimi relativi alla sicurezza ambientale. Si tratta di un servizio pubblico e non possiamo immaginare che il caldo possa provocare un malore all’autista con tutto quello che ne potrebbe conseguire”. La Filt chiede quindi con urgenza “un ordine di servizio da parte della direzione che dia il fermo immediato ai mezzi con impianti di aria condizionata non funzionanti, come richiesto anche in una nota unitaria”.
Il precedente ci sarebbe. A Roma l’Atac ha fatto sopprimere già a metà giugno 11 linee causa guasto dell’aria condizionata, non facendo uscire gli autobus. “A Bolzano si lavora invece anche per un intero turno con temperature tra i 39 e i 45 gradi. Servono misure d’emergenza. Siamo a favore di un trasporto pubblico gestito dalla mano pubblica, a condizione che i servizi vengano gestiti in modo adeguato, preoccupandosi quindi delle condizioni di lavoro dei dipendenti e della qualità del servizio offerto “, cosi la Filt in una nota.
“Non possiamo accettare che i lavoratori debbano essere costretti a lavorare in queste condizioni. Continueremo a monitorare la situazione e non esiteremo a rivolgerci nuovamente all’Ispettorato e alla Medicina del lavoro. Speriamo che non succeda, ma ricordiamo, che qualora un autista si dovesse sentire male, può chiamare il 112 per non rischiare una contestazione ed una multa per interruzione di pubblico servizio”, conclude Perkmann.