Il Gruppo per le Autonomie del Senato voterà contro il decreto-crescita perché manca di una visione organica sullo sviluppo del Paese. “È l’ennesimo provvedimento onnicomprensivo, dove ci sono anche alcuni elementi positivi ma che hanno valore omeopatico, tranquillizzano, ma non indicano una strada da seguire.” Così in aula il senatore altoatesino della SVP e vicepresidente del Gruppo Dieter Steger. “Con la legge di Bilancio si è esposto il Paese a una procedura d’infrazione per debito eccessivo ed è evidente a tutti che il Reddito di Cittadinanza non ha dato alcun impulso ai consumi e alla crescita. Speravamo che con questo Provvedimento si riparassero gli errori, ma di crescita è rimasto solo il titolo, visto che lo stesso Governo stima un impatto nell’ordine di un +0,05% del PIL. E invece – ha continuato Steger – ci troviamo una norma sull’efficientamento energetico negativa per le piccole e medie imprese, che verranno obbligate a praticare uno sconto per poi a recuperarlo sotto forma di beneficio fiscale. In questo modo rischiano di avere grossi problemi di liquidità.
Steger ha inoltre criticato il fatto che il provvedimento blindato dall’ennesima questione di fiducia non “abbia concesso lo spazio per una possibile modifica. Tuttavia, grazie a un mio ordine del giorno, ha affermato il senatore altoatesino- il Governo si è impegnato a valutare la possibilità di cambiare questa norma, così come di prorogare di 6 mesi l’entrata in vigore delle sanzioni per la fatturazione elettronica e l’invio telematico dei corrispettivi. Sulla base di questi ordini del giorno, al primo provvedimento utile presenteremo degli specifici emendamenti a riguardo, perché in alcun modo si possono colpire le piccole e medie imprese. Il punto vero è che questo Provvedimento ha avuto un andamento incerto dettato dai problemi della maggioranza. Il Senato, conclude Steger, come in altre circostanze, non ha avuto la possibilità di lavorarci adeguatamente.
Foto, Dieter Steger, senatore SVP