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Elezioni. Giovani, casa, lavoro e cultura, Mutschlechner

16 Maggio 2019

Elezioni. Giovani, casa, lavoro e cultura, Mutschlechner

Klaus Mutschlecher, ingengnere presso l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, nel comprensorio di Brunico, si candida alle Elezioni Europee nella lista della SVP a fianco del noto Europarlamentare uscente Herbert Dorfmann.
Abbiamo contattato il dott. Muschlechner per sentire le ragioni di questa sua scelta.

Dott. Muschlechner, Lei candida per il Parlamento Europeo nelle fila della Südtiroler Volkspartei nella circoscrizione nord-est. Perché questa scelta?

Inizio subito con una premessa fondamentale: il candidato principale della lista Südtiroler Volkspartei è Herbert Dorfmann, il quale ci dimostra da un decennio ormai con quante competenze, quanta professionalità e quanta passione rappresenti l’Alto Adige in Europa. Io sono un’alternativa. Ho deciso di schierarmi e candidarmi al fianco di Dorfmann per rappresentare tutti i giovani ed i ladini alle prossime Elezioni Europee. La mia è una scelta coerente con quella che è la mia idea di politica, un organo che dia la possibilità a tutti di esprimere i loro pensieri o dubbi facendo in modo che si possa guardare serenamente al futuro. Tutto questo in modo efficiente e costruttivo.

Da quanto tempo milita per la Stella Alpina e perché?

 Sono quasi 15 anni che milito per la Stella Alpina. Tutto ha avuto inizio unicamente per il mio semplice interesse di capire come funzionasse la politica, successivamente ho avuto modo di rappresentare i giovani della SVP a San Vigilio di Marebbe, il mio paese. Poi per qualche anno ho rappresentato i giovani ladini del partito in Provincia. Sono seguiti alcuni anni come rappresentante della Junge Alpenregion e responsabile dei giovani del partito in Val Badia e in particolare in Val Pusteria. Attualmente sono di ritorno da un viaggio in Kurdistan durante il quale ho conosciuto il futuro premier ed avuto modo di capire i problemi che affliggono i giovani ed i meno giovani in quelle zone. La gavetta posso dire di averla fatta. Questo per affermare che dietro alla scelta di un partito rispetto ad un altro dovrebbe esserci sempre un ideale: Il mio è quello di autonomia, libertà e mantenimento delle tradizioni, le radici della SVP.

Il fatto che la SVP in qualità di partito di minoranza abbia scelto di coalizzarsi con Forza Italia è perlomeno strano. Non teme che la Stella Alpina possa perdere voti?

Il fatto che la SVP abbia fatto questa scelta può in un primo momento apparire antipatica a qualcuno, ma sono convinto che non porterà con sé ripercussioni importanti. Non va dimenticato che le scelte di coalizione risultano spesso oggettivamente obbligatorie: queste elezioni sono caratterizzate dal fatto che l’Italia sia stata suddivisa in cinque circoscrizioni elettorali ed al Trentino Alto Adige si aggiungeranno, anche il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna. Se consideriamo la mentalità disfattista ed antieuropeista, basata sulle lamentele e le critiche a tutto e tutti di altri partiti, è comprensibile che l’SVP abbia fatto questa scelta. L’SVP vuole continuare a rappresentare in modo professionale il popolo altoatesino in Europa e dare alla provincia garanzie stabili per il futuro. Anche la scelta di essere l’unico partito in Alto Adige a schierare una propria lista dimostra quanta voglia di fare bene abbia l’SVP rispetto ad altri bandiere, che siano esse blu, verdi, gialli o variopinti.

 Quali sono i temi per i quali intende impegnarsi?

La mia passione per l’Europa è iniziata nel 2012 durante il mio periodo di studi Erasmus a Riga. Allora ho capito il potenziale che l’Europa offre ad ognuno di noi. Intendo continuare a impegnarmi nella politica giovanile come finora e spingere per un miglioramento della loro situazione in Europa. L’Erasmus è la soluzione più semplice messa a disposizione dei giovani per conoscere il nostro continente. Intendo tutti, poiché non bisogna essere iscritti a qualche facoltà per usufruire di questo programma. L’Erasmus, assieme a numerose iniziative messe a disposizione dall’Unione, consente di apprendere nuove lingue, conoscere persone e culture nuove e acquisire competenze che potrebbero offrire occasioni lavoro all’estero. Un argomento per il quale mi impegnerei, è il riconoscimento dei titoli di studio anche oltre il proprio Paese. Gli esami di Stato e gli albi professionali andrebbero rivisti. Penso anche che l’apertura a nuovi Stati all’interno dell’Unione, benché abbia migliorato l’economia, la strada da fare è ancora molta. Molte imprese continuano ancora a spostarsi di Paese in Paese per cercare di operare nelle condizioni fiscali migliori. La pressione fiscale in Italia sta diventando insostenibile. Bisogna garantire agli altoatesini e a tutti gli europei la possibilità di costruirsi una casa propria. La famiglia deve essere al primo posto. Il sistema pensionistico va rivisto. Mi fermo qui. Questo solo per citare alcune emergenze.

Un’ultima domanda dottore. Considerando la presenza di altri partiti con programmi interessanti, per quale ragione gli elettori dovrebbero votare la SVP?

La Südtiroler Volkspartei è l’unico partito altoatesino che dalla sua nascita ad oggi realizza una politica costruttiva, volta al mantenimento della cultura, dei valori e dei principi morali degli altoatesini. Possiamo essere grati alla SVP che le condizioni per vivere ad alto livello socio-culturale in Alto Adige siano garantite. Alcune cose vanno sempre migliorate e la SVP ci sta lavorando. Siamo in un periodo storico in cui anche nella nostra provincia la lamentela ed il perbenismo sono all’ordine del giorno. Alcuni politici “di punta” passano da un partito all’altro, cambiando colori e bandiere, attribuendo ai partiti il loro stesso nome per puro egocentrismo, per fare promesse, sapendo benissimo di non volerle mantenere.
L’SVP schiera per queste elezioni Herbert Dorfmann, una garanzia per quanto riguarda impegno, la professionalità ed efficacia politica europea. Klaus Mutschlechner si schiera al suo fianco consapevole che in Europa ci sia tanto da fare. La Stella Alpina, l’unico partito in grado di schierare una lista propria, dimostra di essere è in grado di raggiungere gli obbiettivi prefissati. Concludo ricordando a tutti che l’unico modo per fare sentire la propria voce è recandosi alle urne. Il 26 maggio per il bene dell’Europa andiamo tutti a votare.

Giornalista pubblicista, scrittore.